Prima puntata – Gli uomini e le donne che determineranno il destino della Coppa America.

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La Coppa America è sempre più vicina e sul Giornale della Vela in edicola potrete trovare un super speciale con tutto ciò che c’è da sapere sulla 37ma edizione. In questo servizio abbiamo raccontato chi sono gli uomini e le donne più influenti in ogni team, colore che in qualche modo influenzeranno con il loro lavoro il risultato in acqua. Ve li raccontiamo qui, in questa prima puntata, andiamo a scoprire chi sono.

Gli uomini e le donne della Coppa America di vela

Ainslie Ben
Il 4 volte oro olimpico, Sir in patria, a 47 anni non ha molto ancora da chiedere alla sua carriera velica se non una cosa, la più difficile: riportare la Coppa America in Inghilterra. Un’impresa che fino ad ora, con due tentativi all’attivo, ha clamorosamen- te mancato. Dentro il team Britannia i suoi troppi ruoli (timoniere, capo, uomo immagine) hanno causato qualche malumore, ma Big Ben non sembra intenzionato a farsi da parte.

Allison James

Allison è il punto di congiunzione, dentro Ineos Britannia, tra il mondo della Formula 1 e quello della vela. Nel sindacato inglese è il Direttore Tecnico, ruolo che ricopre dopo un’importante carriera in F1 con Mercedes, Renault e Ferrari, con numerosi campionati costruttori vinti dalle vetture a cui ha lavorato come progettista. Questa con Britannia è la sua prima sfida sportiva fuori dal mondo dei motori, chiamato a portare un’espe- rienza progettuale differente da quel- la velica, fondamentale con i nuovi A.

Arrivabene Silvio

Dalla prima sfida con Mascalzone La- tino al ruolo di Co-General Manager di Alinghi Red Bull Racing, l’italiano è uno dei tecnici più apprezzati nel mondo attuale dell’America’s Cup, tanto da ricoprire un ruolo cruciale in un team che ha ambizioni molto alte come Alinghi. Viene dall’esperienza in American Magic, dove ha dovu- to gestire la crisi dopo la scuffia del 2020, e ha le qualità necessarie per tenere insieme un team giovane, che ha bisogno di fare esperienza ma che al tempo stesso vuole essere competitivo già da quest’edizione.

Beavis Elise

La trentenne kiwi è in Team New Zealand dalla Coppa America 2017 e oggi ricopre il ruolo di Ingegnere delle Performance. C’è il suo zampino dietro la modellazione delle forme di coperta, e non solo, della barca neozelandese, e già nel 2017 il suo lavoro aveva per- messo di realizzare, sul catamarano che poi vinse la coppa, una carenatu- ra che si era rivelata più aerodinami- ca di quella di Oracle. I kiwi contano molto su di lei, per il presente e il futuro del team.

Bernasconi Dan

Ingegnere inglese, capo del design di Team New Zealand, ha conseguito un dottorato di ricerca in modellistica matematica e aerodinamica, suppor- tato da un master presso l’Università di Cambridge. Ha lavorato alla McLa- ren Formula 1 per sei anni, guidando il team di modellazione dei veicoli, prima di scambiare le auto veloci con barche veloci. Ha inventato da zero gli AC 75, elaborando il concetto della barca e la box rules. Grazie a lui i ne- ozelandesi hanno dimostrato nella scorsa Coppa un vantaggio proget- tuale enorme.

Bissaro Vittorio

L’Ingegnere “volante” è uno dei nuovi acquisti del sailing team di Luna Ros- sa, dove ricopre il ruolo di trimmer. In Italia è stato uno dei pionieri nel Na- cra 17, con il quale ha disputato un’O- limpiade (Rio 2016 con Silvia Sicouri) e vinto un Mondiale (con Maelle Fra- scari), confermandosi come uno de- gli specialisti più forti nel mondo del foiling. Saprà essere decisivo?

 

Botin Marcelino

Per il coordinamento del design team, Alinghi Red Bull Racing ha scelto un profilo di massima espe- rienza, un vero veterano della Coppa America. Botin infatti ha partecipato a numerose campagne, incluse quel- le con Emirates Team New Zealand per la Coppa del 2007 e con American Magic nella scorsa edizione. Il designer iberico è uno specialista nel mondo delle barche veloci e da grand prix, una sicurezza insomma per coordinare un design team che nel resto degli elementi è abbastanza giovane e ambizioso.

Bruni Francesco

Il palermitano resta uno dei timonieri papabili di Luna Rossa anche con l’ar- rivo di Ruggero Tita nel team. Nono- stante la concorrenza dei più giovani, Bruni è uno dei velisti più completi e poliedrici che ci siano in italia, una risorsa fondamentale per Luna Rossa anche per le sue “skills” da match racer che, pur con la nuova formula di regate e di barche, in Coppa America sono sempre cruciali. Ha dimostrato nella scorsa edizione di sapere fare quella “modalità alta” killer al timone che potrà ancora fare la differenza.

Burling Peter

Difficile trovare oggi un velista che, a soli 33 anni, possa contare su un palmares simile a quello del timoniere di Team New Zealand: tre medaglie olimpiche, dodici medaglie mondiali, due volte vincitore della Coppa America, il vincente per eccellenza. Il tutto mostrando sempre una sicurezza, affiancata spesso da uno strapotere tecnico, che lascia il segno nella testa degli avversari e non solo sul campo di regata. Non sembra affatto intenzionato a smettere di vincere. Un vero predestinato.

Cammas Franck

Il veterano francese è il capo del dipartimento performance di Orient Express, con il compito di portare nel team la sua esperienza multidisciplinare e la conoscenza del mondo foil che Cammas ha esplorato in vari modi ma soprattutto con i trimarani oceanici. La sua esperienza servirà anche a coordinare un team che è arrivato per ultimo tra gli iscritti e ha avuto meno tempo per sviluppare il progetto della barca.

Capitani Marco

Se le vele di Luna Rossa spesso sono sembrate più “pulite” rispetto a quelle degli altri team una buona parte del merito è di Marco Capitani, responsabile del dipartimento vele del team italiano. Disegnatore in forza alla North Sails, da molti anni segue come Sail Designer e direttamente in acqua come Performance Coach i più importanti programmi da regata Grand Prix e One Design (TP52, Maxi72, RC44, Farr40, Melges32, Mel- ges20). Dopo quella del 2000, 2003 e 2007, questa sarà la quarta Coppa America con Luna Rossa.

Caponnetto Mario

La sua partenza da Luna Rossa e l’approdo in American Magic è stata tra le più sorprendenti, essendo uno degli uomini chiave del design team italiano nella scorsa Coppa. Specializzato nella fluidodinamica, ha già vinto l’America’s Cup con Oracle ed è considerato uno dei maggiori esperti in CFD (Fluidodinamica computazionale). Va rinforzare il team americano, che promette di essere uno dei più competitivi tra gli sfidanti.

Carabelli Horacio

L’uruguagio-brasiliano è uno degli uomini di fiducia di Max Sirena che, dopo l’uscita di Martin Fisher, gli ha affidato le chiavi del design team che adesso gestisce come Coordinatore. Horacio è ingegnere meccanico e architetto navale. Come velista, ha maturato la propria esperienza nelle classi olimpiche e offshore. Dal 2004 al 2012 ha partecipato a tre edizioni della Volvo Ocean Race, vincendo nel 2008-2009 con l’equipaggio di Ericsson 4. Come progettista, ha preso parte a quattro campagne di America’s Cup.

Carr David

Uno dei membri di maggior carisma ed esperienza del sailing team di Britannia. Ha cinque campagne di Coppa America al suo attivo, con GBR Challenge nel 2003, Victory Challenge nel 2007, come grinder per Luna Rossa e più recentemente col team inglese per l’AC35 a Bermuda. Su Ineos farà il ciclista, ma il suo background è da velista di altissimo livello, altamen- te specializzato nei multiscafi dove vanta una lunga carriera da professio- nista con diversi risultati importanti nelle Extreme Sailing Series.

Charbonnier Nicolas

In Alinghi dal 2012, come tattico del team elvetico ha conquistato nume- rosi titoli nel circuito D35 e GC32, gua- dagnandosi la conferma anche per la sfida in Coppa America. Con la Francia ha vinto un bronzo olimpico in 470 a Pechino, e nell’equipaggio di Bertarelli è uno dei titolari, impiegato spesso come trimmer, può ricoprire anche il ruolo di timo- niere. Charbonnier è alla sua seconda esperienza in Coppa America, dopo quella con i francesi di Areva. Uno dei più esperti su Alinghi.

Chisnell Mark

Uno dei personaggi più “particolari” di questa Coppa America, dato che alterna la sua passione per la scrittura (quattro romanzi all’attivo), con una carriera velica da super professionista: la prima Coppa America di Mark fu con il team britannico a Perth nel 1987, dove era il navigatore. Successivamente ha navigato e lavo- rato per Nippon Challenge, One World Challenge, Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand. Ha anche vinto l’Admiral’s Cup e altri due campionati mondiali offshore.

Clapcich Francesca

La “mula” di Trieste è stata ingaggiata da American Magic, in virtù del suo doppio passaporto, e sarà una delle pedine fondamentali del team femminile degli americani. Un risultato importante in una fase della sua carriera dove la Clapcich è diventata una delle veliste italiane più forti di sempre, l’unica ad avere vinto il giro del mondo in equipaggio. Nel suo bagaglio tecnico, oltre agli ultimi anni di vela oceanica, ci sono due Olimpiadi in Laser e 49er. Iconica.

Conti Giulia

La 39enne romana è la guida più esperta del team femminile di Luna Rossa, nonché una delle due timo- niere (l’altra papabile sarà Margherita Porro). Arriva in Coppa dopo l’esperienza come coach con il Team USA olimpico nei 49er, e dopo una lunga carriera tra 470 e 49er che l’hanno portata a partecipare a 3 olimpiadi, con numerose medaglie tra Europei e Mondiali. Nella sua carriera è mancato l’acuto olimpico (tre quinti posti), l’occasione della Women America’s Cup è quella perfetta per tornare a graffiare. Forza Giulia il tuo momento è arrivato!

Mauro Giuffrè

 

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