Olimpiadi della vela, Emma Wilson non ti ritirare e provaci ancora!

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Olimpiadi della vela, Marsiglia. Emma Wilson si dispera dopo il terzo posto nella finalissima iQFOiL vinta dalla nostra Marta Maggetti

Chi di voi ha visto la finalissima dell’iQFOiL che ha consegnato l’oro alla nostra Marta Maggetti alle Olimpiadi della vela di Marsiglia, avrà visto anche le telecamere puntate, alla fine della regata, sull’atleta inglese Emma Wilson in lacrime dopo il bronzo.

Olimpiadi della vela, il caso Emma Wilson

Il motivo del pianto è presto spiegato: Wilson ha dominato letteralmente le “opening series”, vincendo otto prove su quattordici regate totali.


Olimpiadi della vela, il format “speciale” iQFOiL

Il format delle tavole a vela volanti iQFOiL, però, prevede che dopo i quattro giorni di prove (con percorsi convenzionali, slalom ed prove di resistenza) cambi tutto. I quarti di finale sono riservati agli atleti fin qui classificati dal quarto al decimo posto. I primi due di questo “playoff” (con punteggio azzerato) vengono selezionati per la semifinale che viene disputata a quattro, assieme al secondo e al terzo della classifica generale. La finalissima è tra i primi due classificati della semifinale e il leader della classifica generale. Il podio si sa già prima di scendere in acqua, da stabilire solo il colore della medaglia di ciascun atleta.


“Mi ritiro da questo sport”

La Wilson è scesa in acqua da favoritissima e invece non ha saputo tener testa alla nostra Marta Maggetti e all’israeliana Sharon Kantor. In conferenza stampa, l’inglese ha dichiarato di voler ritirarsi dall’iQFOiL (a soli 25 anni!) e non sono mancate le frecciate sul format delle regate delle tavole a vela. Se gli avversari sono arrivati nella finale “caldi”, dopo aver disputato la semifinale, ha detto l’inglese, lei era “fredda”.

“Credo sia ovvio che fossi svantaggiata, e penso gli ufficiali di regata dovrebbero pensarci, e pensare anche alla salute mentale delle persone”, ha concluso riferendosi alla fortissima pressione a cui l’atleta finalista è sottoposta. “Non è giusto mettere le persone in questa condizione ogni volta. Qui a Marsiglia sono arrivata in finale con un vantaggio di 30 punti sulle avversarie. Ai Campionati del Mondo (a Lanzarote Wilson ha vinto 15 delle 20 regate nelle opening series, salvo poi arrivare seconda in finale) ne avevo 60! Penso di aver chiuso con questo sport“.


E’ lo sport, bellezza

Se da un lato la reazione di Emma Wilson è perfettamente comprensibile (chi non sarebbe frustrato, mettendosi nei suoi panni, dopo aver sacrificato quattro anni di vita per una medaglia olimpica), dall’altro va detto che il format delle regate era chiaro fin da subito ed è stato accettato da tutti gli atleti.

E non è una novità esclusiva delle tavole a vela. Pensate ai playoff calcistici della serie B per la promozione nella massima serie, a cui partecipano sei squadre, di cui due – la terza e la quarta in classifica dopo aver concluso il campionato – direttamente in semifinale, mentre le altre quattro – la quinta, la sesta, la settima e l’ottava – qualificate ai preliminari in gara unica per decidere il quadro delle semifinali. Può accadere così che una squadra, dopo aver giocato un ottimo campionato e aver concluso al terzo posto, non riesca ad accedere alla Serie A, magari battuta nella finale di playoff proprio dall’ottava classificata. Questo è solo uno dei tantissimi esempi.

E che dire, restando ancora più vicini, della Coppa America, dove il defender scende in acqua solo per il match finale, contro il challenger vincitore della Louis Vuitton Cup? O del SailGP, che ha esattamente lo stesso formato iQFOiL (in quel caso con soldi in palio)?

Una volta che si accettano le regole, verrebbe da dire, “è lo sport, bellezza”.


Una medaglia assicurata

Senza contare che il format iQFOiL, comunque, prevede che il vincitore delle opening series olimpiche abbia già una medaglia in tasca. Se da un lato, come sostiene la Wilson, c’è l’indubbia pressione psicologica, dall’altro dovrebbe farle da contraltare la “leggerezza” per avercela già fatta (una medaglia olimpica è una medaglia olimpica, di qualsiasi colore essa sia!).

Le Olimpiadi sono una gara a sé, dove spesso ha la meglio chi riesce meglio a gestire la situazione dal punto di vista psicologico. Se potessimo dare un consiglio alla fortissima Emma Wilson: non ritirarti Emma! Lavora sul tuo mindset per gestire al meglio lo stress in situazioni “aut-aut” e, la prossima volta, non sarà solo bronzo.


Cambierà qualcosa?

Vedremo se la vicenda avrà degli strascichi: anche nella tavola maschile, c’è stato un episodio analogo, con l’atleta francese Nicolas Guyard, quindicesimo finale, che ha spiegato di non aver dato il 100% frustrato da come sono state gestite le gare dal comitato di regata lamentando scarsa professionalità da parte di World Sailing.

E’ la prima volta dell’iQFOiL alle Olimpiadi della vela, dopo che la tavola volante ha preso posto dell’RS:X. Potrebbero esserci degli aggiustamenti in termini di format e regolamenti? Non è da escludere. Va anche detto che le regate, grazie a questo format, da seguire sono divertentissime e di facile comprensione anche per un pubblico non esperto. La finalissima a tre è spettacolare e ha un altissimo potenziale mediatico.

Considerato che la vela rischia di vedersi tagliare delle medaglie dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) perché le sue discipline sono considerate poco televisive (alzi la mano chi non si è annoiato a seguire le regate dell’ILCA 6 e 7, ex Laser), l’iQFOiL, con le sue tavole volanti, velocità oltre i 25 nodi, partenze al traverso, il suo format “tranchant”, potrebbe indicare la via alla vela del futuro?

Eugenio Ruocco


Come seguire le Olimpiadi della vela live

Le Olimpiadi della vela potete seguirle “live” se avete l’abbonamento a Discovery Plus: la RAI e altri canali a pagamento trasmetteranno eventuali medal races qualora ci fossero concrete possibilità di medaglia.

Per sapere tutto sul calendario, vi consigliamo di consultare lo schedule ufficiale di World Sailing mentre per essere aggiornati sui risultati in tempo reale a questo link tutte le classifiche. C’è anche la pagina dedicata sul sito di Sport Veladove seguire live i tracking delle regate.


Olimpiadi, come funzionano le regate

A seconda delle classi in gara (qui tutto quello che dovete sapere sulle classi), gli atleti in regata alle Olimpiadi di Marsiglia si devono sfidare per 4, 5 o 6 giorni. Ogni regata dura tra i 15 e i 50 minuti a seconda del tipo di barca.

Per quanto riguarda derive, skiff e catamarani (470, ILCA, Nacra 17, 49er e 49er FX) agli atleti viene assegnato un punteggio pari al loro piazzamento nelle rispettive prove. Al primo viene asssegnato un punto, al secondo due punti e così via. Al termine dei primi 4-5 giorni di regate, i giochi sono “quasi fatti”.

I primi 10 equipaggi classificati partecipano alla finalissima, chiamata Medal Race. Qui le regole cambiano, perché i punti conquistati valgono doppio: il primo prende 2 punti, il secondo 4 e via dicendo. Se si arriva alla Medal Race con la classifica “corta”, questa ultima prova è decisiva. Alla fine, il podio è composto dagli atleti/equipaggi con il minor numero di punti totali.

Il format delle regate è diverso per le tavole iQFOil e la Formula Kite. Nelle tavole, sono previsti quattro giorni di gara e gli spot saranno diversi da un giorno all’altro. Gli atleti devono alternare percorsi convenzionali, slalom ed prove di resistenza. In queste ultime, i punti conquistati contano doppio. La giornata finale è decisiva e molto intensa.

I quarti di finale sono riservati agli atleti fin qui classificati dal quarto al decimo posto. I primi due di questo “playoff” vengono selezionati per la semifinale che viene disputata a quattro, assieme al secondo e al terzo della classifica generale.

La finalissima è tra i primi due classificati della semifinale e il leader della classifica generale. Il podio si sa già prima di scendere in acqua, da stabilire solo il colore della medaglia di ciascun atleta.

Sui Kite, invece, dopo quattro giorni di regate i primi 10 si qualificano per la Medal Race. Da allora, solo i classificati dal terzo al decimo posto regatano nella prima fase della Medal. I primi due di questa fase, poi, si uniscono al primo e al secondo della classifica generale per la finale a quattro. Nella finale, ogni vittoria della singola prova vale un punto. Il primo che arriva a 3 punti vince la medaglia d’oro.

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1 commento su “Olimpiadi della vela, Emma Wilson non ti ritirare e provaci ancora!”

  1. Da sempre le regate si svolgono su 6/8 prove più gli scarti previsti,stop. Questo format olimpico non ha senso.

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