“Come le orche ci hanno affondato la barca alle porte del Mediterraneo” VIDEO

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L’Oceanis 393 Clipper Bonhomme William affonda dopo essere stato attaccato dalle orche assassine tra Tarifa e Barbate.

È successo. Cinque orche hanno attaccato e affondato il 24 luglio 2024 una barca inglese alle porte del Mediterraneo, tra Barbate e Tarifa (Spagna). A bordo dell’Oceanis 393 Clipper Bonhomme William c’era l’esperto velista milanese (che ha conseguito lo YachtMaster offshore) Marco Panza, 55 anni. Ecco il suo resoconto a caldo dopo l’attacco delle orche assassine. 

“Affondati da cinque orche assassine”

“Eravamo partiti da Vilamoura (in Algarve, Portogallo, ndr) verso Corfù, dove l’armatore (l’inglese Robert Powell, ndr) avrebbe voluto trasferire la barca per le vacanze estive. A bordo eravamo in tre, oltre a me e lui c’era anche un’altra persona che si occupava della cucina.

L’Oceanis 393 Bonhomme William prima dell’affondamento causato dall’attacco delle orche

Martedì sera, intorno alle 19, stavamo navigando tra Barbate e Tarifa a circa 10 miglia dalla costa. All’improvviso abbiamo sentito delle botte sotto il timone, talmente forti da far sbandare la barca. Abbiamo pensato subito a un attacco delle orche. All’inizio erano in tre, un esemplare adulto e due più piccoli. Abbiamo rallentato, forse sbagliando nella concitazione del momento, perché in caso di attacchi il consiglio è quello di dare gas e dirigersi, il più velocemente possibile verso le acque meno profonde.

Per un brevissimo periodo, forse un minuto al massimo, abbiamo spento il motore, quando lo abbiamo riacceso il timone non rispondeva più. La barca girava in senso orario, senza controllo. Poi bum, bum, altre botte, e la barca girava in senso antiorario. Il timone era divelto dalle testate – o spallate, non saprei dire – delle orche. 

barca orche
La zona del timone dove le orche hanno concentrato il loro attacco causando un’irreparabile via d’acqua

Dopo cinque minuti dall’attacco abbiamo chiamato i soccorsi (la Guardia Costiera Spagnola): inizialmente non eravamo preoccupati più di tanto, ma le orche non si fermavano. L’attacco è durato una quarantina di minuti. Botte, testate, spallate a peso morto. Credetemi, quelle orche non stavano giocando. Avevano intenzione di danneggiare la barca!

Nel frattempo si erano aggiunte altri due esemplari. Eravamo in balia di cinque orche. In attesa dei soccorsi, abbiamo constatato che la barca iniziava a fare acqua, dopo un po’ ce ne erano già due spanne. Con calma, abbiamo calato il tender con il motore e la zattera. Con calma, e soprattutto con la speranza che le orche non attaccassero anche quelle, con noi a bordo.

Dopo 40 minuti, le orche se ne sono andate, i soccorsi sono arrivati circa cinque minuti dopo. Solitamente, in questi casi, si riesce a salvare la barca: ma per la nostra non è stato così. La Guardia Costiera non è riuscita a trovare la falla e quindi a tamponare l’entrata d’acqua rendendo inutile l’utilizzo delle potenti pompe di sentine che avevano portato. Per fortuna che il mare era calmo, e siamo riusciti a gestire la situazione con senno. Sono anche tornato a bordo per recuperare portafogli e documenti, prima che la barca si inabissasse nel buio.

I soccorsi spagnoli sono stati efficienti e premurosi, a terra ci ha aspettato la Guardia Civil e ci ha fornito tutto l’aiuto necessario. Ci hanno raccontato che prima del nostro caso, quest’estate sono già stati chiamati ben quattro volte per attacchi di orche alle barche. Le altre le hanno salvate, la nostra no“.


Le orche assassine sono un pericolo

Da mesi il Giornale della Vela avvisa che le orche sono diventate un pericolo e in questo recente articolo abbiamo anche fornito i consigli per non farsi attaccare dalle orche.

Il principale sospettato di questa invasione delle orche in Mediterraneo è il cambiamento climatico che sconvolge l’equilibrio dei mari, della sua fauna e flora. Come il caso della barriera corallina che si crea in Puglia.

La prima barca italiana affondata da loro

Il caso più famoso di affondamento di una barca italiana causato dall’attacco di orche “assassine” è quello del Guia di Giorgio Falck nel 1976. La storia la potete trovare qui.

guia attacco orche

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36 commenti su ““Come le orche ci hanno affondato la barca alle porte del Mediterraneo” VIDEO”

  1. Assassine. Mi raccomando usiamo sempre termini adatti al clickbit . Assassine! Perché un giornalista deve usare un termine del genere ? Io non capisco.

      1. Le barche dovrebbero essere costruite per resistere anche a qualche colpetto da orca ma oggi fanno le barche per fare bella figura in porto e poi andare veloci poi ne va della sicurezza

      2. Massimo Sartor

        Buongiorno,io sono un pescatore professionale ed ogni volta che sento colleghi che si lamentano per i delfini gli ricordo che siamo noi gli intrusi, non loro.

    1. Roberto Brasolin

      In effetti ci sono giornalai che si possono sostituire tranquillamente con la AI… incapaci marionette…pensa il risparmio….🤡🤡.
      PS…ci sono degli idioti che le definiscono Sadiche a quando sodomite…???🤡🤡🤡🎪🎪🎪

  2. Per rispondere ai commenti precedenti relativamente al termine “assassine” portati da dei “marinai” da vasca da bagno, il suddetto termine è utilizzato per il loro terrificante ed intelligentissimo modo di uccidere le prede, se solo avessero studiato e avessero delle minime basi di zoologia saprebbero che è meglio e ben più sicuro affrontare uno squalo che è molto più “stupido” di questi mammiferi con un cervello enorme e con le capacità ed astuzie di un serial killer.
    Per quanto riguarda gli attacchi consiglio di portare a bordo del cibo per distrarle, visto che vogliono prede vive, si possono gettare in mare personaggi della caratura di cui sopra ad esempio.
    Lo stesso vale per gli orsi ed i lupi, se sei a casa loro sei una preda, facile fare gli animalisti da strapazzo stando in un condominio al quinto piano, vorrei vederli in un bosco trovarsi di fronte ad un orso cui hanno invaso il territorio, come vorrei vederli affrontare non cinque, ma anche solo una sola orca che attacca la loro barca, mi immagino già il cambiamento di colore dei loro pantaloni…

    1. Il termine Orche assassine si usa da anni e mi sembra appropriato. Chi lavora in mare sarà sicuramente d’accordo con Paolo.

    2. Paolo concordo, difficile spiegare meglio la situazione.
      Io amo il mare e gli animali, ma le orche no, sono predatori cattivi, che giocano sadicamente con le loro prede.
      Poi attaccare una barca a vela che non inquina e che passa sull’acqua leggera, non lo capisco e non mi piace.
      Io vorrei fare il giro del mondo in barca a vela e ho il terrore di passare Gibilterra, ma è mai una cosa possibile?

    3. Grande, Paolo!
      Ottima risposta, che condivido appieno.
      Giusto rispettare tutti e tutto, a cominciare dalla natura, ma la nostra sopravvivenza viene prima di tutto.
      Se qualcuno non la pensa così, libero di andare a giocare con gli orsi o di fare il bagnetto con le orche piene delle migliori intenzioni.

    1. Raniero Sandrelli

      Le orche non sono assassine,sono Orche .Si può supporre che il comportamento di questo gruppo familiare fuori di Gibilterra sia stato causato da qualche danno più o meno volontario che l’uomo ha arrecato in quella zona.
      Ma si sa……se andiamo a fare un fuori pista con lo scirocco e venti gradi ed una slavina travolge gli sciatori ecco la montagna assassina,se costruiamo lungo gli argini dei fiumi e cementifichiamo paludi ecco la bomba d’acqua assassina,se si va per boschi in bicicletta con le cuffiette ecco l’orso assassino.
      La cinematografia è piena di titoli idioti per film morbosi che sarebbe meglio non ripetere soprattutto per una rivista che dovrebbe fare cultura……
      L’uomo non è il padrone della natura è parte di questa e sarebbe opportuno che iniziasse a viverci in sintonia .
      Raniero Sandrelli

  3. Vabè, non basta più fb, mo pure sul sito… Comunque, l’unica cosa che funziona, è ingranare il motore indietro e un pinger antipredazione costa quattro soldi.

    1. Raniero Sandrelli

      Se l’uomo invade il mare c’è l’ora assassina,se fa fuori pista con lo scirocco e si becca una valanga abbiamo la montagna assassina,se costruisce su letti di fiume e viene travolto dall’acqua abbiamo la bomba d’acqua assassina,se va in bici dentro un bosco con le cuffiette c’è l’orso assassino.
      Tutti costoro saranno condannati a morte cominciando dagli orsi perché l’uomo è il padrone della natura che si deve rendere compatibile con il suo padrone.
      Nessuno si pone il problema che forse la famiglia di orche fuori Gibilterra ha subito attacchi o che magari qualche uomo illuminato ha magari ucciso qualche cucciolo anche perché le orche non sono così. L’uomo è al di sopra di tutto se va in barca nessuno lo deve disturbare in fondo andare a vela è molto ecologico.
      Accade ciò che accade, per me il rimedio è essere noi compatibili con l’ambiente e smettere di sentirci padroni ma parte di esso.
      Una sola raccomandazione:
      Scrivere” le orche assassine” è una idiozia da titoli di film morbosi ,dargli spazio su una rivista che dovrebbe fare cultura senza nemmeno un commento della redazione vuol dire essere parte di una cultura becera e prepotente.
      Raniero Sandrelli

      1. Ma che cosa vuoi dire, che andare in barca a vela è andare a cercarsela e che se uno vuole navigare non ha diritto di lamentarsi di questi comportamenti delle orche?
        Voglio solo farti notare che una barca a vela non è un peschereccio che loro possono non volere nelle loro acque per ovvi motivi.
        Le orche sono animali che non apprezzo proprio perché molto intelligenti e che nonostante sappiano che non c’è niente per sfamarsi affondano barche..
        Buona riflessione

  4. Francesco salghetti drioli

    Killer whales in inglese = Assassine di balene ..vecchio nome dato dai balenieri a questi delfinoni. E balene o orche assassine sono traduzioni del piffero…. Delle volte è meglio tacere..

  5. Orche assassine , complimenti belle considerazioni, da voi che dovreste diffondere la cultura del mare , ergo se le orche sono assine, voi siete una banda di idioti cialtroni ?

  6. Mia figlia e’ biologa marina,a novembre scorso era alle isole Lofoten a fare immersioni per studiare i ‘pod’ delle orche, i raggruppamenti familiari. E’ tornata entusiasta da questa esperienza,da questi delfini che studiavano loro,i subacquei . Negli annali solo una vittima,un’istruttrice di un acquario americano che evidentemente aveva stressato troppo la femmina presente. E comunque,in rete gira una clip di un deficiente che appena fuori da Gibilterra prende a fucilate un gruppo di orche. E loro apprendono,apprendono….

  7. È stato criticato tempo fa a chi li ha presi a fucilate forse è meglio prendere fucilate piuttosto che mettere a rischio la vita delle persone hahaha

  8. Ormai,per fare scalpore,i giornalisti,o presunti tali,usano termini assolutamente inappropriati,quando muore qualcuno in montagna non è l’uomo impreparato che sbaglia ma la montagna assassina. In un mare sfruttato,violato e stravolto dalle attività umane dare all’orca dell’assassina suona male,così come agli orsi e ai lupi. Il problema sta nel fatto che l’uomo vuole controllare e gestire tutto senza esserne capace.

  9. Gli animali per quanto intelligenti hanno atteggiamenti o reazioni poco comprensibili da parte di noi umani. Non darei la colpa a cambiamenti climatici e altre cose simili . Spesso ci troviamo a contatto con loro e non trovo strane certe aggressioni . Non sapremo mai la causa . Come marinaio della domenica (vivo a Lecco) direi che una volta per tutte occorre costruire barche difficilmente affondabilj dotate di compartimenti stagni e anche disporre di timone di emergenza da tenere a bordo . Incredibile che, con la tecnica attuale a disposiziobe ,si trascurino certi criteri di sicurezza. Andare a un nodo in più a scapito della tranquillità vale la pena ? Se la barca in questione , ad esempio avesse lo scafo in alluminio magari non sarebbe affondata. La nautica è una disciplina magnifica ma forse insegue primati e chimere che vanno a scapito della sicurezza. Una cosa che mi ha sempre colpito è la scarsa potenza dei motori degli scafi a vela. Anche la storia di avere due ruote timone affiancate mi sa molto di moda . A cosa servono non saprei. Grazie Franco
    Ps : Ermanno Buzzi il progettista di Seatek ha sempre detto che le banche devono essere inaffidabili..

  10. Orche assassine???Che tristezza infinita tanto più da parte di chi scrive di mare. Altro fenomeno, poi, mr Paolo Moitessier, per il quale “intelligente” diventa praticamente sinonimo di “assassino”. Povera Patria, avrebbe intonato il defunto Maestro Battiato……

  11. Anche Ambrogio Fogar assieme al giornalista Mauro Mancini furono attaccati da un’orca e la loro barca, il Surprise, affondo’.
    Sembra che la carena di una barca a vela, alle orche sembri un essere vivente che mette in pericolo la prole. Il colore della vernice anti vegetativa con cui si vernicia la carena, potrebbe fare la differenza.

  12. Maurizio Muscas

    Orche e cambiamento climatico…..Avete mai letto Plinio il vecchio e la descrizione dell’ orca catturata ad Ostia? Liceo Classico, la Prima delle Scuole!

  13. Beh qualche morto ☠️ c’è scappato a seguito dei loro attacchi,ma vabbè questa è un altra Storia…… Forse Serial Killer ( perché di solito attaccano solo barche a vela )potrebbe andare bene invece del brutale “Assassine” troppo generico… forse!!!!

  14. alberto santelli

    Sono un velista e seguo da tempo il Giornale della Vela.
    Sono rimasto allibito alla lettura dell’articolo sull’ormai abituale incontro con le orche nei pressi di Gibilterra, che ahimé talvolta si rivela fatale per le barche. Il termine “assassine” qualifica, senza possibilità di appello, chi lo scrive e la testata giornalistica che lo pubblica.
    Pensavo che foste qualcosa di serio… mi sbagliavo.
    Avete perso ogni credibilità ed autorevolezza.
    Evidentemente la vostra sub-cultura ambientale è rimasta ai tempi del Medioevo, con la caccia alla streghe…
    Nel 2024 neanche un bambino scemo dell’Elementari scriverebbe tali fesserie.
    Sappiate comunque che la Scienza ha già risposto a tale fenomeno (andatevi a cercare tale conclusione) e pertanto a voler essere seri e corretti, come si imporrebbe a chi ha la velleità di scrivere ad un pubblico e magari anche la velleità di essere letto e seguito, pure il termine “attacco” sarebbe ormai scorretto.
    Ovviamente da oggi in poi seguirò altre testate giornalistiche, più serie, che si occupano di vela. Il tempo è prezioso e non ho intenzione di perderlo leggendo le vostre buffonate.
    Saluti.
    Alberto

  15. Le orche sono animali molto intelligenti, probabilmente più di cani, gatti e forse anche delle scimmie. Purtroppo per noi sono anche molto forti, e non è divertente capitare da quelle parti dello stretto di Gibilterra e incontrare il “pod”, ovvero il gruppo, il clan di orche che attaccano le barche a vela. Il fenomeno è stato studiato dai biologi marini, e si manifesta a Gibilterra molto più spesso che altrove. Tra le ipotesi più accreditate (purtroppo con noi ancora non parlano) è quella che degli individui di quel “pod” dovrebbero aver subito delle ferite o delle mutilazioni da navi di passaggio (non credo da barche a vela) e si vendichino (o meglio, si facciano rispettare) con barche su cui possano prevalere, ad esempio barche a vela. Non è facile da capire, non è nemmeno facile prendere dei provvedimenti, sono animali molto intelligenti che si adattano a qualunque situazione e cercano sempre di prevalere sui loro avversari. Solo capodogli e a volte megattere riescono a difendersi efficacemente, neppure il grande squalo bianco può sfuggire loro. Per quanto riguarda le barche che devono passare di lì, qualcuno parlava di pinger antipredazione..

  16. Premesso che siamo noi nel loro elemento, abbiamo fatto la stessa tratta Barbate-Gibilterra- Torrevieja nella prima decade di luglio. Il giorno della partenza una barca in ingresso ci ha segnalato la presenza di 5 orche subito fuori Barbate.
    Abbiamo deciso di navigare nella batimetrica dei 20 metri, cosa che si puo tranquillamente fare in particolare con il meteo buono per quasi tutta la tratta fino a Tarifa. Non abbiamo subito nessuna attacco.
    Comandante Yachtmaster Offshore perchè navigare a 10 miglia dalla costa quando questo è assolutamente sconsigliato per gli attacchi?
    BV

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