Wsail, storia della veleria custom nata “per sbaglio” 40 anni fa

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Roberto Westermann - Arrivo Ostar
Roberto Westermann – Arrivo Ostar

In Liguria, davanti al Golfo del Tigullio, c’è un’azienda che realizza le vele su misura per tantissimi armatori e altrettante barche, di tutte le misure. Si chiama Di-Tech Sailmakers (oggi WSail) ed è in attività da quarant’anni nella sua sede di Lavagna, sotto la guida del velaio (e grande velista) Roberto Westermann (mitico il suo terzo posto alla Ostar del 2009 a bordo di Spinning Wheel). Abbiamo chiesto a Roberto com’è nata la veleria che compie quest’anno 40 anni, come lavora e perché sceglierla per farsi il gioco di vele nuovo.

Com’è nata la veleria?

“La nostra veleria è nata per sbaglio, o meglio, per necessità. L’idea parte da tre amici appassionati di vela, chi con preparazione marinaresca chi con studi di fisica alle spalle, che si mettono in testa di voler creare un software per la progettazione delle vele. Dopo qualche mese di lavoro riusciamo ad elaborare il software, e per testarlo iniziamo a realizzare qualche vela, ma l’idea non era quella di mettersi a fare vele, bensì di riuscire a vendere il software a quelli che, inizialmente individuati come clienti, sarebbero diventati i competitor di domani, cioè le velerie.

Roberto Westermann - A bordo di Spinning Wheel
Roberto Westermann – A bordo di Spinning Wheel

Con il software testato in mano iniziamo a contattare le principali velerie in attività, ma nessuna sembra interessata al nostro prodotto, a quel tempo l’unico in commercio. Tutte le velerie preferiscono utilizzare i vecchi metodi per la progettazione e non si dimostrano aperte a questa novità, così capiamo di essere molto avanti, di cinque o sei anni, rispetto a tutta la concorrenza e ci mettiamo in proprio: decidiamo di farci le vele da soli. Nasce così nel 1984 la Di-Tech Sailmakers, con diversi anni di vantaggio a livello di progettazione sulle altre velerie”

1984-2024: che cos’è cambiato in 40 anni di attività?

“La prima cosa da notare è che oggi, diciamo negli ultimi 10-15 anni, la grandissima differenza rispetto a prima sono le dimensioni delle imbarcazioni. Una volta arrivava una richiesta per realizzare le vele di un 12 metri e sembrava di doversi misurare con una barca grande, oggi le richieste dei 60 piedi (18 metri) sono all’ordine del giorno. Essendo più grandi le barche, anche le misure delle vele sono incrementate in maniera pazzesca, quindi ci troviamo a lavorare su misure che un tempo avremmo ritenuto fantascientifiche.

Un'installazione di Wsail
Un’installazione di Wsail

E poi c’è il discorso sull’evoluzione dei materiali. Tanti anni fa i materiali erano quelli che erano e bisognava arrangiarsi, non c’era molta scelta, quindi non c’era tanto spazio per fare proposte diverse all’armatore. Oggi tra materiali e tipologie di vele si può veramente cucire la vela come un vestito addosso a ciascuna barca, e anche a ciascun armatore. Se uno vuole fare solo regata o solo crociera faremo scelte di un tipo, se la barca farà altura ne faremo delle altre, se l’uso è misto crociera-regata ne faremo altre ancora e così via… Quando dico che oggi si riescono a fare delle vele migliori intendo che riesci anche a fare meno vele: una barca da regata moderna ha molte meno vele rispetto a quelle di un tempo, grazie alle membrane. Questo significa non solo meno peso, ma anche meno spazio occupato a bordo, più praticità. Anche perché nelle barche di oggi, anche se sono più grandi, non è che ci sia tanto spazio per le vele nei gavoni”.

Qual è il tuo consiglio per chi viene a chiedere un gioco di vele nuovo nella tua veleria?

“Quello che provo a far capire al cliente è che quando progetti una vela tu puoi decidere veramente se il singolo filo ti serve o meno, quindi puoi scegliere che pelle avrà la tua barca al millimetro. Quindi è importante capire bene quali possono essere tutti i possibili utilizzi che farà l’armatore dell’imbarcazione. Nel 95% dei casi noi non ci facciamo mandare solo le misure, ma veniamo a bordo per fare i rilievi, vedere com’è la barca, se ci sono lavori di rigging da fare, prendiamo noi tutte le misurazioni…insomma non è una lavorazione standard, ogni vela è diversa dall’altra.

Roberto Westermann - Spinning Wheel Ostar
Roberto Westermann – Spinning Wheel Ostar

Per chi cerca un lavoro veloce non siamo certo l’ipotesi migliore, ma se volete un lavoro preciso al dettaglio e una veleria che utilizza solo tessuti di prima qualità e non vi abbandona una volta consegnata la vela, siamo il posto giusto. Anche se negli ultimi tempi stiamo studiando una linea di vele più economica, dedicata a chi fa gli ordini con grande anticipo. Siamo a disposizione dei nostri armatori per le richieste di manutenzione, anche in piena estate dove siamo operativi soprattutto con la nostra succursale di Cannigione, in Sardegna, che è fondamentale per l’assistenza”.

Insomma, dimmi che velista sei (o vuoi essere) e ti dirò quali vele devi avere

“Esatto, a me poi piace fare un paragone, per semplificare, con il mondo delle automobili. È chiaro che se uno monta un treno di gomme invernali e poi le cambia d’estate, avrà due tipologie di pneumatico più adatte e più performanti nelle rispettive situazioni, perché sono gomme dedicate. Ma se uno vuole la comodità assoluta, senza dover cambiare le gomme e senza dover pensare a dove tenerle, sceglie uno pneumatico quattro stagioni.

Marco Nannini supera Capo Nord
Marco Nannini supera Capo Nord. A bordo del suo Class 40 armava le vele della veleria di Roberto Westermann

Oggi i vantaggi per il crocierista sono tanti, perché se uno mi dice che vuole una vela sola per godersi la navigazione in vacanza io posso fargli un fiocco che va bene praticamente in ogni condizione. Io per la crociera sto cercando di rivalutare il Dacron e il sandwich di poliestere, perché sono perfette per alcune tipologie di barche fino a 40-45 piedi (12-13 metri) dove non ha senso montare delle vele che stressano l’attrezzatura.

Viceversa se qualcuno mi viene a chiedere una modifica al piano velico perché vuole fare qualche regata, cerchiamo di studiare insieme una soluzione che si possa adattare alle sue esigenze. Su barche con albero in carbonio e scafi più rigidi, le membrane sono sicuramente più adatte. Con la randa avvolgibile nel boma o nell’albero è impensabile non usare le membrane, anche se sulle barche moderne non sempre si possono installare tutte le tipologie di vele. A volte infatti nascono per l’easy sailing e spesso non c’è la possibilità di portare una tack line a prua…Ma abbiamo un team dedicato al rigging che si mette al lavoro e cerca di inventarsi delle soluzioni”.

Quindi non consegnate una vela “chiavi in mano” ai vostri clienti

“No assolutamente, anzi. Facciamo tanto lavoro di rigging per poter installare le vele. Studiamo il piano di coperta e l’attrezzatura, capiamo quali sono le reali esigenze dell’armatore, se navigherà da solo o in equipaggio, dove navigherà, in quali periodi. Insomma gli facciamo una specie di intervista prima di scegliere quali vele installare. Sarebbe facile dare a tutti il top di gamma, ma sarebbe sbagliatissimo. Se ti monto una randa avvolgibile nel boma o nell’albero e poi non sei capace di utilizzarla senza fare danni, ti complico solo la vita oltre a farti un danno. A costo di scontrarmi con il cliente e magari perderlo, io preferisco essere onesto”.

Qual è la vostra specialità?

“Diciamo che io ho una grande passione personale per l’offshore e l’altura, nata come velista e poi continuata come velaio quando sono a terra. Nel corso degli anni abbiamo invelato diverse barche che hanno fatto giri del mondo, sia in solitario che in equipaggio, quindi direi che questo è sicuramente il settore dove siamo più forti”.

Nel capire quale cliente (e quale velista) ti trovi davanti, è utile la tua esperienza di velista?

“Sicuramente l’essere un velista mi aiuta nella mia attività di velaio, così come mi ha aiutato il viceversa, anche se ho conosciuto ottimi velai che non sono mai saliti in barca e grandi velisti che non avevano idea del lavoro che ci sia dietro ad una vela. Certo che se navighi tanto, quando progetti una vela sei facilitato.

Poi noi siamo “in trincea” visto che lavoriamo direttamente dentro ad un porto (il Porto Turistico di Lavagna) e abbiamo una casistica diretta anche sulla manutenzione. Il nostro DNA è molto forte, ho dei ragazzi che lavorano con me da più di 20 anni, ed è gente che è a contatto diretto con l’armatore, lavora tutti i giorni su un oggetto che poi sa dove andrà e conosce la persona che lo utilizzerà…non è solo questione di romanticismo. Insomma è molto diverso rispetto ad un agente commerciale che ti vende la vela su cui può fare il margine più alto, manda l’ordine via mail alla casa madre che a sua volta invia la comanda in una fabbrica asiatica e poi ti fa arrivare la vela impacchettata a casa”.

Raccontaci un aneddoto, per chiudere, sulla tua attività

“Uno dei miei dogmi è “tratta tutti allo stesso modo”, quindi io ho sempre cercato di avere lo stesso atteggiamento con chiunque, da quello che voleva un fiocco per la sua barca di 8 metri a chi mi chiedeva un gioco di vele completo per un 20 metri. Capita che un Ferragosto in cui avevamo già la serranda abbassata a metà e stavamo pulendo la veleria per la chiusura estiva, entra un ragazzo con un windsurf e la vela squarciata. Era disperato, mi dice che doveva partire con il padre e mi chiede se possiamo fargli una riparazione.

Per policy noi neanche li trattiamo i windsurf, non è la nostra specialità, ma ho visto la sua passione negli occhi – e soprattutto è stato così gentile – che abbiamo ri-acceso i macchinari e gliel’abbiamo riparata. “Quanto vi devo?” “Niente, buone vacanze!”. A settembre riapriamo e dopo qualche mese si presenta il papà di questo ragazzo. Ci ha affidato le vele nuove del suo 60 piedi. Questa è una delle cose che ricordo con più piacere perché credo che alla fine il lavoro e le buone maniere vengono sempre ricompensate”.

  • Trovate la veleria Wsail di Roberto Westermann al Porto Turistico Box 127 – 16033 Lavagna (GE) oppure su wsail.it

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2 commenti su “Wsail, storia della veleria custom nata “per sbaglio” 40 anni fa”

  1. Ho appena installato Genoa e randa steccata su Dufour 44 , fantastiche. Il velaio di Cannigione mi ha assistitito totalmente.
    Puntuali e precisi, grazie Claudio.

  2. Mimmo Nardella

    Grande Roberto. A bordo del mio HR34 ho tutte le vele “costruite ‘ da lui. Effettivamente c’è sempre stato uno studio molto approfondito su ogni vela. Ultimamente volevo fare un Code 0 ma Roberto mi dice “lascia stare non ti serve hai già un grande Genoa”. Poi parlare con lui di navigazione c’è sempre da imparare. Grande Roby. Grazie.

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