Navigare al lasco: la soluzione del Parasailor, facile ed efficace

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New Generation Parasailor

Nei primi due approfondimenti dedicati alla tecnica della navigazione al lasco abbiamo approfondito alcuni concetti fondamentali: la tecnica migliore di conduzione, le caratteristiche delle vele da andature portanti e i loro angoli e intensità di vento d’utilizzo. 

Abbiamo volutamente lasciato in disparte per approfondirla singolarmente un’altra vela che può tornare utile alle andature portanti, perfetta per le barche da crociera con equipaggi magari ridotti, ovvero il Parasailor. Una vela molto particolare, che tende a stabilizzare la barca e a farla navigare a ottimi angoli di poggia. Andiamo a vedere cos’è e come funziona.

Parasailor – Cos’è e come funziona

Partiamo da un concetto fondamentale, che lo differenzia dalle vele analizzate nel precedente articolo: il Parasailor è una vela simmetrica, con le due balumine di uguale lunghezza. Derivato dall’aeronautica leggera, il Parasailor è uno spinnaker munito di ala tipo da parapendio, grazie alla quale il vento è tradotto in una forza traente e ascendente.

Insomma, l’ala “solleva” la prua della barca e la “trascina” in avanti, offrendo propulsione, stabilità e sicurezza a bordo. Caratteristiche fondamentali con venti importanti, ma che consentono alla vela di performare anche in poca aria. Il tutto senza tangone, quindi gestibile anche short handed.

Immaginatevi in due su di un 50 piedi, con più di 25 nodi e 140 metri quadri di vela da gestire, e immaginate di poterlo fare con facilità. L’andatura è abbastanza ampia, il range va dalla bolina larga (60/70°) con poco vento fino alla poppa piena (180°) con brezza tesa.

Il pilota automatico tiene la rotta e le regolazioni sono minime, da gestire al cambio d’andatura. Niente tangone, così bastano poche braccia e, la vela, una volta a segno fa da sé.

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