Spy Coppa America: la sabbia del deserto di Barceloneta e il velista italiano superstar della TV svizzera

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Se volete sapere tutto sulla Coppa America di Barcellona e su quello che succede in mare, non perdetevi il nostro Processo alla Coppa e tutte le news della nostra sezione “Il Giornale della Coppa“. Ma se volete conoscere cosa succede dietro le quinte del circo della Coppa America, negli angoli nascosti delle basi, invidie e amicizie tra velisti, buone azioni e sgarbi, gossip, qui siete nel posto giusto.


Spy Coppa America

La nostra inviata a Barcellona Ida Castiglioni vi racconta tutto quello che non vi racconta nessuno. Ecco “Spy Coppa America“, seguitelo ogni giorno!


Perché quella sabbia scura?

Storia della spiaggia di Barceloneta. Il quartiere di Barceloneta nasce nella struttura urbana che lo distingue dal resto della città con l’intervento urbanistico del 1700 ed è caratterizzato da edifici, che erano abitati da chi lavorava sul mare, raccolti attorno a strade e stradine pedonali, perpendicolari tra di loro, con la grande piazza del mercato al centro. Nel 1986, in vista dei Giochi Olimpici del 1992, il Governo centrale spagnolo con un 37%, la Generalità della Catalogna con un 18% e il Comune di Barcellona con un 17% finanziarono un piano per far fronte alle richieste del C.I.O. Il costo finale fu di oltre 2.000 miliardi di dollari sforando alla grande il budget previsto. L’attuazione di questo progetto visionario ha, nei due decenni successivi, portato allo sviluppo di Barcellona e al boom turistico della città. Una città davvero ben posizionata, dove c’è sempre vento, con un grande territorio alle spalle e un porto sempre protetto.

Perché la sabbia di Barceloneta è così scura? Ve lo spieghiamo noi

Il Comune di Barcellona, in vista dell’evento olimpico, varò uno dei più vasti piani di riqualificazione urbana con una serie di interventi sul tessuto dell’area centrale per poter realizzare gli impianti in città. Il Comune presentò e attuò un importante piano urbanistico, che prevedeva la costruzione di un intero quartiere per ospitare gli atleti e del nuovo porto turistico che diventerà il porto olimpico. Il progetto prevedeva il recupero ambientale della fascia costiera del Poblenou (diversi chilometri) con l’abbattimento di vecchie strutture industriali che si alternavano ad aree dismesse, e di quella di Barceloneta, che fino ad allora era sempre stata lo sbocco sul mare dei pescatori che lì abitavano da secoli e che continuava con i lunghi moli a protezione del suo porto storico. Nella parte di Barceloneta che si affacciava al mare furono tutto fu espropriato e raso al suolo: modeste abitazioni, depositi, ricoveri, moli antichi e aree d’ormeggio dei pescatori.

Tutto venne spianato per una profondità fino a un centinaio metri. Vennero create lunghe e ampie passeggiate, e piazze poi lastricate di pietra, mentre la riva del mare fu tutta cementata. A quel punto fecero arrivare dall’Egitto navi cariche della sabbia del deserto del Sahara e la striscia tra la passeggiata e il mare venne ricoperta da questa sabbia scura. Il risultato è una spiaggia che a Barceloneta è molto stretta, in una tonalità chiara della terra, sempre invasa da migliaia di cittadini e di turisti per tutta la sua lunghezza. Se di qui si cammina verso ovest si sconfina nella spiaggia di Sant Sebastià, frequentata dai nudisti. Se invece si va verso est si arriva al Porto Olimpico e più in là alla spiaggia del Bogatell, più profonda e meno affollata.


Il velista italiano che è una star della TV svizzera

Roberto Spata è stato richiamato in gran fretta a Lugano dallo share, schizzato inesorabilmente verso l’alto. Dall’inizio delle semifinali è ancora lui a commentare – tecnicamente, con grande competenza e parole misurate – le selezioni di Coppa America per la Televisione delle Svizzera Italiana (RSI). Lo vedevo qui a Barcellona alla base di Alinghi o alla Mixed Zone assieme a Giordano de Lucia, il giornalista sportivo che ha seguito tra l’altro le ultime Olimpiadi per i ticinesi. Durante i Round Robin, ma anche prima, sono andati in onda tutti i giorni dalle 14.alle 17.30 e il programma prevedeva che sarebbero tornati a Barcellona solo se Alinghi fosse arrivato alle finali.

spata coppa america
Roberto Spata commenta la Coppa America di Alinghi per la TV svizzera

Ma lo share comanda e quindi la televisione del Canton Ticino ha deciso di richiamarli per proseguire con questa telecronaca, anche se per il momento dagli studi di Lugano. Roberto, già nel 2010 aveva commentato sulla rete televisiva di RSI le regate di Valencia per la conquista della Coppa America tra l’unico challenger Oracle, con il trimarano ‘mostro’ di Ellison portato da Spithill, e il defender Alinghi, con il catamarano leggero, sponsorizzato e timonato da Bertarelli stesso. Spata vive a Como ed è uno dei massimi esperti nella messa a punto delle barche da regata.

Adesso è Project Manager di Junda KII e il suo percorso sportivo vede la vittoria in 20 campionati Italiani, dai Fun ai Maxi, ma ha anche lavorato per 12 anni in North Sails. Tutti ricordano la volta in cui vinse il Mondiale Maxi con Idea dopo essere riuscito ad abbassarne il rating tagliando di 70 cm la prua della barca. La nuova classe che sta cercando di creare è un monotipo dislocante di 6 metri per 2 persone. E’ realizzato a Lecco in infusione epossidica con alcune parti interne in carbonio: niente foil. E’ un progetto di Umberto Felci per Ludovico Fassitelli, imprenditore lombardo che ha regatato com i J70.


Spy Coppa America, tutte le puntate

Seguiteci per altre pillole, curiosità e indiscrezioni da Barcellona nella prossima puntata di Spy Coppa America.

 

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1 commento su “Spy Coppa America: la sabbia del deserto di Barceloneta e il velista italiano superstar della TV svizzera”

  1. AlexWind

    The Real Person!

    Author AlexWind acts as a real person and verified as not a bot.
    Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

    Ragazzi, va bene che hanno speso tanto, ma 2.000 miliardi di dollari è più del debito pubblico della Spagna..

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