Gli AC 75 non volano senza Cariboni
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“In fase di progetto, sii sempre propositivo, impara ad ascoltare tutti. Qualcuno potrebbe darti lo spunto a cui non avevi pensato”. Oppure: “Le cose in barca funzionano al meglio quando si stanno per rompere ma non si rompono”. E ancora: “La vela deve essere un piacere, non una schiavitù”. Sono queste le tre massime che hanno sempre guidato Gianni Cariboni nel suo lavoro. Un lavoro iniziato nella cantina di casa sua e che oggi lo ha consacrato come il più grande esperto mondiale dell’idraulica e dell’oleodinamica applicata alle barche a vela. Sono quarant’anni esatti che la Cariboni srl, nata nel 1984, idea, progetta e realizza soluzioni tecnologiche che, alla fine della fiera, hanno un solo scopo. Rendere più facile la navigazione a vela: al punto che Cariboni, assieme al suo grande amico Luca Bassani, è considerato il padre dell’easy sailing. Ha applicato per primo la chiglia basculante su barche “normali”, ha inventato il cilindro a doppia velocità per la regolazione della randa (il celebre Magic Trim), ha realizzato il primo albero con laminazione in carbonio d’Europa, il primo mast-jack integrato in un albero… e la lista potrebbe continuare, lunghissima.
Un’eccellenza italiana in Coppa
Ma il nome della Cariboni è intrinsecamente legato all’America’s Cup. Se pochi sanno che la prima incursione dell’azienda in Coppa America risale al lontano 1987 (la seconda Azzurra aveva un boma speciale ispirato dalle sospensioni a balestra dei treni, che seguita la distribuzione dei punti di carico, secondo la filosofia – in anticipo sui tempi – del composito), è noto ai più che ogni team a caccia della “Vecchia Brocca” non puà fare a meno di Cariboni per tutte le movimentazioni a bordo degli AC 75 volanti: i sistemi per la gestione dei bracci dei foil, Pidraulica, l’oleodinamica. Niente male, in un mondo storicamente dominato dagli anglosassoni.
Cariboni & Luna Rossa
Tra i team che si avvalgono della collaborazione di Cariboni, ovviamente, c’è anche la “nazionale della vela italiana”, Luna Rossa Prada Pirelli. Una collaborazione, quella tra il sindacato di Patrizio Bartelli e l’azienda di Ronco Briantino (MB) che dura fin dalla prima campagna di Coppa di Luna Rossa. Nel 1998, infatti, fu il progettista Gérman Frers – che stava lavorando, con Cariboni, al Wally 88 Tiketitan – a sottoporgli un problema tecnico di cilindri che avrebbero agito sulel crocette alte dell’albero di Luna Rossa. Ne uscirono dei cilindri speciali che poi vennero adottati su tutte le barche di Coppa.
Per l’AC 75 con cui Luna Rossa si presenta a Barcellona, Cariboni oltre alle parti “comuni” a tutti i team ha realizzato le movimentazioni delle funzioni veliche, cilindri, manifold e sistemi meccanici.
*redazionale in collaborazione con Cariboni
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7 commenti su “Gli AC 75 non volano senza Cariboni”
Ma se, poi, perdiamo sempre, cosa abbiamo da vantarci? Di aver dato soluzioni agli altri concedendogli il tempo da dedicare ad altri meccanidmi che permettono loro di surclassato?
Se pensi che sia così semplice vacci tu se sei un fenomeno
Non sei normale tu…
….. forse perché gli altri li hanno usati meglio?
Il vantarsi di avere una inventato una tecnologica migliore è quello che tutti aspirano e il vero genio non se ne vanta, la dona a tutti!
Bravo Gianni mi ricordo nella cantina del nostro condominio quando armeggiavi con tua moglie Marj e dato che lo spazio era risicato portavi la tua mitica guzzi nella mia cantina .Abbiamo vissuto momenti belli anche con Gian Carlo mattavelli quando uscivano in moto tutti e tre. Bravo anche perché per noi tre la amicizia vera viene prima di tutto. Complimenti Claudio vergani tecnico allarmi
Papà ed io abbiamo conosciuto Gianni Carboni,quando avevamo in in mente un albero innovativo per il nostro One Tonner tutto italiano(progetto e costruzione)Tonale Italia.
All’epoca il leader negli alberi era un certo Tim Stern.Con Gianni Cariboni realizzammo un albero inedito e più innovativo di quelli americani….era efficientissimo,la barca pur non essendo un One off era velocissima e ci regalo’tante soddisfazioni .Era uno dei primi rig con idraulica a tre vie che ci permetteva di muovere la testa dell’albero di circa quaranta centimetri….un grande vantaggio!! Ho incontrato nuovamente Cariboni qualche anno addietro nella sua magnifica Azienda ,avevo un piccolo problema da risolvere e venni accolto come se avessi avuto chissà quale progetto da realizzare….indubbiamente un grande tecnico ma anche un grande Gentleman sempre innamorato della sua professione .
Commento fuori contesto, l’eccellenza Cariboni è già una grande vittoria per l’Italia.