Barca nuova, quanto costa veramente? INCHIESTA

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Barca nuova
Come determinare il prezzo di una barca nuova? Te lo spieghiamo in questo articolo

Perché arrivare a determinare il prezzo finale di una barca nuova da comprare sembra sempre così difficile? Un grande complotto di cantieri e dealer che mescolano le carte in tavola tra listini, package e sconti? Oppure la causa è la sprovvedutezza dei potenziali armatori, obnubilati al momento dell’acquisto dalla passione, dalla voglia di avere a tutti i costi l’agognato oggetto del desiderio? O magari, come in molti sostengono, il motivo è che il mondo della nautica è, di sua natura, ancora “immaturo”, incapace di adeguarsi alle regole commerciali di altri settori industriali?


Barca nuova, quanto costa davvero

In realtà non è poi così difficile capire, anche rapidamente, quale sarà il prezzo della barca nuova che si desidera acquistare. Magari aiuta un po’ di esperienza nel settore, ma comunque alla fine le regole (e le formule) per comprenderlo non sono poi tante. Il grande equivoco è quello di considerare le barche come semplici oggetti e assimilarle, ad esempio, alle automobili; oppure di pensare che siano case, quelle sulla terraferma. Delle prime hanno che si muovono, delle seconde hanno che sono luoghi da abitare. In realtà sono qualcosa di ben diverso e anche le regole e le consuetudini per comprarle sono completamente differenti.


Barca nuova, il prezzo “nudo”

Come esempio per capirle abbiamo preso il caso di un fast-cruiser di serie di undici/dodici metri di lunghezza. Perché questa scelta? Prima di tutto abbiamo optato per un modello realizzato in grandi numeri perché addentrarsi nel mondo dei piccoli costruttori semi custom (e nella relativa selva dei prezzi) sarebbe stato impossibile. Inoltre si tratta di un tipo di imbarcazione in una fascia di prezzo ancora ragionevole ed estremamente versatile: indole corsaiola, ma perfetta anche per la crociera pura. Questo consente più livelli di allestimenti e rende possibile addentrarsi meglio nel mondo dei listini.

Proprio da questi bisogna partire e, in particolare dal punto zero, dal prezzo della barca “nuda”, nel caso specifico la cifra è di 245.000 Euro (Iva esclusa, così come tutti i valori di cui parleremo in seguito) un prezzo medio ricavato dalla media degli scafi di serie di questa taglia e tipologia. Ovviamente la barca a questo prezzo non è offerta completamente spoglia, ha bensì tutto il minimo indispensabile per navigare, proprio il minimo… cosa manca?

Barca nuova - 1


Dimmi come navighi e…

Prima di tutto quello che ci si può immaginare che ogni singolo armatore vorrà personalizzare nell’ottica del suo specifico modo di andar per mare.

Ecco, quindi, allestimenti: più o meno da regata (per esempio con o senza albero in carbonio che, come vedremo è uno dei punti che fa di più la differenza in termini di prezzo finale); più o meno attenti all’autonomia dal punto vista energetico (con o senza inverter, per avere la 220V anche non in banchina, oppure i pannellini fotovoltaici per mantenere sempre cariche le batterie); più o meno “chic”, quanto conta il look per te, armatore? Si possono avere finiture, colori o materiali non di serie; all’opposto nel prezzo base non sono inclusi anche quelli che, con un ossimoro, potremmo definire degli “optional necessari”, accessori di base come l’ancora, perché ogni armatore spesso si fida e vuole solo il “suo” modello (per esempio “Deltiani” contro “Danforthiani”) o addirittura i parabordi (cilindrici, piatti o gonfiabili?).

Insomma, i velisti sono personaggi esigenti e bisogna provare a ad accontentarli, pur restando all’interni delle economie di scala dei grandi brand.

Barca nuova - 2

Abbiamo comunque provato a immaginarci quattro configurazioni; tre da crociera “Minimal”, “Medium” e “Luxury”, ed una “Regata”.


Impianti e propulsione

Il motore ovviamente c’è, e quasi sempre su questa misura di scafi non viene data alternativa (30 CV). Si possono avere invece delle eliche più performanti, con pale abbattibili, con circa 2.000 Euro in più.

Anche per la chiglia c’è una versione base, in questo caso a pescaggio più lungo visto che parliamo di una barca performante, mentre se si vuole quella a immersione ridotta servono altri 4.000 Euro, e questa è evidentemente una necessità specifica di chi naviga in acque dai fondali bassi, tipicamente in Adriatico.

L’impianto elettrico è anche lui completo, ma tra gli optional c’è da prendere in considerazione l’inverter, mentre in cucina c’è la ghiacciaia di serie ma mancano un frigorifero con compressore (1.200 Euro) e la pompa elettrica per l’acqua salata (1.000 Euro).

Restando dalle parti dell’impianto idraulico si possono aggiungere lo scaldabagno (1.200 Euro) e l’immancabile doccetta esterna (150 Euro).


Barca nuova, armo e coperta

Qui è dove il budget può variare molto. Come accennavamo, di serie è previsto l’albero in alluminio, per quello da regata in carbonio ci vogliono 29.000 Euro in più.

Sempre in ottica racing servono winch, paterazzo, vang, drizze e bozzellame in versione performance, più l’avvolgifiocco a filo della coperta (7.000 Euro). Per le vele, randa e genoa costano circa 18.000 euro, il gennaker in testa d’albero ha un prezzo di circa 7.000 Euro, più o meno lo stesso dell’accoppiata gennaker rollabile più relativo avvolgitore.

Si tratta di vele performanti ma non estreme, la scelta al passaggio “pro”, spetta evidentemente agli armatori. 

In ottica da crociera, invece, ci sono a disposizione sprayhood, lazybag, bimini e tendalino (7.000 Euro) e tutto quanto serve a trasformare uno sgombro pozzetto da regata in un comodo posto per pranzare e prendere il sole (tavolo, supporti e cuscinerie (5.000 Euro).

Infine, sempre per quanto riguarda la coperta, ci sono da aggiungere anche i pack ancoraggio (bompresso, ancora, catena e verricello: 3.800 Euro) e ormeggio con cime e parabordi (1.000 Euro).


Strumentazione ed elettronica

Di serie, qui, in sostanza c’è solo la bussola con il suo supporto. Per gli strumenti si parte poi da una configurazione base con i due display in pozzetto e tre ripetitori all’albero, ecoscandaglio, log, AIS, Vhf (9.000 Euro) per arrivare a quella più ricca che comprende anche l’autopilota con stabilizzatore (15.000 Euro). Per il chartplotter (senza la cartografia) servono circa 2.330 Euro. Infine per un buon impianto audio vanno aggiunti altri 1.200 Euro.


In conclusione…

Tutte queste parole (la sintesi della lettura analitica dei listini) si possono raccontare molto più facilmente in numeri. Come dicevamo in apertura l’idea era quella di creare quattro profili.

Partiamo dal più economico, lo abbiamo definito “Minimal”, quello per la crociera e stando molto attenti al budget ma senza farsi mancare nulla di necessario.

Per esempio non si può fare a meno di tutto quanto serve per ormeggiare e ancorare, e lo stesso vale per il tavolo in pozzetto o il lazybag, ma si può rinunciare all’elettronica più sofisticata (ma non al chartplotter), all’inverter o alla pompa elettrica per l’acqua salata in cucina. Difficile fare a meno del frigo e restare solo con la ghiacciaia. E, ovviamente, delle vele.

Nel complesso si arriva a 296.000 Euro, cioè 51.000 Euro in più rispetto al prezzo base.

Passiamo al nostro allestimento “Medium”, quindi ricco, ma senza strafare.

In più ci sono, in coperta, sprayhood e tendalino, l’elettronica più ricca, le zanzariere, l’inverter, l’elica a pale abbattibili. Insomma: lusso, ma con sobrietà. Con questa configurazione si arriva a 315.000 Euro (70.000 Euro in più del prezzo nudo).

Per chi invece, in chiave crociera, non vuole farsi mancare nulla ecco l’allestimento che abbiamo definito “Luxury”, con colori esclusivi, impianti di riscaldamento/climatizzazione (come il riscaldamento che utilizza il gasolio di bordo), teli anti rollio, pannelli solari per il mantenimento delle batterie, coperture per i timoni. In questo caso si arriva fino a 327.000 Euro (82.000 Euro un più rispetto al prezzo di partenza).

Infine la configurazione “Regata”, qui l’investimento non è verso la comodità, ma in direzione performance e leggerezza. Quindi: via tutto il superfluo e tutto ciò che pesa (tavolo in pozzetto, bimini, tendalino ecc..) all’opposto servono attrezzatura di coperta sofisticata, albero in carbonio ed elettronica di alto livello. Questo allestimento, in termini di prezzo finale, si avvicina molto a quello Luxury: 332.000 Euro (più 86.000) Euro.


Barca nuova, la regola del 20 – 40%

In estrema sintesi quindi, si parte da un più 20% dell’allestimento Minimal, rispetto a quello che era il prezzo di base del listino, per arrivare al più 37% di quello per la regata.

E questi numeri (oltre ovviamente all’IVA) sono quelli che si devono avere in mente da aggiungere al valore di partenza: massimo lusso circa il 40% in più, massima praticità e convenienza circa 20% in più.

Tutto ciò, ovviamente va considerato come un orientamento di massima, alcuni cantieri come politica commerciale tendono ad avere listini già ricchi di optional compresi nel prezzo, altri spingono invece per restare il più “bassi” possibile.

Certo è che avere, da subito, dei “paletti” di riferimento può aiutare ad avere qualche malditesta in meno al momento, tanto bello quanto intenso, in cui si decide di diventare armatori.   

Luca Sordelli


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