Colpaccio mr. Dubens! Con North Sails, Quantum e Doyle nasce il gruppo di velerie più grande del mondo
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C’è un altro colpo di mercato estivo dopo quello, di ieri, relativo all’acquisizione di Nautor Swan da parte del Gruppo Sanlorenzo.
North Sails, Quantum Sails, Doyle Sails: nasce il gruppo di velerie più grande del mondo
È nato il più grande gruppo di velerie del mondo. Quantum Sails e Doyle Sails hanno annunciato la fusione con North Technology Group (NTG), la società (controllata dal 2014 dall’inglese Oakley Capital Private Equity del finanziere Peter Dubens) che possiede anche North Sails. Il primo produttore di vele al mondo, North, si mette assieme al secondo e al terzo player internazionale.
Il perché della fusione
Il perché dell’operazione è presto spiegato. North Technology Group copre così tutto il mondo velico: oltra a quello “trasversale” di North Sails (derive, regata, crociera) si assicura quello dei maxi yacht ben presidiato da Doyle (che ha partnership strategiche con eventi di richiamo, ad esempio è Official Sailmaker del circuito Sail GP) e quello dei monotipi “da corsa” (ci vengono in mente i Clubswan 50 e i TP52 oltre che il mondo Melges e J) in cui Quantum è fortissima.
North, Quantum, Doyle Sails. Cosa accadrà
Cosa accadrà adesso? Per ora, nulla. Sia Quantum che Doyle opereranno come marchi indipendenti riguardo alla propria linea di prodotti, al team di vendita e marketing, al management, pur avendo accesso alle risorse e alla tecnologia di NTG. Si tratta di brand riconosciuti in ogni specifico settore e non crediamo sia intenzione di North Technology Group “distruggerli” con una guerra intestina.
E’ certo quindi che la tecnologia 3DI che caratterizza le vele di ultima generazione North Sails (che consente, usando un composito di fibre di Dyneema combinate a carbonio e a fibre aramidiche, di creare vele con una struttura rigida customizzata sulle esigenze dell’armatore) per adesso non sarà disponibile per gli altri marchi. E viceversa non lo sarà per North la iQ Tecnhology di Quantum (sistema brevettato per eseguire test virtuali e analisi complesse delle prestazioni aerodinamiche e determinare i requisiti strutturali ideali di ogni vela) o le tecnologie cableless e structured luff di Doyle (che consente di eliminare i cavi antitorsione delle vele e distribuire i carichi tra le vele e il rig delle barche).
Ma in futuro le cose potrebbero cambiare: certo è che la condivisione della catena di fornitura e della logistica porterà vantaggi a tutte e tre i marchi.
Dubens come Gardini
Torniamo all’inglese Peter Dubens, 58 anni, che controlla North Technology Group con la sua società dal 2014.
La sua strategia prevede fusioni e acquisizioni di vari marchi nel mondo della vela: NGT oltre a North Sails e a North Sails Apparel (il brand dedicato all’abbigliamento), possiede tra gli altri Hall Spars e Southern Spars (alberi), Sailmon (strumenti elettronici), Future Fibres (sartiame e cavi in composito), Yacht Scoring (programmi di gestione regate online).
Ci ricorda un po’ quanto fece, più di trent’anni fa, l’imprenditore Raul Gardini che, in occasione della campagna di Coppa America del Moro di Venezia riunì, sotto il nome Tencara (questo il nome del cantiere di Porto Marghera) il meglio della tecnologia italiana e internazionale acquisendo aziende e know-how. Non a caso il Moro fu una grandissima palestra tecnologica e da lì uscirono le prime vele in carbonio…
E proprio come lo era Gardini, Dubens è un grande appassionato di vela: molto riservato, lo si vede però spesso sui campi di regata con il suo Maxi 72 North Star (l’ex Ran II che ha acquistato dal fondatore di Skype Niklas Zennstrom) e nel 2014 ha commissionato a Frers un super daysailer, il 60 piedi (18 metri) Spectre: un concentrato di tecnologia costruito da Persico Marine.
E.R.
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