Il giallo del Bayesian, tutti i punti poco chiari del terribile naufragio

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Ora dopo ora il tragico naufragio del Bayesian assume sempre più i contorni del giallo, sono tanti infatti i punti poco chiari dell’incidente che ha causato con ogni probabilità 7 vittime. La versione ufficiale diffusa dai media main stream a nostro avviso ha troppe zone d’ombra, e diversi elementi sembrano essere poco plausibili il che lascerebbe intendere che in questo puzzle che ricostruisce il naufragio c’è qualche pezzo mancante. Il Giornale della Vela ha provato, sentendo alcune fonti e parlando con diversi progettisti, a evidenziare quali sianoi punti poco chiari di questa terribile vicenda.

Naufragio Bayesian – Non è stata una tromba d’aria

Fin dalle prime ore si è diffusa la notizia che il violento fenomeno meteo che avrebbe determinato il naufragio sarebbe stato una tromba d’aria. Stando alle testimonianze raccolte dal Giornale della Vela questa notizia è falsa. Il fenomeno violento è stato sentito contemporaneamente, in un lasso temporale individuato tra le 4,10 e le 4,30  del 19 agosto, oltre che nella zona di Porticello, dove è avvenuto l’incidente, anche nei comuni di Altavilla, Trabia, Termini Imerese e Campofelice, con un’estensione superiore ai 20 km.

Proprio l’estensione, e la quasi contemporaneità con cui l’evento è stato segnalato, esclude la tromba d’aria. Si tratterebbe quindi del cosiddetto “Downburst” raffiche discendenti da un temporale marittimo che si nutre del calore in eccesso di un mare che, nella zona dell’incidente, viene segnalato sui 30 gradi o poco più di temperatura. I venti generati da questi temporali possono superare i 100 chilometri orari, e quindi soffiare ben oltre i 50 nodi di intensità. Si stima che l’evento in questione abbia toccato i 70 nodi.

Naufragio Bayesian – Il dubbi sul disalberamento

BayesianIl Giornale della Vela ha interpellato diversi progettisti e alcuni specialisti di alberi, i quali sono tutti d’accordo su un punto: in assenza di vizi costruttivi, e anche in condizioni di raffiche da 70 nodi, un albero come quello del Perini non può rompersi in alcun modo. Vizi costruttivi che sono altamente improbabili in quanto la barca navigava senza problemi noti da tanti anni, un eventuale difetto di fabbrica avrebbe causato il disalberamento molto prima.

Una ragione plausibile potrebbe invece essere una manutenzione non adeguata. L’albero era in alluminio, un materiale che può essere soggetto a delle corrosioni, anche in punti non immediatamente visibili senza degli accurati controlli. Le vibrazioni e le risonanze causate dal temporale, con la barca a secco di vele, potrebbero avere esposto la struttura dell’albero a delle sollecitazioni non classiche, causandone la rottura ma a patto che ci fossero delle zone o dei componenti corrosi, non nel caso di un albero in buona salute. La barca fra l’altro 4 anni fa era stata sottoposta a un refit.

In ogni caso non si spiega come il disalberamento possa avere causato un affondamento della barca così rapido. Ammettendo che l’albero caduto in acqua abbia iniziato a battere contro la fiancata dello scafo, aprendo una o più vie d’acqua, queste non sarebbero mai potute essere di una dimensione tale da provocare l’affondamento di un’unita di 56 metri così rapidamente da non consentire l’evacuazione dei tutto l’equipaggio.

Naufragio Bayesian – scuffia improbabile

Sappiamo che la chiglia del Bayesian, probabilmente pivottante, aveva un’estensione da 4 a 9 metri. Normalmente viene consigliato ai comandanti di queste unità di tenere la chiglia alzata solo in acque protette, dentro un marina o in una baia riparata, in quanto c’è una fisiologica riduzione della stabilità in questa posizione. La logica vorrebbe che il comandante dell’unità, all’ancora, avesse posizionato la chiglia nella sua massima estensione, eventualità di cui non possiamo al momento avere certezza. Secondo i progettisti da noi contattati, anche con la chiglia a 4 metri, appare comunque difficile che l’unità, nonostante le forti raffiche possa avere sbandato a tal punto da raggiungere l’angolo oltre il quale avrebbe iniziato ad imbarcare acqua fino ad affondare rapidamente. Su questo punto però le nostre fonti non sono state categoriche, pur definendo l’eventualità come assai poco probabile.

Si potrebbe però fare un’ulteriore ipotesi, la presenza di un eventuale portellone laterale (una discesa a mare aggiuntiva per esempio), vicino alla linea di galleggiamento, che si è trasformata in una via d’acqua. Dal materiale a nostra disposizione però non si evince la presenza di un elemento simile.

Si nota nella parte posteriore del ponte un’apertura laterale

A destare qualche pensiero è invece la grande apertura laterale che conduce all’interno, in prossimità della parte finale del ponte: si tratta di due grandi aperture simmetriche presenti su entrambi i bordi, che se raggiunte dall’acqua potrebbero trasformarsi in un potenziale pericolo. Tuttavia, per l’acqua raggiungere quelle aperture, lo sbandamento doveva essere a un angolo tale da coricare il Bayesian su un fianco. Certamente un’apertura simile laterale può essere più facilmente raggiungibile dall’acqua rispetto a una centrale, ma resta un’ipotesi abbastanza remota, sia pur non impossibile. La barca sarebbe dovuta rimanere sbandata a un angolo molto elevato non per qualche secondo, ma per un tempo tale, forse minuti, necessario a fare imbarcare una quantità tale d’acqua da compromettere la stabilità della barca. Un’ipotesi che resta piuttosto difficile.

Nauragio Bayesian – la secca delle Formiche

Stando alle coordinate della secca e a quelle del tracciato AIS del Bayesian disponibili su Marine Traffic, non ci sarebbe stata una collisione con la secca. Questa si avrebbe potuto spiegare un affondamento veloce dell’unità, a patto però che la nave urtasse in modo violento, a velocità sostenuta, la secca. L’AIS sembra segnalare un movimento di brandeggio sul cavo dell’ancora, sembrerebbe quasi che l’ancora non sia mai stata ritirata stando alla scala offerta da Marine Traffic i movimenti sono di poche decine di metri.

Per tutti questi motivi sopra esposti sembra esserci un pezzo mancate in questa vicenda, un particolare che non conosciamo, un evento o un vizio che ha causato un rapido ed inesorabile affondamento di una nave a vela di 56 metri. Senza questo elemento misterioso appare infatti difficile potere giustificare un sinistro così grave, ed è in quella direzione che con ogni probabilità le autorità giudiziarie si muoveranno per risolvere il mistero del naufragio del Bayesian.

Mauro Giuffrè

 

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70 commenti su “Il giallo del Bayesian, tutti i punti poco chiari del terribile naufragio”

  1. Grazie per l’analisi, tecnicamente precisa e attenta a non saltare a conclusioni. È possibile che ci siano state delle concause simultanee, tra posizione della chiglia, tender garage lasciati aperti, ecc. Purtroppo è vero che “the sea knows everything you did wrong”.
    Al di là della meccanica dell’evento, l’inchiesta dovrà anche approfondire la condotta di comandante ed equipaggio nel prevenirlo ex ante, e nel gestirlo durante il suo tragico svolgimento.
    Un pensiero e una preghiera per le vittime, e la speranza che da questa tragedia derivino lezioni utili ad evitarne il ripetersi.

    1. L’esperienza di incidenti e naufrago spesso ha individuato come prima causa determinante un errore umano. La Nave viene forzata ad andare contro la sua natura dalla mano dell’uomo.

    2. ho navigato su barche simili a chiglia mobile alla fonda la chiglia deve essere sempre estesa anche perchè se sollevata non è in appogio e dunque soggetta a giochi che in caso dell’improvviso vortice tempestoso ha trasformato la barca in un frullatore che può aver danneggiato la scassa di deriva creando una via d’acqua proprio nella cabina armatoriale a centro barca. riguardola posizine di ancoraggio le navi da diporto gettano l’ancora dove e in accordocon le autorità

  2. Angolo di sbandamento, Wikipedia.
    Con la chiglia sollevata ed una albero esagerato potrebbe essere stata una delle cause se non “la causa” del problema, certo aggiungiamo le pessime condizioni atmosferiche.
    La nave a loro vicina non ha avuto nessun problema.
    Immenso dispiacere per l’accaduto.

  3. Angolo di sbandamento, Wikipedia.
    Con la chiglia sollevata ed una albero esagerato potrebbe essere stata una delle cause se non “la causa” del problema, certo aggiungiamo le pessime condizioni atmosferiche.
    La nave a loro vicina non ha avuto nessun problema.
    Immenso dispiacere per l’accaduto.

  4. Grazie per l’importante articolo. Dai dati di rotta di Marinetraffic mi sembrava che la nave fosse rimasta all’ancora per un bel po’, ma poco prima delle 4:00 ora locale avesse iniziato a muoversi lentamente (arancione) verso sud-sudest fino a un’ultima posizione pochi minuti dopo le 2 UTC. Scusate vado a nemoria, non ho uno screenshot, che ho avuto un certo ritegno a fare…

  5. Probabilmente sto dicendo una cretinata… perdonatemi. Ma potrebbe essere possibile che il rolla fiocco si sia accidentalmente aperto e possa aver causato il coricarsi su un fianco della barca con chiglia su?

    1. Leonardo

      The Real Person!

      Author Leonardo acts as a real person and verified as not a bot.
      Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

      NO!

  6. Vorrei sapere se l’avviso ai naviganti ha diffuso in lingua inglese l’arrivo di una tormenta, un nubifragio, condizioni del mare pericolose…
    Se si, vorrei capire perché il comandante non ha ritenuto opportuno riparare già nel pomeriggio nel porto di Palermo o in una rada più protetta. Io avrei evitato di sottoporre degli ospiti eccellenti ad un moto ondoso anche di media entità. Seguirò gli sviluppi. Grazie.

  7. laurarita73@gmail.com

    Certo il comandante superstite ci potrà svelare i dubbi spiegando l’accaduto. Strano comune che ad oggi non sia stato detto nulla.

  8. Jane Bianca Brown

    Thank you for the technical explanation. I’m writing in English, as I am born and raised in the Caribbean.
    Whatever happened with the bad weather, and the boat, I am more concerned as the person who commented above,, “ what about the Captain and crew?.” Is it not their responsibility to “ quickly get
    Everyone safely off the boat?? “
    What a horrible tragedy for the families and their loss🙏🙏🙏

  9. Buonasera,
    concordo assolutamente , aggiungo anche che pare l’albero non si sia spezzato ma sia integro e che lo scafo non presenti aperture.
    Parlando con persone che lavorano con il cantiere tutte dicono che una barca del genere non affonderebbe mai in quelle condizioni….
    Il giallo si infittisce…..

  10. Come ex proprietario e skipper di una barca ben più piccola, un ‘Duck 41’, mi sono posto anch’io molti interrogativi sul tragico evento. Com’è stato possibile?
    Sono certo che le indagini già in corso appureranno le cause anche grazie al recupero del natante affondato ma personalmente propendo per una grave mancanza di ‘previsione del peggio’ che in mare, e non solo, deve essere sempre legge prioritaria ma forse le buone condizioni meteo al momento della ‘fonda’, così come sembra, hanno indotto il livello d’attenzione a scendere sotto al livello dovuto. Comunque è mai possibile che su una barca di quella categoria tutti, equipaggio e comandante, dormissero senza lasciare uomini di guardia? Possibile che siano stati ignorati i certamente emessi avvisi meteo di un rapido arrivo di un fronte freddo? Ma chiedo poi se è possibile ancorarsi con sicurezza su un fondale di 60 metri : quanto lunga dev’essere la catena? Inconcepibile se poi risulterà che siano stati lasciati incautamente aperti ‘ingressi’ ad un massiccio penetrazione d’acqua per eccessiva ‘tranquillità’. Delle colpe, a mio avviso, certamente emergeranno ma anche, a quanto si sappia, anche gli eventuali responsabili sono deceduti … .

    1. Ad eccezione del cuoco, l’intero equipaggio responsabile e illeso., compreso il comandante. Ma chissà se ci diranno come e andata.

    2. Leonardo

      The Real Person!

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      Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

      Premesso che la nave si trova a -54 m. quando ha iniziato a scarrocciare era su un fondale molto più basso

  11. Non sono esperta di barche, ma al di la degli aspetti tecnici e marittimi, quando ho letto l’età del comandante della barca, di soli 22 anni, mi è parso molto strano che possa avere un’ esperienza di anni tale da poter condurre una barca di tali dimensioni e con tanti ospiti a bordo. Mi fa strano come queste persone, tutte con un profilo alto per quanto riguarda la posizione lavorativa, di cui dispiace molto sentire certe notizie, si possano essere affidate ad un ragazzo giovane in età ed esperienza . Questo è il mio personale pensiero.

      1. “Mark, moglie e figlia avevano dato appuntamento a Rotterdam, dove era attraccato il veliero, a un giovane skipper di nazionalità francese, Matthew Griffith, 22 anni, assunto come capitano dell’imbarcazione.” questo quanto scritto sul corriere della sera, ieri. oggi è spuntato un nuovo capitano

    1. Mi associo a quanto già detto da altri utenti. Perché dite cose così inesatte? Informatevi prima di pontificare, fate solo brutte figure….

    2. Leonardo

      The Real Person!

      Author Leonardo acts as a real person and verified as not a bot.
      Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

      Il comandante ha quasi 53 anni con oltre 22 d’esperienza su navi di questo tipo, cercate di non diffondere false notizie per favore

  12. Vivo in quel mare da 60 anni e so quanto sia pericoloso lo scoglio della formica. A me sembra surreale che ancora non si sia fatto un sopralluogo sulla secca per verificare che la barca in avvicinamento da Cefalù a porticello non abbia urtato/sfiorato magari col timone contro uno degli scogli che affiorano proprio a 4 mt di profondità (in particolare il sommo di tramontana).
    D’altronde, a guardare sulle mappe la posizione dello scoglio, a me sembra posto in modo errato molto più a ovest rispetto alla rotta del Bayesian. Che dunque non escluderei potesse essere passati proprio su quello scoglio, magari senza avvertire qualcosa di particolare. E d’altronde, parlando di tasselli mancanti, questo potrebbe spiegare una delle concause di un affondamento così insolito e inspiegabile.

    1. Ciao Nicola, sono un tuo compagno di scuola. Vorrei capire: cosa potrebbero trovare gli inquirenti allo scoglio della Formica che potesse provare una collisione con il Bayesian? Tracce di vernice? Mi sembra una linea investigativa debole. Chissà quante altre barche hanno avuto una collisione in quel punto. Bisognerebbe analizzare la vernice, trovare escoriazioni sullo scafo (ce ne saranno tante altre, magari precedenti, magari dovute all’impatto con il fondo del mare…). Please explain.

      1. Tra i tanti interrogativi che non hanno ancora una risposta mi chiedo, perchè non si ipotizza una operazione di recupero dell’imbarcazione che certamente potrebbe fare chiarezza sulle cause del naufragio. Tra l’altro ritengo che le compagnie di assicurazione vorranno elementi oggettivi per provvedere all’inevitabili azioni legali.

    2. Ciao campione!!
      sono Guido
      Tu conosci quei fondali meglio di chiunque altro.
      Sarebbe utile capire se il Bayesan è affondato all’ancora o no. Comunque brutto posto per stare alla fonda in questo periodo di burrasche “settembrine” in una baia che offre protezione parziale ai venti non credi?

  13. Salve sono un abitante di Cefalù,
    Il Bayesian per alcuni giorni è stato qui a Cefalù difronte al lungomare,
    Il pomeriggio prima della tragedia ho notato che aveva preso il largo aprendo le vele e puntando verso Palermo, dopo un po’ è ritornato a Cefalù per poi ripartire più tardi, mi sono sembrate strane queste manovre.

  14. Basterà sentire i superstiti del naufragio e soprattutto il comandante per ottenere qualche elemento d’analisi aggiuntivo?

  15. Francesco fagotti

    Buonasera, bassissima preparazione teorica e pratica, ma amante del mondo della vela.
    Le prime ricostruzioni lette, erano, a mio avviso meno che generiche, credo sia un caso anomalo che sconsiglia conclusioni immediate. Il suo articolo è deontologicamente ineccepibile, chiaro e motivato nei fatti dichiarati, esente da conclusioni ma, ricco di spunti di indagine.
    Complimenti

    1. Daniele Bartolini

      Tecnicamente se si vuole fare affondare (dolo o nolo) una barca del genere solo col concorso del maltempo, chi l’ha costruita ha detto che ci si riuscirebbe, con fatica, ma potrebbe accadere. Quindi c’è il capitano, facciamo parlare lui e dirà cosa è successo prima di

  16. Cesare Gianoli

    Mi dispiace immensamente per le vittime e concordo che sicuramente ci saranno state delle concause che hanno portato al tragico naufragio. Voglio solamente portare la mia umile testimonianza in quanto nel tragico 18 agosto 2022 mi sono trovato nel bel mezzo della bufera che si scatenò in Corsica ed esattamente nella baia di Calvi. Ebbene in quella circostanza (eravamo in navigazione e non come molti alla fonda) ci siamo ritrovati nel giro di 15 20 minuti ad avere raffiche di vento che probabilmente arrivarono ben oltre 70 / 80 nodi e che dopo 15 / 20 minuti avevano creato onde tali da far rollare il nostro umile 10 mt con 2.10 di pescaggio ad avere ben oltre la fachetta in acqua in quanto la parte laterale della tuga (finestrini dei bagni) andarono ripetutamente in acqua….

  17. Pingback: Affondamento del Bayesian: no ai complotti ma qualcosa non torna davvero « Palermo blog – Rosalio

  18. Alessandro Galli

    Se fosse stato un downburst avrebbe preso anche la barca olandese che era a poche centinaia di metri
    Se fosse stata una perturbazione pure e in più sarebbe stata prevista quindi ti mettevi a ridosso.
    Opto per la tromba

  19. Purtroppo mi rendo conto che tante persone vivono il mare senza averlo veramente vissuto.
    Forse equipaggi dalle buone maniere ma con poca esperienza che non conoscono le regole basilari della navigazione in sicurezza .

  20. L albero a quanto pare e’ intatto e lo scafo pure , secondo i sommozzatori . Secondo me chi doveva vigilare e non l ha fatto , cioè ritirare subito l ancora , è stato l errore fatale !
    Ad andare giù è un istante con venti così forti

    1. Buona sera perché avrebbe dovuto ritirare l’ancora? Non sarebbe stato meglio accendere i motori e contrastare il vento?

  21. Nicola Silverio Genco

    IPOTESI :Downburst impulsivo
    Una colonna di vapore e acqua in violento movimento verticale potrebbe aver sollevato e spinto in acqua lo scafo facendo imbarcare troppa acqua. Acqua che, ripetutamente è stata ingoiata tramite le aperture e accumulata in breve tempo sottocoperta fino all’affondamento.

  22. Da ciò che ho capito è quindi più probabile disalberare una barca di tali dimensioni con vele ammainate (secondo i progettisti da voi sentiti). Pur essendo controintuitivo, immagino sia possibile. E’ corretto?

  23. Angelo Traverso

    A mio avviso l’unica possibilità di rottura albero e affondamento così rapido , potrebbe essere un cedimento strutturale nella parte dove vengono scaricate le forze dell’albero, normalmente la chiglia , un collasso così forte forse potrebbe portare sia alla rottura dell’albero che ad un affondamento rapido .

    1. Marino Zimbaldi

      Lo penso anche io, ma possibile che i 9 uomini dell’equipaggio non sappiano dire se l’acqua arrivava da dentro o da fuori?

  24. Tante volte, anche ben legati in porto, il forte vento fa inclinare le barche, specialmente quelle a vela, come e stessero navigando di bolina. Se si volesse perseguire la teoria dell’attentato e in presenza di alcune condizioni si potrebbe immaginare uno scenario che contempla un volontario allagamento delle casse di zavorra ( se fossero presenti) sottovento. L’anomala inclinazione della imbarcazione sarebbe passata inosservata a causa delle condizioni meteo ma avrebbe portato lo scafo molto vicino al limite strutturale di annullamento dell’effetto raddrizzante della chiglia; una ventata un po’ più forte avrebbe poi dato il colpo di grazia al coefficiente di stabilità che, magari con l’aiuto di qualche boccaporto “dimenticato” aperto e non assicurato, avrebbe determinato l’improvviso ribaltamento della nave. L’ipotesi potrebbe essere improbabile ma non estremamente fantasiosa come altre sentite in giro, d’altronde basta ricordare il disastro del traghetto affondato in porto nel mara del nord per essere partito senza assicurare la chiusura del portellone di imbarco.

  25. Mi permetto di intervenire su questo argomento sia come velista , ma soprattutto come “canoista” e per questo buona conoscitrice dell’ “acqua bianca”. In una occasione navigando su un lago alpino in una calda giornata si è verificata nel giro di pochi minuti una violentissima corrente d’aria discendente con un vento che sicuramente era vicino ai 100 km/h che ha rischiato di farci ribaltare ma che prevalentemente ha reso la superficie dell’acqua emulsionate all’aria priva assolutamente di sostentamento facendo sprofondare il kayak ,in un secondo , fino alla vita. Il kayak era ovviamente totalmente chiuso da adeguato paraspruzzi, ma se il pozzetto fosse stato aperto sicuramente non sarebbe più riemerso ma saremmo affondati e tutto questo, con grandissimo spavento, è capitato in pochissimo tempo. Se veramente sotto la barca a vela si fosse formata una importante situazione di “acqua bianca ” magari con dei portelloni aperti……chissà? Lascio agli esperti valutare

    1. Cara Regina la tua osservazione credo sia molto interessante e pertinente, dentro la tromba marina la densita dell’acqua emulsionata non ha sostenuto la barca , la spinta di Archimede è venuta meno , (si ok si è anche inclinata ci mancherebbenon lo avesse fatto ). L’acqua è entrata da ogni parte . Puoi vedere le immaggini della tromba marina che ha avuto luogo a Ciolo nel leccese due giorni fa e mettiamo la barca in questione dentro quella nuvola di vapore acqueo … secondo me va giù.
      Detto cio’che resta giusto una ipotesi credo si deve assolutamente mettere sotto i riflettori che le attuali temperatiure del mare non sono assolutamente normali . Non vederlo e non dirlo non è da uomini di mare. Invece si parla addirittura di complotti , di scafi bucati o di errori umani, o burrasche ( quale burrasca??) !!! Piu che un errore umano credo siamo davanti ad un errore della specie umana. Vi posto il link su you tube https://x.com/TgrRaiPuglia/status/1825644552281059674

  26. Ci si aspetterebbe che un giornalista (?) che scrive di “diverse progettisti e specialisti di alberi” ne citi qualcuno per nome, come fanno i giornali mainstream che lui disprezza. Se scrive “probabilmente pivotante” vuol dire che si è informato male sulle caratteristiche dell’imbarcazione? Se si fosse informato a dovere forse avrebbe anche saputo -e scritto nel pezzo- che la nave era nata con due alberi, che erano presenti due vele di prua (per la precisione una di trinchetta) avvolte sui loro rullafiocco, che la tensione del sartiame era controllata a un sistema elettronico che faceva affidamento su vari sensori…

  27. Enrico Barbara

    Quella notte , gia subito dopo il tramonto, è stata funestata da fulmini, che erano frequenti e incessanti. Io la vedo cosi: la Bayesan sta all’ancora con la chiglia alzata (posizione che offre un minore momento raddrizzante in caso di sbandamento) ; arriva un fulmine , facilmente catturabiie da un albero di 75 m di altezza in alluminio, corrode del sartiame oppure determina una vulnerabilità; albero si spezza in alto, lo spezzone di albero cade sulla murata di dritta, non va in acqua perché trattenuto dal sartiame aggrovigliato; la barca per pochi istanti rimane sbandata sulla murata di dritta dal peso aggiunto dallo spezzone dello stesso (che grava solo da un lato) , arriva una raffica su quella di sinistra, che la sbanda e la piega oltre l’angolo in cui comincia ad imbarcare acqua dai portelloni aperti.

    Andrebbe capito dai superstiti, in quale posizione esatta si trovavano e se la stessa gli ha dato quella probabilità in più di sopravvivere e perché.

    Che ne pensate?

    1. Ha dimenticato la piovra gigante che si avvinghia con almeno tre tentacoli alla prua mentre con gli altri fa trazione tramite una delle due cuspidi della secca delle Formiche, inabissando così parzialmente lo scafo. Scherzi a parte, ma su cosa si basa un’ipotesi del genere? Sulla fantasia? Scena carina ma un pò carica di cinematografia. Ad ogni modo sembra che l’albero sia intatto per cui, scherzi a parte, non se la prenda eh, il problema è sicuramente da qualche altra parte. Buona giornata, perdoni l’ironia, non c’era cattiveria.

    1. causato da cosa? e’ affondata in 3 minuti una barca di 56 metri che pesava tonnellate, credo più nel meteo avverso e poi si saprà con le indagini se è stato anche errore umano

  28. Dal tracciato Ais sembrerebbe che la barca ancorata avesse prua ad Est, si vede sia dalla manovra di ancoraggio che dalle oscillazioni al brandeggio. Poi, la barca viene spinta verso Sud. È possibile che un colpo di vento improvviso non le abbia dato il tempo di ruotare prua al vento. In queste condizioni, senza avanzamento, la botta laterale l’ha presa tutta, senza poter scappar via di prua come avviene in una straorza. Qui la deriva stesa potrebbe anche aver giocato a sfavore, se come si dice la zavorra non era nella parte estensibile. La barca sdraiata ha imbarcato acqua, e non è tornata più su..

  29. Ottimo articolo. E se fossero stati lasciati molti grandi obló aperti? Magari alcuni aperti per provare ad uscire dall’imbarcazione nel caso le porte delle cabine non si aprissero? Forse queste circostanze avrebbero agevolato il rapido affondamento? Cosa ne pensate?

  30. Guido Bonaccorsi

    Ciao Nicola, sono Guido
    Tu conosci quei fondali meglio di chiunque altro.
    Sarebbe utile capire se il Bayesan è affondato all’ancora o no. Comunque brutto posto per stare alla fonda in questo periodo di burrasche “settembrine” in una baia che offre protezione parziale ai venti non credi?

  31. Affondamento del Bayesan
    Da quel che ho letto in giro, i dati di base sono:
    Yacht (o meglio nave) di 56 m (184 ft), largo 10 m, dislocamento, 473 ton di stazza lorda.
    Scafo in alluminio, costruito da Perini navi nel 2008. Refitting nel 2016
    Coperta rivestita in teck (436 m2).
    Armato a sloop, vantava il secondo albero più alto del mondo: 72.27 m (237 feet), 6 crocette.

    Yacht iconico e pluripremiato: votato per i migliori interni dall’ International Superyacht Society Awards 2008 e best sailing yacht over 45 metres nel 2009 World Superyacht Awards.

    10 membri di equipaggio, 12 passeggeri, 15 sopravvissuti, i rimanenti dispersi
    Lo yacht era ancorato a mezzo miglio dalla costa ed è affondato in 3_4 minuti, si sono salvati solo quelli che erano rimasti in coperta.
    Dalle prime ispezioni dei sub lo yacht giace ora coricato su un fianco a ca. 50 m di profondità con scafo e albero intatti.

    Dicono che tutto si sia svolto molto rapidamente e senza preavviso. Non c’è stato tempo di reazione.
    E allora la domanda sorge spontanea:

    Come è possibile che affondi così rapidamente il meglio della tecnologia moderna, un mastodonte di 473 ton e non affondi la goletta olandese, ormeggiata a fianco, vecchiotta e un po’ vetusta, quella che ha saputo contrastare il tornado mettendo in moto i motori e poi ha prestato i primi soccorsi con il suo tender, salvando tutti i 15 sopravvissuti?

    Quelli della goletta han visto e han reagito e quelli del Bayesan no. Come mai, non c’era nessuno al turno di guardia?

    Ma neanche questo è il punto.
    Come era classificato il Bayesan dai Registri ?
    Ci sono stati venti inauditi che hanno fatto sbandare la barca? Certamente Si.
    E a che sbandamento lo yacht ha iniziato a imbarcare acqua allagando il sottocoperta e affondando subito dopo?
    Le norme ISO sono piuttosto categoriche in proposito: una barca a vela classificata per navigazioni oceaniche (come penso dovrebbe risultare il Bayesan), dovrebbe avere capacità di auto raddrizzamento ben oltre i 90° di sbandamento.
    Ma allora che tipo di barca era il Bayesan, che sotto raffica e a secco di vele, prima si corica e poi affonda come un sasso?

    Tutto fa intendere che i bellissimi interni altro non fossero che open space intercomunicanti.
    Forse non esistevano neanche compartimentazioni interne e sicurezze automatiche in grado di chiuderle rapidamente.
    Forse il Bayesan era solo un bidone vuoto senza coperchio che prima sbanda, poi si allaga e infine affonda?

    Se è così è Triste storia per chi lo ha progettato e costruito e una ancora più triste per chi lo ha classificato e autorizzato alla navigazione.
    Ci vogliono tragedie come questa e quella del Fastnet per far storia e giurisprudenza. Piccoli passi avanti pagati con vite di innocenti.

  32. Vi invito a vedere i dati di Vessel Finder (ultimo Punto Nave inviato alle 2:05 UTC) : a giudicare dalla traiettoria, sembrebbe che l’ancora non ha tenuto. In ogni caso i sub diranno se la Bayesan ha avuto il tempo di salpare l’ancora, direi che la cosa è, pressoché , impossibile.

  33. L’evento temporalesco non può non aver svegliato le persone a bordo, perché non si sono salvate gettandosi in mare? Ho letto che erano a soli 200 metri dal porto. Possibile che non sapessero nuotare?

  34. fino a ieri 21 agosto 24, credevo o volevo credere che fosse arrivata un’onda anomala o comunque una condizione climatica tale da aver causato il disastro…quello che sto leggendo in queste ore, è diverso si tende di più a dare responsabilità all’errore umano, alla non adeguatezza dell’equipaggio rispetto alle norme di sicurezza, come sembra la deriva alzata, portelloni aperti, forse pure gli oblò, il party serale, ospiti in camera nonostante il maltempo, carte del meteo non lette….e tutto ciò mi fa rabbia e dispiacere, perchè troppa gente si dimentica che la professionalità include anche responsabilità. In questa triste vicenda chi ci ha rimesso sono gli ospiti, coloro che si erano affidati a un team di skipper che si è interamente salvato tranne uno, e che sembra non abbia lavorato in tutta sicurezza.
    Anni fa ho fatto una breve vacanza in catamarano e anche li lo skipper si era comportato in modo molto superficiale sulla norme di sicurezza in navigazione e da fermi, Mi auguro che vengano messe delle norme più stringenti in questo ambito per la salvaguardia di chi sceglie queste vacanze.

  35. Oggi (giovedi’ 22) il presidente del cantiere che aveva prodotto il Bayesian dice che l’ancora non dovrebbe essere giù con quel vento (e la chiglia tutta allungata). Sono ovviamente d’accordo con la chiglia, ma perché sollevare l’ancora? Capisco l’idea di azionare i motori, come apparentemente ha fatto l’olandese affianco, ma perché sollevare l’ancora? Filippo

  36. Se effettivamente si è trattato di un Downburst, quindi un fenomeno metereologico più diffuso, e preso atto che la barca olandese, da cui sono partiti i primi soccorsi, fosse un natante più datato (1953?), meno tecnologico, ma che è rimasto intatto, mi sembrerebbe, per deduzione, che l’errore umano possa essere la causa più probabile.

  37. Roberto Petacco

    Non si puo’ non concordare sulle conseguenze dei fatti commentati sopra, tra i quali:
    Deriva rientrata;
    Portelloni sulle murate aperti;
    Assenza di personale di guardia;
    Mancata verifica delle previsioni meteo;
    Ormeggio in rada a pochissime centinaia di metri dalla diga foranea e da un secca con scogli affioranti, motori spenti.
    Un altro fatto potrebbe infine essere inquietante, ma del quale si e’ trovato traccia solo sul Corriere della sera, un paio di giorni dopo l’affondamento:
    Lo yacht aveva una capacità max di 54.000 lt. di combustibile e di 12.400 lt. di acqua, per un totale di circa 60 tonnellate di liquidi, ma il giornale diceva che il combustibile a bordo, in quel momento era solo di 18.000 lt. Se dunque anche le scorte di acqua dolce fossero state nelle stesse condizioni, la nave avrebbe avuto non piu’ di 18/22 tonnellate di liquidi nei doppi fondi.
    Deriva da cio’ che la nave era probabilmente troppo cedevole e non in grado di reagire a forti sbandamenti.
    Per una verifica basterebbe conoscere le raccomandazioni in proposito del Registro di classificazione (RINA – ABS etc).
    Qualcuno ha notizie in merito?

  38. La deriva sollevata incide nulla o poco sulla stabilità di una barca all’ancora anche con un albero di 75m. L’albero pesa sicuramente ma non offre resistenza al vento come una vela. La deriva è fondamentale nello stabilizzare la barca, a vele spiegate, nelle andature non portanti. Immaginate cosa può essere una barca così invelata con 20 nodi di vento di bolina? In quel caso si, anche 1 cm di deriva in meno conterebbe eccome sulla stabilità dello scafo.

  39. Anonimovelista

    Nessuno ha verificato le condizioni psicofisiche dei membri dell’equipaggio? In strada quando succede un incidente grave vengono eseguiti test tossicologici sui conducenti, mi pare di aver letto che la sera prima ci fosse stata una festa sulla barca….

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