Coppa America, Checco Bruni: “Io al timone di Luna Rossa? Non lo so. Ma siamo forti”
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I destini della sfida di Luna Rossa Prada Pirelli passeranno anche da lui, Francesco “Checco” Bruni, 51 anni da Palermo, in Luna Rossa dal 2003, uno dei veterani del team. Nella scorsa Coppa America è stato uno dei due timonieri insieme a James Spithill, e a Barcellona si candida ancora per un posto alla guida dell’AC 75 italiano, nonostante la forte concorrenza interna con i nuovi ingressi di Ruggero Tita e Marco Gradoni.
Checco Bruni – L’intervista
Abbiamo intervistato Checco Bruni a meno di un mese dal via delle Regate Preliminari di Barcellona, antipasto della Louis Vuitton Cup che inizierà il 29 agosto, per fare il punto sulla sfida di Luna Rossa e fare le prime valutazioni sugli altri team. Nella nostra chiacchierata abbiamo toccato anche dei punti cruciali come quello del design team italiano ma non solo, Bruni si è anche sbilanciato ammettendo che i foil che i neozelandesi stanno provando negli ultimi test hanno una superficie molto ridotta. E ancora: chi timonerà alla fine Luna Rossa? Bruni è pronto a farlo, ma indipendentemente da chi ci sarà ha fiducia nella forza di questa Luna Rossa che può contare su 4 timonieri molto forti. Da non perdere.
Come sta oggi Luna Rossa Prada Pirelli e come sta Francesco Bruni
Stiamo entrambi bene, abbiamo fatto un buon lavoro fino ad ora a Barcellona, con ottime condizioni meteorologiche, abbiamo navigato bene e tanto. E siamo forse quelli che hanno navigato di più in questi due mesi, il che ci fa sentire più pronti degli altri forse, anche psicologicamente. Le cose stanno andando bene, ma non solo per noi, anche gli altri sfidanti sembrano molto preparati, compresi i francesi che all’inizio avevano qualche problema, ma hanno un progetto potenzialmente molto veloce.
Le condizioni in cui vi state allenando sono simili o dissimili rispetto a quelle che incontrerete a fine estate?
Difficile dirlo con certezza, quello che sappiamo è lo storico del meteo a Barcellona, che ci dice che statisticamente il vento da settembre inizia a calare, soprattutto ad ottobre. In tutto ciò c’è la componente onda, perché a Barcellona arriva l’onda del Mistral che si generà nel Golfo del Leone, che poi gira in un modo particolare e arriva anche a Barcellona con una direzione che monta da sudovest.
Qual è l’AC 75 avversario che ti ha colpito di più per una qualche soluzione?
Le barche si somigliano di più questa volta, quelli che mi sembrano un po’ diversi come forma dello scafo e disposizione dell’equipaggio sono gli americani, ma non saprei dire se hanno fatto scelte migliori o peggiori degli altri. Certamente hanno preso delle strade diverse.
American Magic è il rivale di Luna Rossa per la conquista della Louis Vuitton Cup?
Basta una settimana e qualcosa può cambiare in base a quello che testano i team. Noi abbiamo buone sensazioni in termini di velocità e credo che certe differenze che si sono viste ad Auckland non ci saranno.
Luna Rossa in Coppa America ha fatto tante campagne positive, almeno due entusiasmanti, ma è mancato sempre l’ultimo tassello, spesso con una barca che non è riuscita a essere vincente fino in fondo. Qual è alla luce di tutto ciò l’obiettivo minimo di questa campagna?
Arrivare fino in fondo è un obiettivo, così come quello di migliorare la prestazione di Auckland e secondo me abbiamo le carte in regola per fare una grande performance. Sarà però più difficile di Auckland, ci sono più team, la qualità si è livellata. Prima di tutto bisogna concentrarsi sulla Louis Vuitton Cup, se non si vince quella non si va da nessuna parte.
Il design team di Luna Rossa non conta più su Martin Fisher e Mario Caponnetto, come è stato riorganizzato?
La cosa fondamentale è stata la costante di Horacio Carabelli, che coordina il design, e credo che Luna Rossa Prada Pirelli non sarebbe così forte senza di lui. Quella è stata la cosa per me più importante, il fatto che Horacio continui come coordinatore. Nei vari reparti ci sono stati dei cambiamenti, tra chi è voluto andare via o chi non è stato confermato, ma sono arrivati tanti designer nuovi e molto preparati.
I velisti in Luna Rossa Prada Pirelli vengono coinvolti nelle scelte del design team? Pensiamo per esempio a un elemento come Vittorio Bissaro, che oltre a essere un velista è anche ingegnere aerospaziale.
Sì, veniamo coinvolti nelle decisioni del design, per quanto ci viene richiesto e per quanto riusciamo a collaborare. Vittorio Bissaro chiaramente in questo senso è una figura molto importante essendo un aerospaziale, ma non è il solo, ci sono anche altri come Enrico Voltolini, per esempio.
A occhio nudo sembra che i foil di Team NZL siano più piccoli dei vostri, e a seguito di un riscontro numerico che abbiamo effettuato su alcune foto sembra ci sia una differenza tra i 6 e gli 8 cm in larghezza tra i foil di Luna Rossa, più grandi, e quelli dei neozelandesi. Non ti chiedo di dare conferma ai nostri numeri, ma che idea ti sei fatto delle loro appendici e se in qualche modo vi preoccupano e ne parlate al vostro interno.
Sicuramente noi osserviamo molto e cerchiamo di avere dei riferimenti su tutti i team. I neozelandesi sono quelli che hanno spinto di più sulla minima superficie delle wing, anche se il terzo foil è più simile a quello degli altri, il che fa pensare che potrebbero ancora modificare qualcosa e li abbiamo visti navigare anche in modalità asimmetrica. Quindi bisognerà capire cosa faranno da qui a oltre due mesi, perché i foil molto stretti non è detto che nelle condizioni di ottobre, con meno vento, siano quelli giusti. Non sappiamo cosa tireranno fuori, fino ad ora si tratta di sperimentazioni. In ogni caso noi al defender dobbiamo pensarci, ma prima vengono gli altri sfidanti, non bisogna dimenticare questo.
Chi timonerà Luna Rossa?
Lo saprete strada facendo, lo vorrei sapere anche io ovviamente, perché preferirei stare a bordo che sul gommone (ride n.d.r.). Siamo un team molto forte, con 4 timonieri capaci , e questa è una grande forza che non hanno tutti. Ipotizzabile anche che si possa fare del turnover, bisognerà valutare le cose positive e negative di una scelta di questo genere, ma si può cambiare l’equipaggio fino alle ore 12 del giorno di regata. Anche Marco Gradoni è uno dei papabili, ha quasi la garanzia di essere timoniere dello Youth con gli AC 40, ma è assolutamente in gioco anche sull’AC75. Vedremo alla fine quale sarà la decisione migliore e chi performerà meglio nelle varie condizioni.
Cosa possono portare i giovani, come Gradoni o Tita, già in questa Coppa America?
Hanno portato un punto di vista nuovo oltre che il loro talento che è veramente importante, hanno stimolato i “vecchi” come me, è salutare che ci sia sempre un po’ di sano agonismo al nostro interno, aiuta a migliorare tutti quanti, e questo è il goal.
Che Coppa America ti aspetti per Luna Rossa
Se c’è la velocità della barca nel suo complesso, se abbiamo un mezzo competitivo, non ci manca nulla per vincere. Ma lo sapremo solo quando ci affiancheremo agli altri team. Siamo consapevoli che le cose sono andate bene fino a ora, ma guai a essere tranquilli, perché i margini di crescita li inseguiranno tutti, e vanno perseguiti fino all’ultimo giorno se vogliamo essere competitivi e provare ad arrivare fino in fondo.
Mauro Giuffrè
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