FOTO – Il primo allenamento di Luna Rossa, com’è andata e cos’è successo
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Mentre a Barcellona Ineos Britannia rivelava il suo nuovo AC 75 ( ve ne parleremo molto presto in un approfondimento dedicato), a Cagliari Luna Rossa affrontava la sua prima vera giornata di allenamento in mare. Tecnicamente sarebbe il day 3 di lavoro della nuova barca, considerando il day 1 come il giorno della presentazione, il 2 per le prove di traino e il check dei sistemi, il 3 quello in oggetto.
La giornata in Sardegna si presentava con un Maestrale a tratti molto robusto e rafficato, con intensità oscillante, che ha anche superato i 20 nodi con una base che, stando ai report ufficiali del team di spie che segue l’equipaggio italiano, era intorno a 14 nodi. Il tutto accompagnato da un’onda corta che iniziava a diventare ripida allontanandosi dalla costa.
Luna Rossa ha effettuato prima alcuni bordi al traino, per una verifica dei sistemi di bordo navigando tra i 20 e i 25 nodi, poi sono iniziate le procedure per armare le vele e iniziare il primo volo.
Com’è andata la prima uscita di Luna Rossa
I timonieri scelti per il primo allenamento sono stati Francesco Bruni e James Spithill, i trimmer erano Andrea Tesei e Umberto Molineris, i ciclisti a bordo Bruno Rosetti, Enrico Voltolini, Nicholas Brezzi, Emanuele Liuzzi.
L’AC 75 italiano ha prima navigato in modalità dislocante su entrambe le mura, mostrando una buona agilità, per poi tentare il primo decollo autonomo sui foil. L’intensità del vento in quel momento era di poco inferiore ai 20 nodi, intorno ai 18, e la barca è riuscita a sollevarsi dall’acqua autonomamente, mure a sinistra, non appena la velocità ha toccato i 15 nodi.
Il bordo mure a sinistra sarebbe però durato pochi minuti, in quanto per non bene precisate ragioni l’AC 75 italiano tendeva a volare troppo alto sull’acqua creando qualche problema di ventilazione alle appendici.
Dopo alcuni check a bordo, Luna Rossa ha ripetuto l’operazione sulle mure a dritta ma questa volta partendo al traino per poi decollare e navigare a vela. Ha navigato alcuni minuti mure a dritta in modo più lineare, per poi decelerare e concludere l’allenamento dopo poco a causa dell’ulteriore aumento della pressione del vento oltre i 20 nodi.
Una giornata interlocutoria e di transizione, definita comunque positiva dal team, e condizionata anche da un’intensità del vento che non rendeva la vita facile alla barca che era in assoluto alla sua prima uscita a vela. Probabilmente ha prevalso anche un po’ di prudenza, dato che, lo ricordiamo perché è quanto mai importante, i sindacati hanno un solo AC 75 a disposizione e danneggiarlo significherebbe dovere affrontare un grosso problema e una perdita di tempo importante sulla preparazione.
Il giudizio sulle performance di Luna Rossa è sospeso, o meglio è totalmente prematuro e tutto sommato irrilevante nella fase in cui si trova la barca. Anche eventuali piccole difficoltà nel volo o nei sistemi di bordo non vanno tenute troppo in conto in questo momento. Va considerato infatti che i foil sono quelli di vecchia generazione, sensibilmente più lenti rispetto alle versioni piatte mostrate dai kiwi (che comunque usano un set ancora vecchio) e da Alinghi (che invece ha mostrato già delle appendici nuove). Insomma per capire quali siano le reali potenzialità della barca italiana ci vorrà ancora del tempo, e lo scopriremo in modo definitivo solo al momento dei primi confronti ufficiali in regata.
Per il momento si registra sia da parte di Alinghi che di Luna Rossa una prima uscita in mare più prudente e “zoppicante” (passateci il termine) rispetto a quella di Team New Zealand che già nel giorno del varo ha eseguito test di traino e navigazione a vela, per sfiorare i 40 nodi di bolina nel day 2. Non conta niente in questa fase, ma è chiara la volontà del defender di mostrarsi molto solido e temibile e di volere rimarcare il vantaggio (presunto o reale?) che ha rispetto agli altri sfidanti.
Mauro Giuffrè
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3 commenti su “FOTO – Il primo allenamento di Luna Rossa, com’è andata e cos’è successo”
Grazie per il servizio alquanto descrittivo e reale rispetto alle condizioni di prima uscita della barca!
Attendiamo le prossime settimane e vedere gli eventuali sviluppi!
Un caro saluto a tuttio lo Saff del Giornale Della Vela ,
Diceva il grande Nino Manfredi in uno delle sue Gheg piu’ popolari: ” Fousse che fousse la vuolta buona……aah?””
Be’ penso che questo ce lo auguriamo tutti di cuore!
E…..che viva la pace nel mondo di buona volonta’!!!
I pesci hanno la pelle fatta a scaglie Come e’ noto creano delle mini turbolenze sulla superficie che permettono di superare le cosiddette velocità critiche di una superficie liscia.
Non credo sia ipotizzabile una superficie a scaglie per l’ intero scafo ma considerarle per le aree che stanno in acqua durante la regata ossia Foils e soprattutto Timone potrebbe rappresentare un piccolo vantaggio.
Il nostro purosangue scalda i muscoli…daje Luna Rossaaa