Come stare in rada sicuri e comodi come in porto

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Portoferraio all'Elba è una delle baie più sicure del Mediterraneo dove dare fondo.
Ancoraggio in baia naturale, Portoferraio all’Isola d’Elba, è tra i più sicuri in Tirreno

Ancoraggio in baia sereni come in porto. Passare una notte all’ancora in tranquillità è più facile con le app meteo e le recensioni online che ci aiutano a individuare i luoghi giusti in anticipo, e gli allarmi ancora ci permettono di riposare. Ci sarà sempre una baia riparata in cui dare fondo, e sfruttando le ultime tecnologie staremo comodi e sapendo cosa fare, saremo tranquilli anche se dovesse arrivare il ventone.

Ancoraggio in baia con la app meteo

Con le app del meteo come Windy o la web-app Meteomed, studiamo nei giorni precedenti i modelli delle onde e dei venti.  Cercando, troveremo sempre una baia, o un promontorio riparato dai venti e onda entrante. Modelli come AROME ad alta risoluzione considerano gli effetti dell’orografia sui venti al suolo. Quando saremo all’ancora utilizzeremo la stessa app per guardare il radar metereologico e satellite infrarosso, le fulminazioni e idati delle stazioni meteolreologiche  in tempo reale.

Lo splendido parco naturale di Cabrera, a sud di Maiorca (Baleari), dove si può accedere con la propria barca. Il parco è stato istituito nel 1991, l’ancoraggio avviene tramite un sistema di boe che proteggono le praterie di Posidonia.

Ancoraggio in baia con le recensioni di Navily

Navily è la app che per ogni punto di ancoraggio presenta le recensioni e consigli dei diportisti, sapremo in anticipo se saremo comodi e scopriremo informazioni aggiornatissime e fotografie fatte da chi si trova sul posto. Abbiniamo poile batimetriche ad alta risoluzione delle carte elettroniche di app come Navionics e C-Map, le foto satellitari, e  troveremo la baia giusta in modo più completo e pratico rispetto al solo uso di carta e portolano.

Navily la app con tutte le recensioni degli ancoraggi in baia
Navily la app con tutte le recensioni degli ancoraggi in baia

L’arrivo sul posto, l’esplorazione

Quando entriamo nella baia, facciamo un giro esplorativo tenendo d’occhio profondimetro o l’ecoscandaglio.  Oserviamo la vegetazione, gli alberi piegati, ad esempio  saranno indice di zona più esposta al vento, le case più antiche se presenti, saranno probabilmente costruite nelle zona più riparate…

Su plotter e carta nautica individuiamo  secche, cavi o fognature sul fondo,eventuali divieti. Se l’acqua è limpida diamo un’occhiata con la maschera o il batiscopio,  evitando poseidonia, roccia,  reti o catene. Marchiamo sul plotter il punto migliore e un punto alternativo.

Dove ancorare rispetto alle altre barche

 

Altre barche alla fonda sono un pericolo, per cui più distanti siamo, considerando la circonferenza della ruota descritta dalla nostra e dalle altre barche, meglio sarà.

Se siamo certi della tenuta nostro ancoraggio e siamo ben protetti, meglio esser sopravento a tutte le altre barche. Al contrario, arrivando in una baia già affollata, con vento da terra, meglio essere sottovento a tutti,  pronti a salpare verso il largo, piuttosto che trovarsi tra un ginepraio di catene.

Quando diamo fondo

Prepariamo il grippiale con una cima della lunghezza adeguata.

Ci portiamo, con prua al vento, sul punto waypoint individuato, mettiamo in folle e a barca ferma, diamo fondo. Contiamo i metri di catena e scarrocciando sottovento o a motore, stendiamo cinque o più lunghezze rispetto al fondale. Quando l’ancora agguanta vedremo tendersi la catena, e aumentando fino a mezza forza a motore indietro verificheremo la tenuta dell’ancoraggio.

Svincolare il salpa ancora

Inseriamo il blocca catena o armiamo una cima assicurata alla galloccia, per svincolare il salpa-ancora dal carico della catena.  L’apposito grillo agguanta catena come quello commercializzato dalla Kong, semplifica questa operazione.

Agguanta catena Kong per svincolare il salpa ancora, armato sulle galloccie di prua con doppia cima in kevlar.

App e allarme ancora

Prendiamo riferimenti a terra e sul plotter per stabilire il raggio della nostra ruota, assicurandoci che in caso di cambio vento, il nostro cerchio non intercetti pericoli.

Registriamo la nostra traccia sul plotter, e attiviamo l’allarme sulla app Allarme Ancora,sugli strumenti attiviamo allarme vento e bassi fondali.

Allarme ancora è una app fantastica e gratuita.  Se la barca uscirà dal cerchio di ruota impostata, l’allarme suoneria subito.

allarme ancora
La app Allarme Ancora monitora la traccia e suona se usciamo dal cerchio di ruota impostato

 

Segnali diurni e notturni

 

Armiamo a prua il pallone nero, segnale diurno di ancoraggio, e al tramonto accendiamo la luce di fonda. Se abbiamo ospiti che scendono a terra con il tender, una seconda luce a poppa renderà la nostra barca immediatamente riconoscibile a chi dovrà farvi ritorno di notte.

Quando gira il vento

In serata tipicamente, arrivano le brezze ill vento gira e tutte le barche si orientano con la nuova prua al vento… Ma le ancore no, anzi, saranno orientate nella posizione ottimale per farle spedare.  Per stare tranquilli al cambio del vento dovremo rifare l’ancoraggio, oppure con ancore moderne o vettoriali, possiamo a motore indietro, stendere la catena e lasciare che l’ancora agguanti con il nuovo orientamento.

 

Se arriva il vento forte

Se arriva il ventone, niente paura. Se abbiamo fatto tutto bene, suona l’allarme vento,  la catena si distende, avremo attorno a noi acque libere, e saremo in pozzetto a osservare la situazione e l’anemometro, con la barca ferma, che farà poche oscillazioni.

Un  pozzetto sgombro, tender non in acqua, e parabordi in murata e fischietto pronto sono un must.

Se notiamo la prua pendolare sempre più violentemente, specie sotto raffica,dobbiamo calare più catena, e ridefinire il raggio dell’allarme ancora.

Quando l’ancora ara

Per ridurre i carichi sulla nostra ancora, avendo dato tutta la catena,  possiamo con macchine avanti tenendo prua al vento.

Se iniziamo ad arare, e abbiamo ostacoli sottovento,dobbiamo salpare immediatamente, scongiurando di agganciare catene di altre barche

Se invece abbiamo molta acqua sottovento  possiamo fidarci dell’ancora che sta arando e attendere qualche secondo… in molti casi un’ancora moderna riagguanta il fondale e terrà più  di prima.

 

Ancora ad alta tenuta, catena cicala e girella

Un’ancora moderna, maggiorata, ad alta tenuta  come Rocna, Vulcan, Mantus, Kobra, Ultra, Delta… e tanta catena, sono una garanzia in più per un ancoraggio sicuro. Per una notte in rada è consigliato calare cinque volte la lunghezza del fondale, e avere a bordo almeno altre 5 lunghezze di catena disponibili, marchiate ogni 10 metri.   La girella e grillo-cicala ,  sono spesso ill punto debole della linea di ancoraggio. Il fuso non deve far mai leva sui bracci della girella con trazione laterale, quindi tra ancora e girella va  interposto un grillo chiuso con chiave esagonale e frenafiletti, o  qualche maglia di catena. I carichi di rottura della girella, o della falsa maglia usata per allungare la catena, devono essere certificati.

Volete saperne di più? Ecco il nostro articolo sulle tecniche di ancoraggio perfetto.

Luigi Gallerani

 

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2 commenti su “Come stare in rada sicuri e comodi come in porto”

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