Che crocierista sei? A quale di questi 4 gruppi appartieni?

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Sapete qual è una delle poche cose più belle di una vacanza in barca a vela? Sognare e pianificare una vacanza in barca quando le giornate cominciano ad allungarsi e l’estate inizia a sembrare più vicina. Ma procediamo con calma, ho provato a metter giù un profilo psicologico del crocierista velico-nautico, tra fenomenologia e profilazione psicologica, suddividendo i tipi in quattro gruppi. Vi dico subito che il gruppo veramente privilegiato è il numero due…

Le categorie individuano quelli che quest’anno:
1. Andranno in crociera con la loro barca di proprietà.
2. Andranno in crociera con la barca degli altri.
3. Se l’affittano.
4. Ci pensano ogni anno ma poi finiscono nel villaggio vacanze con la famiglia o, ancora peggio, sulle navi da crociera.

GRUPPO 1 • Sulla mia barca

La prima legge universale, se hai una barca tua, recita più o meno così: “Se hai pianificato le tue vacanze nell’Egeo, perché, come avevi dichiarato agli amici a Capodanno, ‘quest’anno mi prendo le vacanze lunghe e le isole greche si fanno in barca mica in traghetto come gli sfigati… d’altra parte si vive una volta sola, dobbiamo realizzare ciò che ci rende felici’, alla fine ti ritroverai assieme al 70% della popolazione nautica tirrenica (l’Adriatico è un altro discorso) con una settimana o massimo 10 giorni a disposizione tra Corsica e Sardegna a cavallo di ferragosto”. Coming out: quello di Capodanno ero io.
Secondo coming out: si, ovviamente andrò in vacanza in crociera proprio a ferragosto tra Corsica e Sardegna.

GRUPPO 2 • Sulla barca degli altri

Provo verso questa categoria di persone un’invidia pura, cristallina. Come dire, tutte le meraviglie, la poesia di una vacanza in mezzo al mare senza il principio di realtà. Ovvero quella sensazione persistente e continua che, mentre i tuoi ospiti sorseggiano l’aperitivo, ti ricorda i conti che hai pagato per arrivare fino a lì, ma soprattutto quella chiara sensazione che ti ricorda che prima o poi qualcosa che non si è rotto durante l’anno quando avevi tutti i fornitori, meccanico compreso, a portata di banchina si romperà. La seconda legge, ancora più universale della prima, dice infatti che se qualcosa si deve rompere sceglierà proprio quella settimana, quando sei finalmente lì felice e ancora ignaro con la tua famiglia. Insomma, una simpatica somma tra la famosa legge di Murphy e la meno nota sindrome di Cassandra in cui le profezie di sventura si autoavverano. Questo ovviamente dopo che hai passato l’anno a decantare a casa la robustezza/sicurezza della tua creatura anche per giustificare le uscite di cassa alla voce “Amore sono le manutenzioni e la prevenzione, così poi possiamo stare tranquilli”.
Peraltro questa italica usanza di chiudere tutte le assistenze ad agosto è veramente senza senso, sarebbe come chiudere le pescherie durante i giorni di magro… Ma questo è un altro discorso.””

GRUPPO 3 • I charteristi

Su questa categoria di persone, mi permetto senza giudicare di ostentare una certa leggera e superficiale sensazione di superiorità: è vero che, come dice il saggio, alla fine con il costo medio del solo posto barca, delle dotazioni e dell’assicurazione di un 12 metri (quindi senza neanche aver lasciato la banchina) ti puoi permettere due settimane scegliendo mete esotiche e la comodità di un catamarano… una libertà totale senza vincoli e pensieri. Ma vuoi mettere, dico io da armatore innamorato della propria barca, la sensazione di saperla in ogni momento della tua esistenza (nella buona e nella cattiva sorte come si dice da altre parti), al porto che ti aspetta fedele per farti uscire senza bisogno di alcun preavviso in mare, con gli amici o i compagni di equipaggio?
Parafrasando una frase del filosofo anarchico Elbert Hubbard (“Se la vita ti fa trovare a portata di mano dei limoni, tu fatti una limonata”) si potrebbe azzardare un “se la vita ti porta il mare e il vento, tu fatti una veleggiata”. A volte basta non pensarci e salire mollando gli ormeggi da solo o ancora meglio con gli amici del tuo equipaggio.

GRUPPO 4 • Anche oggi vado in crociera domani

Questa è una categoria molto affollata. Ecco le scuse più classiche per finire altrove, magari in crociera ma su una nave, o in un villaggio vacanze: “Mio marito/ moglie non vuole”, “la barca si piega”, “la barca si bagna (spoiler per i più disattenti: sta in mare)”, “non so poi a chi farla guidare, “poi bisogna tirare le corde si fa fatica”, “andiamo in montagna”, “andiamo su una nave da crociera così ci godiamo il mare ma stiamo più comodi”. E qua senza tirare troppo la corda mi fermerei, per non andare troppo oltre e cadere negli insulti!

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1 commento su “Che crocierista sei? A quale di questi 4 gruppi appartieni?”

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