Natanti all’estero, ora si può. Come fare, cosa serve

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La Grecia ha introdotto una tassa per la sosta e la navigazione nelle acque territoriali chiamata TEPAI.
Con la nuova legge, i natanti possono andare all’estero senza bisogno di immatricolazione

Natanti all’estero, ora si può! Con la nuova legge,  gli armatori di natanti (unità sotto i 10metri non immatricolate) potranno esibire un nuovo documento riconosciuto dallo stato Italiano, che attesta la proprietà e la nazionalità italiana della barca senza bisogno di immatricolare,  e dunque navigare all’estero in paesi EU come Croazia, Slovenia, Grecia  Ecco come.

Natanti all’estero, ora si può. Ecco come

Come descritto nel  comunicato stampa di Confindustria Nautica, è  in Gazzetta Ufficiale il Decreto per i natanti da diporto che navigano in acque territoriali straniere. Nasce un nuovo unico documento, “Attestazione per Natanti da diporto Italiani”  che certifica sia la proprietà della barca, che la sua conformità.

L’Attestazione per i Natanti da diporto Italiani  ha anche i sottotitoli in ingleseItalian Pleasure Craft <10m… Boat Technical Data… Boat Owner data…

Secondo il comunicato di Confindustria Nautica si “eviterà l’alternativa dell’immatricolazione presso Paesi come Croazia, Slovenia, Grecia…. le cui acque territoriali, dalla prossima estate sarebbero state precluse ai non targati, ai quali sarebbe stata richiesta l’immatricolazione con tutti gli oneri che questa comporta”. “Per navigare con un natante all’estero, in Croazia, Grecia e Slovenia, e presto in altri stati,  I soggetti italiani possessori di natanti, durante la navigazione in acque territoriali straniere,  potranno attestare il possesso, la nazionalità e i dati tecnici dell’unità attraverso la DCI (dichiarazione di costruzione o importazione) corredata della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, autenticata da uno sportello telematico dell’automobilista (STA), che attesta il possesso e la nazionalità del natante.”

 

Modulo per natanti all'estero
Modulo per natanti all’estero

Cosa fare per navigare con un natante all’estero,  i documenti

Ecco quali passi e documenti servono per navigare con natante all’estero

  • Attestazione per Natanti da Diporto Italiani certifica la proprietà del natante sostituendo l’atto notarile di proprietà e contiene i dati tecnici, come riportati nella DCI
  • DCI Dichiarazione di Costruzione e Importazione, si ottiene in pdf sul portale DCI online, costo 30 Euro. Abbiamo provato e si fa veramente tutto online, inserendo i dati della propria barca, reperibili sul il certificato potenza motore e sulla dichiarazione di conformità se l’unità o dal certificato di omologazione per le barche non CE.
  • Versare 23,70€ per diritti e compensi al Ministero Infrastrutture, e apporre marca da bollo di 16,00€
  • Recarsi presso uno sportello STA, Sportello telematico dell’Automobilista per la validazione (presumiamo anche gli sportelli telematico diportista STED presenti nelle agenzie marittime siano abilitati).
  • Tenere a bordo tutti i  documenti in originale.

Natanti all’estero, i consigli

Alcuni consigli per chi ha un natante, e vuole recarsi all’estero, tenendo presente che una barca “senza targa” sarà più facilmente soggetta a controlli:

  • Solo in EU:  il nuovo modulo per natanti all’estero sarà riconosciuto SOLO in paesi EU, come da comunicato, per il momento dal Croazia, Slovenia e Grecia, seguiranno altri stati…
  • Assicurazione: verificate che la polizza RC obbligatoria sia valida in acque estere e nell’area di navigazione in cui vi recherete.
  • Licenza radio: verificate le normative di obbligatorietà della licenza radio,  dell’MMSI e del relativo VHF Short Range Certificate nel paese estero.
  • Dotazioni di sicurezza: Adeguate le dotazioni di sicurezza a quelle obbligatorie nel paese estero in cui intendete navigare
  • Natanti non oltre le 12 miglia, non battendo bandiera, un natante non può comunque navigare in acque internazionali.
  • Documenti originali sempre a bordo, in particolare la dichiarazione potenza motore, assicurazione e dichiarazione di conformità
  • Occhio alle normative o tasse locali: Consultate sempre le normative relative ad aree marine protette, aree di navigazione e divieti di ancoraggio o la necessità di pagare tasse locali.

Avanti con la semplificazione della bandiera italiana

La modifica alla normativa, che consente di navigare con un natante italiano all’estero, è  una buona notizia per i diportisti. La realtà dei natanti è infatti una eccezione  italiana, mal digerita da paesi esteri, che si aspettano (e obbligano) che qualsiasi unità galleggiante sostanzialmente sopra i 2,5 metri, sia targata e iscritte nel registro nazionale di bandiera. Per i paesi esteri il natante è come se un’auto circolasse senza targa, alla pari di una bicicletta.

Nel passato ci sono stati tentativi di accordi consolari,  ad esempio tra Italia e Francia, parzialmente risolti con l’escamotage del certificato di assicurazione per attestare propietà e nazionalità del natante, ma negli anni abbiamo visto fioccare multe e persino sequestri di natanti in acque estere.

Immatricolare una natante in Italia e renderlo imbarcazione è una procedura fattibile,  ma sconveniente. Gli oneri burocratici della bandiera italiana,  come sappiamo,  sono causa della fuga dei diportisti  dalla verso bandiere estere come la Polacca e la Slovena. Ci aspettiamo che sulla stessa scia vengano semplficate altre procedure che ancora affliggono di burocrazia italiana della nautica da diporto.

La nuova normativa descritta fa riferimento al “pacchetto nautica” del DDL “Made in Italy”, in particolare all’art. 27, comma 2-bis, del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171 (Codice della nautica), e relativo allegato scaricabile: Attestato per Natanti Italiani all’estero.

Luigi Gallerani

 

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28 commenti su “Natanti all’estero, ora si può. Come fare, cosa serve”

  1. Questa “apertura” va bene solo per andare all’estero navigando sempre entro 12 miglia dalla costa, quindi rimane sempre conveniente l’iscrizione del natante sotto bandiera olandese che non prevede divieto di navigazione in acque internazionali e comunque oltre 12 miglia

  2. Renato Bruno di Belmonte

    Certo che questo ” escamotage ” all’italiana non identifica con una targa il natante che naviga e che può essere oggetto di sinistri o qualsiasi azione anche a risvolto penale; quello che invece voleva la C.E. a mio avviso a razionale criterio.
    Per me tutti i natanti oltre i 2.5 mt. dovrebbero avere una targa identificativa; del resto nella laguna veneta hanno reso anni fa obbligatoria l’immatricolazione con la targa ” L V………….” con numeri !

  3. Non capisco questo entusiasmo. Slovenia e Croazia si sono già espresse sulle anticipazioni di ottobre, e hanno riconfermato la loro contrarietà, non essendo prevista una targa riconoscibile. Quest’estate per i natanti quindi niente Slovenia, mentre la Croazia ha prorogato il divieto al 2025.

  4. Gennaro Coretti

    Proprio oggi sul quotidiano Il Piccolo di Trieste , cioè sul confine nautico con Slovenia e Croazia , c’è un lungo articolo che evidenzia delle perplessità sull’efficacia di questi documenti validissimi per la leggi emesse dallo Stato italiano …. Ma non risulta , al momento , alcun atto ufficiale che ne riconosca l’’efficacia da parte sia della Slovenia sia della Croazia . Relata refero . Il Piiccolo del 16.5 pag 10 a firma Giulio Garau .

  5. io non rischierei un sequestro della barca andando a navigare con un documento come la dci che ben difficilmemte le autorità marittime croate o di altri paesi conoscono e soprattutto riconoscono come documento utile al riconoscimento del natante. Per tali fini consiglio l’iscrizione in atcn del natante, sara più oneroso ma sicuramente più sicuro.

  6. Sono proprietario di un natante di lft m 7,20, soggetto a navigazione entro le 12 NM, con la nuova normativa posso superare tale limite o posso solo navigare nei paesi della UE ?

    1. Luigi Gallerani

      come dice l articolo,
      un natante NON puo superare le 12 miglia
      il nuovo documento e solo per la UE nei.paesi indicati, che presumiamo saranno quelli disponibili ad accordi di reciprocita turistica x accettare il nuovo documento.

    2. La normativa di cui si parla ti consente solo di navigare nelle acque territoriali greche slovene croate ecc.. non di superare le 12 miglia nautiche

  7. Una boiata tremenda. Campo da gioco per truffatori. Non c’è sul documento la proprietà per cui chiunque può iscrivere un natante a nome proprio. Poi vai a vedere di chi è in realtà. Solo noi in Italia riusciamo a fare delle normative incasinate che poi portano a scontri in tribunale. Popolo di pasticcioni

  8. SE natante “italiano”, le dotaziini sono quelle imposte dalla normativa ITALIANA, per il tipo di navigazione che SI STÀ EFFETTUANDO, non quella del paese nelle cui acque si naviga.
    Studiare, please!

    1. Luigi Gallerani

      La questione è ambigua gia per le imbarcazioni registrate, e dopo attenta valutazione la conclusione logica, frutto del consiglio che ho scritto, é che per noi diportisti, in acque estere sia di buon senso adeguarsi alle dotazioni di sicurezza del paese ospitante, a maggior ragione su un natante. In Francia ad esempio secchio e mezzo marinaio son obbligatori, meglio averle a bordo o instaurare una discussione sulla tabella delle dotzioni italiane a un controllo con la capitaneria francese?

  9. Buongiorno a tutti. Il tanto atteso provvedimento è stato partorito con sforzi sovrumani e come sempre incompleto…niente identificativo sullo scafo e se lo utilizza un altro utente, come si farà? scafi con proprietari fittizi a suon di attestazioni ad oc… mah…
    Io, intanto, con la moto d’acqua sono ancora escluso dalla registrazione e per tagliare la testa al toro, mi sono iscritto in Slovenia per 5 anni a 488€ (tutto compreso, adesivi della matricola compresi).
    “orgoglione di essere italiano”

    1. Non ti fare fregare.
      Sul portale di Confindustria Nautica chiedi la DCI
      “DCI per natanti non immatricolati” con relativo pagamento on line di €30
      Scaricati il modulo per la “dichiarazione sostitutiva di atto notorio” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 maggio 2024 e trovati una Delegazione ACI per l’autentica ed inserimento nello STA come previsto nella L. 206 del 27.12.2023 pubblicata in GU il 11.01.2024.
      Costo 16€ marca da bollo, 23,7€ non conosco il c/c ma le agenzie lo conoscono più i diritti di agenzia da quello che so variabili.
      A me hanno chiesto €50, imbocca al lupo

  10. Un agenzia mi ha chiesto 900 euro per questo documento, la mia barca ,un natante di 7 metri del 1994 , è in Grecia da molti anni, da quel che ho letto la spesa per la registrazione è di circa 100 euro , vi risulta che il documento debba essere registrato all agenzia delle entrate?

  11. Non me ne abbia a male ma l’articolo non è molto esaustivo sulla procedura:
    1) L’attestazione chi la rilascia?
    2) Il DCI è necessario o avendo la copia autentica del certificato di omologazione del prototipo (oltre a tutti gli altri documenti richiesti si può fare ugualmente?

    Grazie

    1. Roberto Banaletti

      Marasma italiano :
      In Confindustria non esiste ancora il Modello DCI per navigazione all’estero.
      Al PRA-Sportello Telematico dell’ Automobilista
      non sanno niente di niente.
      …e nessuno sa a chi versare i 27 e fischia euri…..
      Secondo mè per quest’anno non ce la fanno…

  12. Spero proprio ci sia reciprocità ed anche comprensione. Ottima possibilità in più per chi vuole. Non penso che al Ministero siano così superficiali da non aver ponderato tutti questi aspetti e non averli valutati insieme ai loro omologhi esteri. A proposito: sull’ attestato avrei scritto “omologazione” invece che omolazione..
    così.. per far star tranquillo anche me..dato che è proprio il mio caso.

  13. Ragazzi non funziona nulla, al di là delle corrette domande Confindustria dice che è in attesa dell’ attivazione di un fantomatico portale, ad un mio conoscente è arrivato invece il documento, peggio l’ACI proprietaria dello STA che risponde di non essere competente sui natanti.
    Ho dovuto inviare ad entrambe la nuova normativa L. 206 del 27.12.2023 e DL n° 2 pubblicato sulla GU del 13 maggio 2024.
    Non sanno nulla, inoltre il prezzo della DCI è di €30 da me e altri amici versata regolarmente.
    Quello che vi ho detto è supportato da scambio mail con gli organi citati, siamo nella m…da.

  14. buongiorno
    anche io ho provato a fare on line il DCI per natanti non immatricolati (gommone) ma, andando avanti con i dati richiesti, mi chiede la targa !!!!!!
    Avete idea di come fare o che dato inserire al posto della targa?
    Saluti
    Manuela

    1. All’apertura del portale di Confindustria hai cliccato su Natanti…… se non ricordo male terzo rettangolo sulla destra.
      Dato che utilizzano lo stesso format per imbarcazioni immatricolate ignora i dati di targa.
      Devi invece avere un documento per la certificazione CE da allegare che non deve superare i 2 Mb altrimenti comprimi ed allega.
      Se non lo hai lo dichiari ma non so dirti cosa cambia.

  15. Io ho richiesto in data 20 maggio 2024 il DCI a Confindustria nautica Genova, pagato 30 euro e in data 30 maggio mi dicono che ancora il Ministero non li ha fornito il modulo per la navigazione in acque estere, loro testuale scritto, circa poi il versamento di 23,70 euro se vediamo bene sul modello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale , non è riportato nessun numero di c.c.p. per cui dove si vanno a versare questi soldi, gli uffici/ sportelli STA poi non ne sanno nulla , le solite cose all’italiana!!!!!

  16. Io ho richiesto in data 20 maggio 2024 il DCI a Confindustria nautica Genova, pagato 30 euro e in data 30 maggio mi dicono che ancora il Ministero non li ha fornito il modulo per la navigazione in acque estere, loro testuale scritto, circa poi il versamento di 23,70 euro se vediamo bene sul modello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale , non è riportato nessun numero di c.c.p. per cui dove si vanno a versare questi soldi? gli uffici/ sportelli STA poi non ne sanno nulla , le solite cose all’italiana!!!!!

  17. Salve, avrei bisogno di un aiuto. Sono un italiano che vive in Germania, ho intenzione di comprare una barca di 5-6 metri con un fuoribordo di 40cv e con carrello omologato. Giusto per divertirmi quando sono in ferie.
    Come funziona in questi casi per quanto riguarda l’assicurazione, posso assicurarle in Italia? Serve una patente nautica?

    Grazie in anticipo. Saluti Toni.

  18. Buongiorno, purtroppo sembra che ad ora tale documento non sia stato recepito sia da Slovenia, che Croazia, in un’agenzia nautica l’hanno definito: una “cazzata”

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