VIDEO A bordo del nuovo ICE 66 RS, il fast cruiser (20m) di Farr & Micheletti

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Il nuovo ICE 66 RS (19,90 x 5,70 m) da noi visitato e testato. La prua affilata si apre verso poppa con un baglio massimo importante e con un pozzetto ampio e riparato

Siamo stati a bordo del nuovissimo ICE 66 RS (19,90 x 5,70 m), il performance cruiser Made in Italy appena varato dal cantiere italiano, su progetto dello studio di Bruce Farr (linee d’acqua, appendici, architettura navale) e di Micheletti+Partners (design esterno e interno).

ICE 66 RS – Il video a bordo

Il perché l’ICE 66 RS è una barca interessante e da scoprire, ve lo raccontiamo in questo video assieme a Marco Malgara, fondatore e CEO ICE Yachts e a Lucio Micheletti, titolare di Micheletti+Partners. Interessante anche la strumentazione di bordo, che fa capo al nuovo sistema Hercules di B&G, un “supercomputer” in grado di fornire ogni genere di dato in modo chiaro, semplice e stabile.

 


ICE 66 RS – Test

Abbiamo anche già testato l’ICE 66 RS. Ecco le nostre impressioni.

Appena aumenta il vento di un paio di nodi Tapioca, il nuovissimo ICE 66 RS appena varato, accelera istantaneamente. Guardiamo gli strumenti, ci sono 10/12 nodi di vento, con il Code 0 a prua scattiamo subito a 9 nodi di velocità. Non c’è onda nel Golfo di Spezia, la barca è incollata al mare come sui binari di un treno. Ci spostiamo a poppa per vedere la scia, nessuna turbolenza, lo specchio di poppa resta alto, non si affossa.

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Con 10/12 nodi di vento l’ICE 66 RS ha raggiunto i nove nodi di velocità

Il timoniere dà piccoli colpi all’orza, per il resto il timone è sempre al centro, sintomo che già alla prima uscita la barca è già ben regolata. Buon segno. Il nuovo ICE 66 RS è una delle novità che stiamo provando in anteprima alla sua prima uscita in mare.

Come costruisce il cantiere ICE lo sappiamo, è ai vertici, ma siamo curiosi di verificare se il connubio dello studio americano Farr Yacht Design che ha disegnato linee d’acqua, appendici e design generale dello scafo e Micheletti+Partner che hanno realizzato design e layout esterno e interno, ha funzionato. Perché un conto è progettare un megayacht di 142 piedi (43,3 metri) come il celebre Baltic Canova dove hanno già collaborato con ottimi risultati Farr e Micheletti. Altro è cimentarsi con una barca di “soli” 66 piedi (20 metri) come l’ICE 66 RS, lunga meno della metà.


ICE 66 RS – Costruzione

Vediamo cosa ne è venuto fuori. Prima, però, partiamo nell’analisi dalla costruzione, responsabilità del cantiere ICE Yachts. Lo scafo è realizzato in sandwich vetro/carbonio mentre la coperta è integralmente in carbonio. Anche l’albero di Axxon, è in carbonio come lo è anche la pala dell’unico timone. Questo abbondante uso del carbonio, come tradizione di Ice, permettono di mantenere un dislocamento relativamente leggero per un scafo di quasi 20 metri, 25.000 kg, e, soprattutto , di posizionare i pesi nei posti giusti per farla rendere sotto vela come necessita un progetto dalle linee “racer” come questo di Farr.

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Lo specchio di poppa apribile, che diventa una spiaggetta, del nuovo ICE 66 RS. Nasconde un garage che ospita un tender di tre metri posto trasversalmente

Linee d’acqua e scafo

Bruce Farr, per chi non lo ricorda, è uno dei padri progettuali della vela moderna. Non c’è regata d’altura dove le barche disegnate dallo studio che porta il suo nome non siano in cima alle classifiche. E il suo DNA velocistico non viene tradito anche in questo ICE 66 RS. Linee tese con una prua più affilata rispetto ai concorrenti della categoria yacht da crociera ad alte prestazioni, a garanzia di un passaggio sull’onda, anche con mare formato in prua, il più dolce ed efficiente possibile. I volumi però non mancano grazie ad un baglio massimo di quasi 6 metri (m.5,70) che si prolunga sino a poppa estrema.

La spettacolare illuminazione notturna. Tutte le luci sono a LED

Ma sotto, dove non si vede, come sono le linee d’acqua firmate Farr? Sono quelle da racer, piatte e piene così da garantire massima stabilità di forma e la più ridotta superfcie bagnata possibile, sia a barca piatta sia sbandata.

Questa ricetta in concreto rende la barca più stabile, più resistente allo sbandamento sotto vela, facilità la planata in andature portanti. Se lo associamo al dislocamento ridotto (kg. 25.000 circa) per una barca che è pur sempre una comoda barca da crociera full optional, ecco che l’ICE 66 ha ottime prestazione a vela ma anche a motore. Come vi abbiamo raccontato prima, a vela le prime sensazioni sono quelle di una barca che si muove e accelera più come un racer che come un cruiser. Insomma una barca con prestazioni veliche sportive senza sacrificare il comfort che, come vedremo, è massimo. L’ultimo rilievo degno di nota è quello del disegno della lama e del bulbo che hanno permesso di limitare il pescaggio a m. 3,35 m, indispensbili per poter ormeggiare e ancorare in Mediterraneo nella maggor parte dei porti e delle baie.

Vi accennavamo prima delle prestazioni a motore, elemento importante quanto le prestazioni a vela. Con la barca in assetto da pura crociera quando usciamo dal porto, a 1.300 giri raggiungiamo subito i 6 nodi, quando ci mettiamo a 2.400 giri, andatura di crociera, ci manteniamo stabili sui 10,5 nodi. Più che soddisfatti, non ci permettiamo di chiedere di salire a piano regime. Direi che va più che bene già così, anche perchè il motore in funzione quasi non lo sentiamo. Come avranno fatto a insonorizzarla così bene?


Profilo laterale

L’ultimo rilievo riguardo al lavoro di Farr è la linea dello scafo, soprattutto il profilo laterale. Prua verticale leggermente inversa, specchio di poppa di pochi gradi anche questo inverso. A slanciare ulteriormente l’ICE 66 RS ci pensa anche la poppa che nella parte finale dello scafo sale dolcemente sopra l’acqua snellendo la parte poppiera. Un escamotage non solo estetico ma anche idrodinamico visto che così offre, a barca piatta, meno resistenza idrodinamica.

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Sotto il piano di coperta l’ICE 66 RS nasconde, a scelta, due layout a tre cabine e tre bagni o quattro cabine e quattro bagni

Il profilo laterale che ne risulta è quello di una barca che all’occhio sembra avere un bordo libero più basso di quello che è in realtà, rendendo il profilo laterale più filante e gradevole. Il merito di questo equilibrio estetico è anche del profilo della tuga, opera dell’altra firma prestigiosa di questa nuova barca, quella dell’estroso ma anche concreto designer Lucio Micheletti e del suo studio milanese.


Coperta e interni

Un contributo determinante di Micheletti alla gradevolezza estetica è la tuga che ha un design unico e riconoscibile dagli altri. Micheletti, che proviene dal design automobilistico, sa bene che la tuga non solo deve essere bella ma anche funzionale. Nell’ICE 66 RS ha applicato i suoi codici di stile adeguandoli al concetto generale della barca.

Il quadrato dell’ICE 66 RS, dominato da un’isola-zona cucina centrale, è di dimensioni inusitate

Il risultato è una tuga, unica nel suo genere. Alta il giusto per offrire una vetratura discreta ma totale, anche verso prua. Una tuga che si raccorda senza soluzione di continuità con i paramare che fanno anche da schienale alla zona conviviale del pozzetto, alti il giusto per offrire riparo dall’acqua. Micheletti applica nell’ICE 66 RS l’altra sua ricetta di layout che l’ha reso famoso. La cucina centrale domina come elemento estetico e funzionale il quadrato che è in realtà un’immensa (per una barca) zona di vita pratica e di relax.

La suite armatoriale con letto king size

Un altro elemento che caratterizza come yacht per vivere a lungo a bordo come in una casa è la suite armatoriale, una vera stanza, con un letto king size.

Una delle cabine ospiti

Ci è spiaciuto scendere dall’ICE 66 RS, un chiaro sintomo che la barca ci ha convinto. Un consiglio, andatela a visitare!


ICE 66 RS – Scheda tecnica

Cantiere: ICE Yachts
Progetto: Farr Yacht Design&Micheletti+Partners
L.f.t.: 19,90 m 
Lungh. gall.: 18,50 m
Largh.: 5,70 m  
Pesc.: 3,35 m
Disloc.: 25 t
Sup. vel: randa 276 mq (randa + fiocco)
Gennaker: 454 mq
Acqua: 1.000 lt
Carburante: 750 lt
Motore: Yanmar 143 kw/195 mhp

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