Shamrock V, leggendario J-Class, torna finalmente a navigare. Ecco come è rinato
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Sir Thomas Lipton è un nome di un qual certo peso nel mondo della vela. Più nello specifico, nel mondo della Coppa America. Per ben 31 anni fu il “migliore dei perdenti”, colui che, ininterrottamente, dal 1899 al 1930, sfidò il colosso americano, senza vincere una singola volta (la Coppa verrà persa dagli USA per la prima volta nel 1983, dopo 132 anni, a favore di Australia II). Ma la sua persistenza va celebrata, non solo perché gli valse enorme pubblicità (è il Lipton del the), ma perché ci ha regalato scafi eccezionali. E ora, l’ultima di queste sue creature, il leggendario J-Class Shamrock V (1930), torna a vivere.
Shamrock V, rinasce il J-Class di Sir Lipton
Partiamo da principio. Dal 1893 al 1903 ogni scafo destinato all’America’s Cup doveva rispettare una regola specifica basata esclusivamente sulla lunghezza al galleggiamento e sulla superficie velica: la Sewanhaka Rule. Il limite, pressoché inesistente, portò allo sviluppo di scafi tiratissimi, culminati in una creatura estrema anche per gli standard odierni: il Reliance (1903), uno scafo eccelso, ma oltremodo esagerato oltre che pericoloso. Fu lo stesso progettista, il geniale Herreshoff, a proporre un nuovo rating. Nacque così la Universal Rule, e da qui i J-Class, entrati in vigore nel 1930. Shamrock V fu il primo sfidante inglese, nonché il primo J-Class di sempre. E ora naviga di nuovo. Ecco la sua storia.
Shamrock V – Restroscena
È lunedì 20 maggio 2024 e Shamrock V tocca di nuovo l’acqua. La grandiosa creatura di Charles Ernest Nicholson, è varata di nuovo, la “Regina dei J-Class”, torna finalmente in acqua… Per capire l’entusiasmo, servono però alcuni dettagli. Non solo Shamrock V fu il primo J-Class in assoluto, ma fu anche l’unico interamente realizzato in legno, e l’unico a non cadere mai in abbandono nel corso della sua esistenza. Sole altre due J oltre a lei sono sopravvissuti fino ad oggi, Endeavour e Velsheda, oggi naviganti, ma fondamentalmente ricostruite a nuovo.
Gli altri 7 J-Class al mondo, sono repliche. Perchè? Semplicissimo: i tre scafi inglesi, innanzitutto, erano molto più solidi. Per regolamento, infatti, dovevano poter raggiungere il campo di regata navigando in autonomia, e quindi arrivare in America attraversando l’Atlantico. Un requisito che pone notevole differenza. Altra componente chiave, la demolizione: i 7 scafi americani, dal Weetamoe (‘30) al Ranger (‘37), vennero subito venduti e demoliti. Tutti particolari che, fondamentalmente, fanno del Shamrock V un unicum ineguagliabile.
Il Restauro
Shamrock V non è mai stata abbandonata, non è mai stata lasciata a marcire. Ma, nonostante tutto, nel 2017 è stata danneggiata in regata (America’s Cup J Class regatta, Bermuda), subendo profondi danni strutturali e imbarcando non poca acqua. Riportata in Europa, venne messa in vendita per 6 milioni di sterline, ancora interamente da salvare. Solo nel 2022, il nuovo armatore, riuscirà ad averne il possesso.
Dopo un lungo ed intenso restauro, che ha fondamentalmente visto tra i migliori esperti al mondo mettere le mani sulla Regina dei J, Shamrock V resuscita. Sotto la guida di Paul Spooner e Feargus Bryan, il J è infatti stato completamente rifatto nel giro di 2 anni, con oltre 30 persone costantemente al lavoro per un ammontare di circa 100.000 ore di manodopera. Il tutto in un tendone appositamente allestito e alto l’equivalente di circa 3 piani. Un capannone magico, fondamentalmente, capace di restituire vita ad un capolavoro di 94 anni. Un processo immenso e filologico che ha visto persino l’utilizzo di alcuni di quegli stessi utensili manuali impiegati per la costruzione originaria del Shamrock V, nel 1930!
Uno sforzo clamoroso, ma più che benvenuto. Nel processo, per offrirvi un’esempio della mole di lavoro, oltre il 95% del teak (installato nel 1970, in fase di restauro) è stato rimosso, ricondizionato e re-installato, e lo stesso vale per il 62% del ferro di chiglia e madieri originari e per il 70% dei sistemi meccanici di bordo. Al mastodontico restauro, è stato poi integrato un update relativo standard di sicurezza strutturale, dell’equipaggio ed ambientale, un risultato che le è valso il primo certificato a 5 stelle dello Superyacht Eco Index mai rilasciato.
Un’opera complessivamente enorme, laboriosamente complicata e costosissima. Un’opera immensa, forse, ma che ci consentirà, ad ottobre, di rivedere Shamrock V in acqua in occasione della J Class America’s Cup regata di Barcellona.
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1 commento su “Shamrock V, leggendario J-Class, torna finalmente a navigare. Ecco come è rinato”
Fu ribattezzato…QUADRIFOGLIO e operò per diversi anni nel Nord Sardegna.Ospito’ gli attori
GIANNINI E MELATO per le riprese del film…travolti da un insolito destino etc.Allora aveva un albero di 50 metri; la prima crocetta era a 16 metri….yanti ricordi