Buon vento a John Guzzwell che su “Trekka” ispirò il mondo della vela
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Si è spento a 94 anni John Guzzwell, navigatore britannico e avventuriero che nel 1955, a soli 29 anni, completò un giro del mondo senza precedenti a bordo di “Trekka”, uno yawl di legno di 6 metri auto costruito.
A fine agosto si è spento all’età di 94 anni il navigatore e scrittore inglese John Guzzwell, una vera icona della vela mondiale che ha ispirato intere generazioni di velisti e appassionati di mare. Guzzwell se ne è andato serenamente nella sua casa nel Pacifico nord-occidentale, vicino a Seattle (Washington, Usa) con l’amata moglie Dorothy al suo fianco.
Avventuriero coraggioso e pioniere della costruzione di barche in legno, John Guzzwell nel 1955, all’età di 25 anni, salpò in solitaria da Victoria, nella Columbia Britannica (Canada) e completò una circumnavigazione del mondo senza precedenti a bordo di “Trekka”, uno yawl di legno di appena 6 metri che aveva costruito con le sue mani. All’epoca “Trekka” era la più piccola barca ad avere fatto il giro del mondo. Quando Guzzwell tornò a casa nella Columbia Britannica il 12 settembre 1959 dopo 33.000 miglia, ebbe un’accoglienza trionfale da parte di oltre 3.000 persone.
Il capolavoro di un viaggio a vela straordinario
Il resoconto di quel viaggio straordinario durato 4 anni divenne più tardi un libro, “Trekka intorno al mondo” (Mursia editore), che è ancora oggi un grande classico classico della letteratura di mare. Guzzwell dimostrò infatti che una piccola barca, se ben concepita, disegnata e costruita, può andare dovunque in assoluta sicurezza. Nel libro pericoli, disagi e tempeste sono trattati con distacco in poche essenziali parole, mentre i piccoli avvenimenti della giornata, gli incontri casuali, le amicizie, le bellezze dei luoghi visitati, sono raccontati con estrema schiettezza.
Sir Robin Knox-Johnston, un altro britannico leggendario che ha fatto la storia con le sue navigazioni in solitario e senza scalo intorno al globo, quando vinse la Golden Globe Race nel 1969, volle rendere omaggio proprio a John Guzzwell: “Ho avuto il piacere di incontrare John due volte. Era un uomo grande, tranquillo, schivo, con il quale era facile chiacchierare per ore. La sua conoscenza della costruzione e della progettazione di barche valeva qualsiasi presentazione. I suoi viaggi con ‘Trekka’ hanno ispirato molti di noi, compreso me che avevo 16 anni. Sono orgoglioso di averlo conosciuto e di aver condiviso del tempo con lui”.
L’inciampo di Fogar e il caso di “plagio” letterario
A metà degli Anni 70 il libro “Trekka intorno al mondo” in Italia fu addirittura protagonista di un caso editoriale. Tra il novembre del 1973 e il dicembre del 1974, Ambrogio Fogar con lo sloop di 11 metri Surprise fece la circumnavigazione del globo da Est verso Ovest (contro i venti portanti), entrando, primo tra gli italiani, nel gotha dei grandi navigatori solitari come Slocum e Chichester. Nel 1975 dette alle stampe per Rizzoli il libro “400 giorni intorno al mondo”, dove narrava la sua avventura. Con un vero e proprio scoop, tuttavia, il Giornale della Vela svelò un inganno: il libro di Fogar presentava un capitolo quasi interamente copiato dal volume di John Guzzwell. All’epoca Fogar ammise il plagio, ma rivendicò l’autenticità della sua impresa.
Il riscatto dopo il campo di concentramento tedesco
Nato e cresciuto nelle Isole del Canale della Gran Bretagna, John Guzzwell era cresciuto in mezzo alle barche, figlio di un capitano di mare. Subito dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale la sua famiglia venne internata in un campo nazista e durante quegli anni di prigionia, il padre gli insegnò la navigazione astronomica per aiutarlo a passare il tempo e a mantenere la sua mente attiva. Fu in quel periodo che il giovane John cominciò a fantasticare di navigare liberamente in un lungo viaggio in solitaria.
Dopo il periodo bellico Guzzwell si stabilì prima in Sud Africa e poi, nel 1953, a Victoria, nella Columbia Britannica, dove costruì la barca con la quale avrebbe fatto il giro del mondo. Successivamente a quella incredibile impresa John divenne un pioniere della costruzione con stampaggio a freddo. Durante la sua illustre carriera lavorò a progetti diversi che andavano dal “Lively” di 20 metri disegnato da Farr alla goletta a vela di 48 metri “Tole Mour”.
E ancora oggi “trekka” ispira regate e classi oceaniche
Tra un progetto e l’altro, John fece anche diverse crociere con la sua famiglia e nel 1994 partecipò alla Pan Pacific Yacht Race da Los Angeles a Osaka, con ritorno attraverso le Aleutine e l’Alaska continentale. Prima nel 1998 e poi nel 2002 all’età di 70 anni partecipò alla TransPac in solitario fino alle Hawaii, a bordo di “Endangered Species”, un Open 60 di dimensioni ridotte che progettò e costruì personalmente.
Recentemente anche Don McIntyre, fondatore della Golden Globe Race, ha creato una nuova classe di barche ispirate a “Trekka” e ha deciso di organizzare un evento che rendesse omaggio alla grande avventura di John Guzzwell: la McIntyre Mini Globe Race (MGR) che salperà nel febbraio 2025 e vedrà una flotta di imbarcazioni di 5,8 metri della Classe Globe 580 fare il giro del mondo, seguendo più o meno lo stesso percorso di “Trekka”.
David Ingiosi
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2 commenti su “Buon vento a John Guzzwell che su “Trekka” ispirò il mondo della vela”
The Real Person!
Bellissimo.
The Real Person!
Grazie John per il tuo genio ed il tuo coraggio . Buon vento sempre ovunque sarai .