Sette domande al dissalatore. Ecco cosa sapere su questo accessorio
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Il dissalatore è diventato un accessorio imprescindibile per molti armatori, sempre più desiderosi di averlo a bordo delle loro barche. Questa crescente richiesta può essere attribuita a diversi fattori. Innanzitutto, l’uso delle imbarcazioni si sta evolvendo: non sono più utilizzate solo per brevi escursioni giornaliere, ma sempre più spesso per viaggi più lunghi. Questo rende indispensabile avere a disposizione acqua dolce in abbondanza, specialmente in luoghi remoti dove non è possibile approvvigionarsi facilmente.
Inoltre, l’aumento delle dimensioni delle imbarcazioni offre maggior spazio per l’installazione di accessori come il dissalatore. Molti armatori optano per imbarcazioni di dimensioni più generose, e questo spazio aggiuntivo può essere utilizzato per l’installazione di apparecchiature come il dissalatore.
Attraverso 7 domande a Gianni Zucco, co-fondatore dell’azienda italiana HP Watermakers, esploreremo le caratteristiche e i vantaggi di questo dispositivo che sta diventando sempre più fondamentale per gli amanti del mare e della navigazione.
1) Perché un dissalatore a bordo è importante?
2) Come funziona il processo di dissalazione a osmosi inversa?
3) Come si è evoluta la tecnologia dei dissalatori di bordo?
4) Perché i dissalatori di HP Watermakers sono davvero automatici?
5) Che differenza c’è tra dissalatore e addolcitore? L’acqua prodotta è potabile?
6) È possibile installare un dissalatore su una barca già navigante e da quale dimensione?
7) Come poter valutare con un tecnico competente la possibilità di installare un dissalatore?
1) Perché un dissalatore a bordo è importante?
Se si vuole vivere l’esperienza di bordo in maniera totale, senza avere l’ansia dei serbatoi dell’acqua che si svuotano, senza dover stare attenti a non esagerare con le docce… insomma per vivere il mare in pieno comfort senza lo stress di dover attraccare per rifornirsi d’acqua, il dissalatore è diventato, con il generatore di corrente, un accessorio fondamentale. Non è un caso che HP Watermakers abbia creato con Mase e GenSet, leader rispettivamente nella produzione di generatori di corrente e di gruppi elettrogeni, una partnership a cui abbiamo dato il nome di ‘Together We Boat’: un’alleanza strategica basata sulle comuni vocazioni all’avanguardia tecnologica, al dinamismo commerciale e a migliorare la qualità della vita a bordo.
2) Come funziona il processo di dissalazione a osmosi inversa?
Va subito precisato che la tecnologia a osmosi inversa è in pratica l’unica adottata nella nautica da diporto. Sulle grandi navi, e quindi anche sui megayacht, si utilizza anche l’evaporazione dell’acqua di raffreddamento dei motori per ricavarne acqua distillata che poi viene mineralizzata, ma è una tecnologia costosa e non competitiva per la stragrande maggioranza delle barche da diporto, che viene utilizzata normalmente sulle navi commerciali. Il principio dell’osmosi inversa è invece molto semplice: si pesca l’acqua dal mare, la si comprime all’interno di membrane osmotiche che separano l’acqua salata da quella dolce. Si tratta della più fine tecnica di filtrazione dell’acqua, Le membrane usate nell’osmosi inversa sono generalmente di poliammide, sostanza scelta principalmente per la sua permeabilità all’acqua e la relativa impermeabilità alle varie impurità disciolte, inclusi gli ioni salini e altre piccole molecole che non possono venire filtrate.
3) Come si è evoluta la tecnologia dei dissalatori di bordo?
I primi dissalatori a osmosi inversa hanno oltre quaranta anni di vita. Per molti anni si è indubbiamente affinata la tecnica della loro costruzione, ma non si sono fatti sostanziali passi avanti nel semplificare il loro utilizzo. Dalla descrizione precedente è abbastanza intuitivo che un dissalatore manuale richieda un continuo intervento sia sulla pressione delle pompe (in base alla salinità e alla temperatura dell’acqua marina che, come si può ben immaginare, in navigazione cambiano continuamente), sia sulla manutenzione (lavaggio) delle membrane. Queste sono le due operazioni che la stragrande maggioranza dei dissalatori (circa l’80%) ancora oggi impone di fare manualmente, quindi con un minimo di competenza, ma soprattutto di attenzione. Esistono poi i modelli semiautomatici dove il lavaggio delle membrane è automatizzato ad ogni fine ciclo di produzione, ma è comunque necessario l’intervento umano in quanto la valvola di regolazione della pressione resta, installata a fine circuito se non aperta manualmente non lascia defluire l’acqua di lavaggio e quindi i Sali rimangono all’interno delle membrane, cristallizzandosi nel tempo. Infine, ci sono i dissalatori completamente automatici dove entrambe le operazioni sono effettuate in modo automatico senza la necessità di intervento da parte del marinaio o dell’armatore. HP Watermakers è stato il primo a sviluppare dissalatori automatici 20 anni fa, pur rimanendo presente anche nel segmento dei modelli non automatici.
4) Perché i dissalatori di HP Watermakers sono davvero automatici?
Il termine automatico è spesso usato a sproposito e i dissalatori non fanno certo eccezione. In HP Watermakers, quando parliamo di automatico intendiamo un vero e proprio ‘elettrodomestico’ che si possa comandare con pochi e semplici comandi, proprio come un sistema di aria condizionata. Per farlo abbiamo sviluppato il sistema brevettato RP TRONIC, che è lo spartiacque tra i dissalatori manuali e quelli automatici perché ha permesso di automatizzare la regolazione della pressione dell’acqua di mare sulle membrane osmotiche. In pratica, la pompa di alta pressione invia l’acqua di mare alle membrane e la valvola RP TRONIC, a valle di esse, garantisce che la pressione sia mantenuta costante a 60 bar; se questo non succede, la produzione di acqua dolce ne risente. Soprattutto in navigazione, con una valvola manuale sarebbe necessario un controllo costante dovendo scendere ogni volta in sala motori. Infatti, nel caso di una maggiore salinità, la produzione si ridurrebbe inevitabilmente e la pressione aumenterebbe fino a fare spegnere l’impianto per una pressione troppo alta, mentre a un aumento della temperatura si verificherebbe il fenomeno contrario, ovvero la pressione scenderebbe, così come la produttività dell’impianto. È quindi comprensibile quanto i due elementi interagiscano tra loro e possano pregiudicare il regolare funzionamento del dissalatore. HP Watermakers è l’unico produttore ad aver sviluppato e brevettato un sistema automatico per garantire una regolazione continua della pressione costituito proprio dalla valvola RP TRONIC già 20 anni fa. Si può fare un discorso simile anche per il lavaggio automatico delle membrane, che è standard sui dissalatori HP Watermakers: RP TRONIC, che come tutte le valvole di regolazione della pressione si trova alla fine del circuito come se fosse un rubinetto chiuso, si apre automaticamente, permettendo di far defluire tutta l’acqua salata dall’impianto ma soprattutto dalle membrane. Anche questo è un aspetto importante perché, se non risciacquato adeguatamente, il sale depositato sulle membrane a lungo andare si cristallizza richiedendo un lavaggio chimico per ripristinarle in piena efficienza, un’eventualità che con una valvola manuale è la norma. Ma l’attenzione di HP Watermakers alla durata ed efficienza nel tempo dei suoi dissalatori si spinge anche oltre: infatti, grazie al sistema AMCS (Automatic Membrane ConservingSystem), un’altra esclusiva HP Watermakers, durante ogni ciclo di spegnimento e lavaggio un dosatore inietta sulle membrane alcune gocce di metabisolfito di sodio, un composto inerte e innocuo per le membrane, ma fondamentale per evitare la proliferazione batterica e quindi la creazione di mucillaggine, sempre possibile considerando l’assenza di cloro. Con tutti questi sistemi la durata delle membrane può raggiungere anche i 10 anni.
5) Che differenza c’è tra dissalatore e addolcitore? L’acqua prodotta è potabile?
Semplificando, il dissalatore separa trasforma l’acqua salata in acqua dolce, partendo da acqua di mare mentre l’addolcitore sequestra le molecole di calcio dall’ acqua, evitando la formazione della molecola del calcare; e nella nautica può essere usato per trattare le acque di banchina. Quanto alla potabilità dell’acqua prodotta da un dissalatore, non è certificata perché servirebbe la dichiarazione di un ente terzo e non è pensabile in mare, dove le condizioni cambiano di continuo; di sicuro è acqua purificata e quindi bevibile anche se si deve ricordare che viene stoccata in serbatoi nei quali è necessario attivare una protezione dai batteri che inevitabilmente si formano. È quindi consigliabile una secondo passaggio prima di poterla bere e a questo proposito HP Watermakers ha sviluppato il sistema GENIUS, il water dispenser che viene collegato direttamente alla rete di acqua potabile di bordo e produce acqua fresca e/o frizzante per uso alimentare, utilizzando membrane di ultrafiltrazione e ioni d’argento. Inoltre, installando un sistema di sterilizzazione UV all’uscita del serbatoio è possibile proteggere tutte le linee di distribuzione dell’acqua dolce a bordo.
6) È possibile installare un dissalatore su una barca già navigante e da quale dimensione?
Tutto è possibile: moltissime barche nuove escono dal cantiere senza dissalatore, la cui installazione di solito è affidata al dealer prima della consegna o successivamente alla prima stagione quando l’armatore si rende conto che il dissalatore è ormai diventato indispensabile. Su una barca più datata si dovrà verificare lo spazio in sala motori ed eventualmente applicare una presa a mare. Abbiamo realizzato delle installazioni su barche con una sala motori piuttosto angusta, ‘appendendo’ il dissalatore al cielino con delle staffe quasi sopra ai motori. Quanto alla dimensione della barca, consideriamo che il nostro modello più piccolo HP SCA100 KILO, pensato proprio per barche di medio-piccole dimensioni, è in grado di produrre 100 l/h con un consumo di 1 kW e pesa solo 60 kg; può essere quindi installato senza particolari problemi anche su un gommone o un daycruiser. Tutti i nostri modelli sono predisposti per la completa automazione grazie alla compatibilità con RP TRONIC, semmai da verificare è la compatibilità con l’impiantistica di bordo e quindi la possibilità di poter usufruire dei vantaggi della nostra interfaccia Part- NET, che è totalmente compatibile con i sistemi elettronici di bordo di marchi come Raymarine, Garmin, Furuno, Simrad, B&G e Lowrance. Part-NET permette all’utente di controllare l’intero sistema di dissalazione – compresa la pressione e tutti gli altri parametri di funzionamento – dal plotter in plancia, o anche da smartphone quando è disponibile una connessione internet, senza alcun intervento manuale.
7) Come poter valutare con un tecnico competente la possibilità di installare un dissalatore?
Per verificare la fattibilità di un’installazione a bordo della propria barca, è senza dubbio necessario rivolgersi a personale qualificato. Per questo in HP Watermakers abbiamo posto particolare attenzione allo sviluppo della nostra rete a livello mondiale. Da Dubai, punto di riferimento per il mercato Mediorientale, a Fort Lauderdale, in Florida, fondamentale presidio per Stati Uniti, Canada, Messico e Caraibi, senza dimenticare Maldive e Sud Africa, a cui si affiancano altri 56 dealer che operano in altrettanti Paesi in tutto il mondo. In Italia il nostro network si avvale di circa 80 (numero) dealer distribuiti su tutto il territorio nazionale. In ognuno di queste sedi gli armatori potranno trovare personale tecnico pronto a consigliare la soluzione migliore per la loro barca, prendersi cura dell’installazione e, ovviamente, garantire una tempestiva assistenza post-vendita. Sulla tranquillità del supporto tecnico contribuisce anche un altro nostro sistema eslcusivo: si chiama BiBi ed è la prima e unica interfaccia Internet al mondo per dissalatori automatici. BiBi può essere installato come optional sia su impianti nuovi sia in post-vendita e così viene implementata l’assistenza tecnica sul dissalatore da remoto, notificando in anticipo il tipo e l’entità dell’eventuale malfunzionamento e comunicando direttamente con l’utente, tramite notifiche in tempo reale. BiBi inoltre comunica con la centrale operativa di HP per assistere l’utente in una situazione di allarme o di emergenza ed è in grado di inviare un report di allarmi al service HP autorizzato più vicino all’utente. Il sistema connette il dissalatore a internet e funziona tramite un’applicazione cloud sulla quale gli utenti possono accedere tramite una password dedicata, così avranno accesso al controllo del dissalatore e alla diagnostica completa. Sarà quindi possibile accendere o spegnere la macchina, resettare gli allarmi, monitorarne il funzionamento e avere tutti i dati del suo funzionamento tramite qualsiasi dispositivo dotato di una connessione Internet. Infine, con BiBi aggiunge un anno alla garanzia del dissalatore, quindi per un totale di quattro anni con un servizio prioritario di assistenza.
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