Olimpiadi della vela, rischiano di buttare l’oro per un errore incredibile. Brividi!

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Ci sono tre bellissime storie dietro alla Medal Race dei 49er FX (skiff doppio femminile) appena conclusa che ha assegnato le prime medaglie alle Olimpiadi della vela di Marsiglia. Ve le raccontiamo, perché meritano.


Le olandesi e l’oro quasi buttato per un errore da principianti

La prima storia ha quasi dell’incredibile: riguarda Odile Van Aanholt e Annette Duetz e come abbiano quasi buttato via la medaglia d’oro per un errore inaspettato per un equipaggio da vetta olimpica. Probabilmente – ipotizziamo noi – dettato dal non aver letto bene le istruzioni di regata.

Le olandesi festeggiano in acqua dopo la vittoria al cardiopalma dell’oro, che hanno rischiato di perdere per un erroraccio e una corsa contro il tempo per rimediare. Grandissime!

Nelle regate della prima fase, il percorso degli 49er FX prevedeva due giri (partenza-boa di bolina – cancello di poppa – boa di bolina – arrivo sulla linea di partenza), nella medal invece il Comitato ha optato per il percorso LR2 (vedi grafica sotto), comunicandolo con pannello digitale ai concorrenti. Quindi, due giri ma arrivo dopo uno “stocchetto” tra la boa 4P da lasciare a sinistra e la linea del traguardo.

Il percorso LR2 della Medal Race: le olandesi e le americane credevano che l’arrivo (finish nella grafica) fosse in realtà la linea di start-

Ma clamorosamente, le olandesi che erano in testa alla finale, dopo aver lasciato correttamente la boa 4P a sinistra, si dirigono verso la linea di partenza, la tagliano credendo di aver vinto e di avere l’oro già in tasca. Dietro di loro le statunitensi, seconde, compiono lo stesso errore, e a differenza delle olandesi (questo salverà le oranges) ammainano il gennaker e si mettono contro vento.

Intanto, il treno di barche inseguitrici, guidato dalle svedesi Vilma Bobeck e Rebecca Metzler che erano dirette avversarie di Van Aanholt-Duetz, gira la boa 4P correttamente, orza e si dirige verso l’arrivo e va a tagliare. Le svedesi ringraziano e vincono la prova. Panico! Le due ragazze non sanno cosa fare e riprendono a navigare verso la linea d’arrivo, possono salvarsi solo se arrivano terze. Parte una corsa contro il tempo, disperata, con il gennaker cazzato a ferro, “steccatissime”. Ce la fanno per un pelo e dietro le italiane, riuscendo a mantenere l’oro per soli due punti!


Jana e Giorgia, buona la prima

La seconda bela storia è quella delle nostre Jana Germani e Giorgia Bertuzzi, che con la seconda posizione ottenuta in Medal chiudono la loro prima Olimpiade al quinto posto. Era troppo sperare in una medaglia, la matematica era proibitiva e per portarle sul podio ci sarebbe voluto un allineamento di astri degno di un miracolo.

Jana Germani e Giorgia Bertuzzi hanno chiuso la loro prima Olimpiade del quinto posto, con un bel 2° in medal race

Peccato, perché nel corso delle regate hanno dimostrato di saper stare davanti, come lo hanno dimostrato nelle passate stagioni. Il quinto posto – che fa ben sperare, in ottica Los Angeles 2028 – delle due giovani (23 anni Giorgia da Rovereto, 25 Jana da Trieste) arriva dopo due anni al top del mondo, con un bronzo mondiale e un argento e un bronzo europeo, oltre che innumerevoli vittorie e piazzamenti. Bravissime, comunque. A Marsiglia, i loro parziali sono stati:
12-9-9-1-3-6-17-17-16-12-3-3, e il secondo posto della medal. Galeotto fu il blackout durante il terzo giorno di regate (17-17-16), è in quella maledetta giornata che le ragazze si sono giocate la medaglia.


Le due mamme campionesse di razza

L’ultima storia che ci restituisce questa Medal Race, non ce ne vogliano le già citate svedesi che hanno conquistato l’argento, è rappresentata dal terzo posto delle atlete di casa, le francesi Sarah Steyaert e Charline Picon, veterane e madri di tre figli.

Sarah Steyaert (al timone) e Charline Picon, bronzo olimpico 49er FX

Due figlie le ha la Steyaert, 37 anni, ex laserista di spicco (un mondiale vinto nel 2008 sui Radial, tre Olimpiadi: quinta sui Laser nel 2008, sedicesima nel 2012, settima sui 49er FX nel 2016). Poi una lunga pausa e finalmente quella medaglia sognata da una vita, in un’altra classe. Un bronzo che vale un oro. Sarà la sua ultima apparizione olimpica?

Un figlio invece per la Picon, 39 anni. Ai più attenti di voi il nome di Charline non sarà nuovo: nel suo palmares un oro olimpico nella vela, ma sulle tavole. Ha vinto la medaglia d’oro nella RS:X (che ora sono state sostituite dalle tavole volanti iQFOiL) alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, oltre che il titolo mondiale nel 2014 e quello europeo nel 2013, 2014 e 2016. Chissà se otto anni fa avrebbe mai pensato di finire a fare la prodiera e di vincere ancora una medaglia? Il talento non muore mai.

Queste sono le storie a caldo della prima medal race. Faremo il punto della giornata numero 6 delle Olimpiadi nella vela nel consueto articolo di fine giornata. A dopo.


Come seguire le Olimpiadi della vela live

Le Olimpiadi della vela potete seguirle “live” se avete l’abbonamento a Discovery Plus: la RAI e altri canali a pagamento trasmetteranno eventuali medal races qualora ci fossero concrete possibilità di medaglia.

Per sapere tutto sul calendario, vi consigliamo di consultare lo schedule ufficiale di World Sailing mentre per essere aggiornati sui risultati in tempo reale a questo link tutte le classifiche. C’è anche la pagina dedicata sul sito di Sport Veladove seguire live i tracking delle regate.


Olimpiadi, come funzionano le regate

A seconda delle classi in gara (qui tutto quello che dovete sapere sulle classi), gli atleti in regata alle Olimpiadi di Marsiglia si devono sfidare per 4, 5 o 6 giorni. Ogni regata dura tra i 15 e i 50 minuti a seconda del tipo di barca.

Per quanto riguarda derive, skiff e catamarani (470, ILCA, Nacra 17, 49er e 49er FX) agli atleti viene assegnato un punteggio pari al loro piazzamento nelle rispettive prove. Al primo viene asssegnato un punto, al secondo due punti e così via. Al termine dei primi 4-5 giorni di regate, i giochi sono “quasi fatti”.

I primi 10 equipaggi classificati partecipano alla finalissima, chiamata Medal Race. Qui le regole cambiano, perché i punti conquistati valgono doppio: il primo prende 2 punti, il secondo 4 e via dicendo. Se si arriva alla Medal Race con la classifica “corta”, questa ultima prova è decisiva. Alla fine, il podio è composto dagli atleti/equipaggi con il minor numero di punti totali.

Il format delle regate è diverso per le tavole iQFOil e la Formula Kite. Nelle tavole, sono previsti quattro giorni di gara e gli spot saranno diversi da un giorno all’altro. Gli atleti devono alternare percorsi convenzionali, slalom ed prove di resistenza. In queste ultime, i punti conquistati contano doppio. La giornata finale è decisiva e molto intensa.

I quarti di finale sono riservati agli atleti fin qui classificati dal quarto al decimo posto. I primi due di questo “playoff” vengono selezionati per la semifinale che viene disputata a quattro, assieme al secondo e al terzo della classifica generale.

La finalissima è tra i primi due classificati della semifinale e il leader della classifica generale. Il podio si sa già prima di scendere in acqua, da stabilire solo il colore della medaglia di ciascun atleta.

Sui Kite, invece, dopo quattro giorni di regate i primi 10 si qualificano per la Medal Race. Da allora, solo i classificati dal terzo al decimo posto regatano nella prima fase della Medal. I primi due di questa fase, poi, si uniscono al primo e al secondo della classifica generale per la finale a quattro. Nella finale, ogni vittoria della singola prova vale un punto. Il primo che arriva a 3 punti vince la medaglia d’oro.

a cura di Eugenio Ruocco

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