Olimpiadi della vela, è medaglia per Tita-Banti! Di che colore? Ve lo diciamo domani
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L’Italia della vela porta a casa la sua seconda medaglia alle Olimpiadi di Marsiglia: di che colore sia, oro o argento, ancora non ci è dato saperlo, ma l’importante è che ce l’abbiamo in saccoccia. Ruggero Tita e Caterina Banti sono matematicamente sul podio dopo l’ultima giornata delle opening series di oggi sul catamarano volante misto Nacra 17, nella decima giornata di gare.
Olimpiadi della vela, seconda medaglia per l’Italia!
Con l’oro di Marta Maggetti negli iQFOiL e l’argento (per non “gufare”) di Tita-Banti sui Nacra, la spedizione azzurra è già nella storia, avendo eguagliato il record delle due medaglie ottenuto dai velisti italiani a Sydney 2000 (oro di Alessandra Sensini sulle tavole a vela Mistral, argento di Luca Devoti sul singolo maschile Finn). Ma attenzione, la festa non è ancora finita. Ruggero e Caterina, già campioni olimpici a Tokyo, sono assetati di oro: e come vi spieghiamo tra poco, partono tra i favoriti per la Medal Race di domani.
Nel frattempo, buone notizie arrivano anche dal kitesurf maschile con il risveglio di Riccardo Pianosi. Ma procediamo con ordine.
Nacra 17 – Tita-Banti killer, l’oro è a un soffio
Oggi alle Olimpiadi della vela di Marsiglia c’era poco, pochissimo vento. Le condizioni più dure per Ruggero Tita (nato a Rovereto nel 1992) e Caterina Banti (Roma, 1987): già ieri avevano un po’ sofferto (se possiamo definire “sofferenza” un primo posto e due sesti posti). Oggi, per le ultime tre prove prima della Medal Race, si presentavano 14 punti davanti agli argentini Mateo Majdalani ed Eugenia Bosco e ai neozelandesi Micah Wilkinson e Erica Dawson.
La prima prova è un incubo: sicuramente Tita-Banti, sapendo di non aver il “passo” che li rende imprendibili nelle giornate di vento forte, forzano la partenza (strategia che in condizioni di vento teso e volo costante non fanno mai, consci del loro passo) e si beccano un UFD, ovvero la squalifica per lo start anticipato. Gli argentini ringraziano e vincono la prova, avvicinandosi pericolosamente ai nostri.
Nella seconda prova Ruggi e Cate soffrono, non a loro agio nella brezza leggera, ma da campioni quali sono tengono botta e riescono a chiudere in quinta posizione (fregando gli svedesi a pochi metri dalla linea d’arrivo), con gli argentini secondi e i neozelandesi terzi, dietro agli inglesi John Gimson e Anna Burnet, oggi in stato di grazia (5-1-3).
Ma è nella terza e ultima prova che i due dimostrano di essere dei fuoriclasse: partiti bene, sempre in controllo, lasciano andare avanti i cinesi Mai-Chen, attardati in classifica e quindi non pericolosi e chiudono con uno splendido secondo posto, mentre gli argentini fanno registrare la loro peggior prova (dodicesimi) e i kiwi con un settimo posto vengono addirittura scavalcati in terza posizione dagli inglesi. Un secondo posto, quello di Tita-Banti, che vale la medaglia. Una medaglia che potrebbe essere la più dorata possibile.
La matematica che aiuta i nostri
Facciamo due calcoli, perché la matematica non è un’opinione. Gli azzurri arrivano alla Medal Race (la finalissima tra i primi 10 con i piazzamenti che valgono doppio, ovvero due punti al primo, quattro punti al secondo e così via – ricordiamo che vince chi ha meno punti) con i parziali di 1-1-2-1-1-1-1-6-6-UFD-5-2. Scartando il loro peggior risultato (UFD, che vale 20 punti, ovvero il numero delle barche in gara, 19, + 1) totalizzano 27 punti. Gli argentini Majdalani-Bosco sono secondi con 41 punti, a 14 lunghezze. Bronzo virtuale sono gli inglesi, a pari punti con i neozelandesi a quota 47. Dato che, come anticipato, i punteggi in Medal Race valgono doppio e che solo i migliori dieci partecipano, il massimo scarto recuperabile è di 18 punti (2 punti al primo, 20 al decimo), quindi entrambi gli equipaggi anglosassoni non potranno raggiungere Ruggero e Caterina.
Ma veniamo a quello che più ci interessa, la lotta per l’oro, per la quale i nostri specialisti del Nacra partono avvantaggiati, anche perché gli argentini dovranno guardarsi le spalle dai kiwi e dagli inglesi da loro distanti solo sei punti. Tita-Banti perdono la medaglia d’oro solo se Majdalani-Bosco vincono la Medal Race e loro si piazzano tra l’ottavo e il decimo posto, oppure se gli argentini arrivano secondi e loro fanno noni o decimi, oppure con la combinazione e prevede gli argentini terzi e i nostri decimi. C’è ancora un’insidia a cui bisogna stare attenti: una squalifica per i nostri e gli argentini in top four. Quindi ragazzi, l’Italia intera ve lo chiede: niente partenze anticipate! Per il resto… andiamoci a prendere questo secondo oro che vi meritate!
Kitesurf maschile – Pianosi c’è!
E ora passiamo agli altri campi di regata, in primis quello del kitesurf maschile, che ha visto il diciannovenne marchigiano Riccardo Pianosi proseguire nella sua serie positiva con un quarto e un primo posto. Adesso, con i parziali di 10-6-8-14-1-4-1 è risalito al quarto posto, 20 punti con due scarti. L’austriaco Valentin Bontus, terzo, è a tre punti. Il singaporiano Maximilian Maeder a cinque, il leader, lo sloveno Toni Vodisek, a soli otto punti.
Tutto può succedere. Vi ricordiamo che il format delle regate dei kite è particolare. Dopo quattro giorni di regate i primi 10 si qualificano per la Medal Race. Da allora, solo i classificati dal terzo al decimo posto regatano nella prima fase della Medal, con i punteggi azzerati. I primi due di questa fase, poi, si uniscono al primo e al secondo della classifica generale per la finale a quattro. Nelle gare di domani, se Riccardo desse un’ulteriore zampata, potrebbe finire in top two e saltarsi la prima fase della Medal Race (anche se non sempre è un vantaggio).
Kitesurf femminile – Maggie Pescetto non sta a guardare
Nel kitefoil femminile, invece, oggi è stato possibile effettuare una sola prova: bene la nostra Maggie Pescetto, quarta di giornata. Con i parziali di 5-DSQ-3-10-14-4 si è rimessa in carreggiata e naviga in ottava posizione. E’ importante rimanere concentrati e, soprattutto, nelle prime dieci posizioni per giocarsi tutto nella Medal Race dove, come vi abbiamo spiegato, tutto si azzera e l’oro è sempre possibile.
470 – Berta e Festo fuori dalla Medal
Veniamo alle note dolenti del giorno. Nel 470 (dinghy misto) i nostri Elena Berta e Bruno Festo, dopo un esordio con terzo posto che aveva fatto ben sperare, non sono riusciti a trovare la giusta alchimia e, purtroppo, sono ad oggi l’unico equipaggio italiano a non essere riuscito a centrare l’obiettivo della Medal Race (che per i 470 si svolge domani). Sarà una finale senza azzurri, purtroppo, perché Berta-Festo hanno concluso la loro Olimpiade in quindicesima posizione, a 12 punti da quel decimo posto che avrebbe consentito loro di accedere alla Medal. Peccato: i parziali 3-13-12-15-10-DNF-12-11 dimostrano che i due non hanno ingranato, sempre a metà classifica. E purtroppo, alle Olimpiadi questo non basta.
ILCA 6 e 7 – Medal Race rimandate
Oggi dovevano essere in programma le Medal Race dell’ILCA 6 (dinghy singolo femminile) e ILCA 7 (singolo maschile), ma le condizioni di vento troppo leggero ne hanno impedito lo svolgimento. Ultima prova di forza rimandata a domani, quindi, per i nostri Chiara Benini Floriani e Lorenzo Brando Chiavarini, impegnati nelle rispettive discipline. Ricordiamo che Chiara è settima, con una (pur debolissima) speranza di medaglia, mentre Lorenzo è nono, matematicamente fuori dal podio ma con qualche posizione rimontabile.
Olimpiadi della vela, cosa succede domani
Domani 7 agosto proseguono le regate di kitefoil maschile e femminile e dovrebbero andare in scena ben quattro medal race: quelle di Nacra 17, ILCA 6, ILCA 7 e 470. Ma sarà tutto da vedere, perché le previsioni parlano di pochissimo vento, da 3 a 7 nodi da sud-sud-ovest.
a cura di Eugenio Ruocco
Come seguire le Olimpiadi della vela live
Le Olimpiadi della vela potete seguirle “live” se avete l’abbonamento a Discovery Plus: la RAI e altri canali a pagamento trasmetteranno eventuali medal races qualora ci fossero concrete possibilità di medaglia.
Per sapere tutto sul calendario, vi consigliamo di consultare lo schedule ufficiale di World Sailing mentre per essere aggiornati sui risultati in tempo reale a questo link tutte le classifiche. C’è anche la pagina dedicata sul sito di Sport Vela, dove seguire live i tracking delle regate.
- Azzurri alle Olimpiadi: chi sono gli italiani a caccia di medaglie
- Tutto quello che dovete sapere sulle classi olimpiche in gara a Marsiglia
Olimpiadi, come funzionano le regate
A seconda delle classi in gara (qui tutto quello che dovete sapere sulle classi), gli atleti in regata alle Olimpiadi di Marsiglia si devono sfidare per 4, 5 o 6 giorni. Ogni regata dura tra i 15 e i 50 minuti a seconda del tipo di barca.
Per quanto riguarda derive, skiff e catamarani (470, ILCA, Nacra 17, 49er e 49er FX) agli atleti viene assegnato un punteggio pari al loro piazzamento nelle rispettive prove. Al primo viene asssegnato un punto, al secondo due punti e così via. Al termine dei primi 4-5 giorni di regate, i giochi sono “quasi fatti”.
I primi 10 equipaggi classificati partecipano alla finalissima, chiamata Medal Race. Qui le regole cambiano, perché i punti conquistati valgono doppio: il primo prende 2 punti, il secondo 4 e via dicendo. Se si arriva alla Medal Race con la classifica “corta”, questa ultima prova è decisiva. Alla fine, il podio è composto dagli atleti/equipaggi con il minor numero di punti totali.
Il format delle regate è diverso per le tavole iQFOil e la Formula Kite. Nelle tavole, sono previsti quattro giorni di gara e gli spot saranno diversi da un giorno all’altro. Gli atleti devono alternare percorsi convenzionali, slalom ed prove di resistenza. In queste ultime, i punti conquistati contano doppio. La giornata finale è decisiva e molto intensa.
I quarti di finale sono riservati agli atleti fin qui classificati dal quarto al decimo posto. I primi due di questo “playoff” vengono selezionati per la semifinale che viene disputata a quattro, assieme al secondo e al terzo della classifica generale.
La finalissima è tra i primi due classificati della semifinale e il leader della classifica generale. Il podio si sa già prima di scendere in acqua, da stabilire solo il colore della medaglia di ciascun atleta.
Sui Kite, invece, dopo quattro giorni di regate i primi 10 si qualificano per la Medal Race. Da allora, solo i classificati dal terzo al decimo posto regatano nella prima fase della Medal. I primi due di questa fase, poi, si uniscono al primo e al secondo della classifica generale per la finale a quattro. Nella finale, ogni vittoria della singola prova vale un punto. Il primo che arriva a 3 punti vince la medaglia d’oro.
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