Ecco com’è andata la VELA Cup Costa Smeralda

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Dopo una settimana di tempo incentro, il sole è tornato a splendere sul golfo di Cugnana, regalando agli oltre 30 concorrenti della VELA Cup Costa Smeralda due giornate di festa e tanto divertimento. Al Marina Cala dei Sardi per l’occasione c’erano imbarcazione di ogni dimensione e foggia, dai 27 metri del Wally 95 di Antonio Bevilacqua ai 3 metri scarsi degli Hanse 303 dello Yacht Club Cala dei Sardi, compresi skipper di razza e cabinati superstar. Un evento che è stato un successo, non solo in acqua, ma anche a terra, con gli equipaggi che si sono scatenati nel prato verde del Marina già il mercoledì sera, mossi dal sound pop anni ’70/80 dei The Wave, giovanissima band di Forlì. Il giovedì, invece, una regata molto tecnica, resa impegnativa ma al tempo stesso divertente dal vento ballerino, ha visto le imbarcazioni sfidarsi in una gara di abilità e strategia.

La grande festa della VELA in Costa Smeralda

Sembra quasi superfluo ricordarlo, ma il contesto della VELA Cup Costa Smeralda è davvero unico. Cala dei Sardi, il marina più ecologico del Mediterraneo, nonché base di NSS Charter, una delle più importanti società di noleggio in Italia, si trova al centro della Costa Smeralda, in un mare che tutto il mondo ci invidia. Qui spiagge e isole incantevoli, fanno da contorno ad un golfo che potremmo definire come la patria dello yachting mondiale. Proprio qui una trentina di equipaggi, dagli allievi dello Yacht Club Cala dei Sardi ai professionisti della vela, hanno preso parte, da protagonisti, a questo evento di festa, in cui la competizione si unisce alla passione per la vela e la voglia di condividere il bello di andare per mare.A farla da padrone, come sempre, è stato lo spirito genuino e rilassato della VELA Cup che anche in questa tappa sarda ha visto regatare fianco a fianco barche di ogni tipo ed equipaggi tra i più disparati.

VELA Cup Costa Smeralda: com’è andata

Il giovedì mattina, dopo un rapido briefing a terra, verso le 11:30, il comitato di regata ha dato la partenza davanti alla Spiaggia dei Sassi di Porto Rotondo. I circa 10 nodi di vento sulla linea hanno regalato una partenza davvero spettacolare, con la flotta compatta che ha tagliato in boa.

A dare il via alla regata, quasi in contemporanea sulla linea, sono stati lo splendido cutter aurico Vistona di Gian Battista Borea d’Olmo, un’imbarcazione del 1937 appartenuta ad un ufficiale in pensione della Royal Navy e da quasi 50 anni di proprietà della famiglia, Why Not il Mylius 60 di Roberto Colombo e Forrest Gump III l’Adria Sail 49 FY di Roberto Tamburelli.

Vistona il cutter aurico di Gian Battista Borea d'Olmo
Vistona il cutter aurico di Gian Battista Borea d’Olmo

Ad avere la meglio però è stato Nina, il Wally 95 di Antonio Bevilacqua, partito lanciato qualche secondo dopo. Al timone dell’imbarcazione più grande della flotta, 27 metri di lunghezza per 4.10 di pescaggio, c’era niente meno che Dudi Coletti, uno dei protagonisti dell’America’s Cup del 1992 a San Diego in qualità di trimmer de Il Moro di Venezia.

L’equipaggio del Wally 95 Nina

Mentre Nina procedeva spedito con un unico bordo verso la boa di disimpegno, aiutato dalle dimensioni davvero importanti delle sue vele, altri concorrenti sono stati costretti ad aggiustare la rotta con diverse virate, a causa dei continui salti di vento che hanno poi interessato tutto il percorso. Tra le piccole in testa, ma non meno competitive, c’era anche il Mumm 30 B.LEX di Benedetta Iovane, con a bordo un super equipaggio di ben 5 giovani velisti. Taglieranno l’arrivo sesti in reale.

Il super equipaggio del Mumm 30 B.LEX di Benedetta Iovane
Il super equipaggio del Mumm 30 B.LEX di Benedetta Iovane

Le isole di Soffi e Mortorio sono state il punto di svolta della regata, non solo perché qui si trovava la boa più esterna, ma anche perché, tra i coni di vento che si creavano tra le rocce, i migliori equipaggi hanno saputo sfruttare ogni singola particella di vento a loro vantaggio, recuperando posizioni o allungando il distacco dagli altri concorrenti.

L’arrivo ha regalato non poche sorprese, a causa del vento che continuava a saltare. In diverse occasioni i concorrenti si sono contesi il traguardo per pochi secondi di differenza. Infatti, c’era chi arrivava troppo basso sulla linea ed era poi costretto a virare e tornare indietro, perché impossibilitato a chiudere sulla boa arancione dell’arrivo.

A tagliare per primo è stato Nina il Wally 95 di Antonio Bevilacqua, dietro di lui in seconda posizione, Why Not il Mylius 60 di Roberto Colombo, e in terza, a pochi secondi di distanza, il Momi 80 di Nicola Minardi de Michetti e Angelomario Moratti.

Momi 80 di Nicola Minardi de Michetti e Angelomario Moratti
Momi 80 di Nicola Minardi de Michetti e Angelomario Moratti

Tutti i vincitori, il bello deve ancora venire

Ma questi sono solo i primi in tempo reale, tutte le classifiche e i vincitori verranno verranno pubblicati a breve sul nostro sito assieme alle foto della regata e delle premiazioni al Marina Cala dei Sardi. Oltre ai premi di classe, sono state premiate le prime imbarcazioni Classic Boat (almeno di 25 anni) di ogni raggruppamento omogeneo per lunghezza e la barca più bella ed elegante. Immancabili poi i numerosi premi ad estrazione offerti dai nostri partner partner Moby, IBSA, Honda, HiNelson, Garmin, Leatherman, ACSI Vela, Veneziani Yachting, Plastimo, YachtIngBond, AMBECO e USAIL.

Le prossime tappe della VELA Cup 2024

Foto di Simon Palfrader

Giacomo Barbaro

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