Luna Rossa VS Team New Zealand, analogie e differenze nel design. Chi sarà la più veloce?

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Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand a confronto

La nuova Luna Rossa come era prevedibile è diventato il trend del momento nel mondo della vela italiana e tra gli appassionati di regate e Coppa America, con il ritorno della livrea del primo Silver Bullet e una barca che a prima impatto fa un certo effetto estetico. La bellezza però si sa è un fattore molto relativo in Coppa, dove abbiamo già visto vincere barche che belle non erano affatto (si veda in tanti casi le barche dei neozelandesi), ma erano semplicemente più efficaci e veloci.

Quello che a nostro avviso è più interessante è quindi andare a vedere che lavoro ha fatto il design team italiano per rendere questa Luna Rossa più competitiva di come lo era stata sua “sorella” nella Coppa America di Auckland del 2021. Mettiamo a confronto i due scafi, e vediamo che evoluzione c’è stata, e paragoniamolo con le scelte fatto sull’AC 75  del defender Team New Zealand.

Luna Rossa – La cura “dimagrante” del nuovo AC 75

Il nuovo AC 75 Luna Rossa
L’AC 75 con cui Luna Rossa è stata sconfitta 7-3 nella Coppa America di Auckland nel 2021

Partiamo da queste due foto per esaminare un dettaglio che a nostro parere è fondamentale, ovvero le forme dello scafo, che come abbiamo visto nel nostro approfondimento saranno fondamentali non solo da un punto di vista aerodinamico ma anche per l’aiuto che potranno dare ai foil generando portanza con lo scafo.

La vecchia Luna Rossa aveva una forma che potremmo definire più a V, con una parte piatta dello scafo meno accentuata. Proprio questa parte piatta è invece presente in modo netto sul nuovo AC 75, e servirà a ricreare un cuscinetto d’aria tra barca e acqua che consentirà di utilizzare appendici immerse fini e allungate, piatte, che generano ridotta resistenza idrodinamica. Cosa che la vecchia Luna Rossa non era in grado di fare per forme dello scafo poco portanti.  In generale sulla nuova Luna si vede l’intenzione di ridurre la superficie complessiva dello scafo, rendendo quindi tutto l’insieme più aerodinamico.

Dove invece sembra esserci una certa continuità è nella chiglia lunga centrale, affilata e pronunciata in entrambe le versioni, ancora più “spinta” nella nuova barca.

Luna Rossa AC 75 – Analogie e differenze col defender

La componente piatta nella nuova Team New Zealand è ancora più esasperata, con un accenno quasi di tunnel soprattutto nelle forme anteriori appena a poppa della prua, dove Team New Zealand mostra un approccio molto aggressivo.
Luna Rossa ha rispetto ai kiwi forme meno scavate. Nella zona di prua sembra esserci nella barca neozelandese una maggiore ricerca della portanza data dallo scafo, in quella italiana il massimo profilo aerodinamico.

Attenzione alle forme piatte, che potrebbero essere una chiave importante delle performance dei futuri AC 75. Il defender Team New Zealand da questo punto di vista ha avuto un approccio molto aggressivo, andando a realizzare uno scafo con volumi svasati appena a poppa della prua più esasperati rispetto alla nuova barca italiana.

Il defender Team New Zealand col nuovo AC 75 in navigazione.
La chiglietta di Luna Rossa, profonda e affilata. A differenza del defender quella italiana a poppa finisce squadrata, probabilmente perché ospita il sistema di regolazione dell’inclinazione del timone.

Team New Zealand e Luna Rossa sono due AC 75 della stessa famiglia? Secondo le dichiarazioni ufficiali del team rilasciate a Cagliari durante il varo si, è stato lo stesso Patrizio Bertelli a sostenerlo. Sicuramente tra le due barche ci sono delle analogie, ma Luna Rossa appare più orientata a una riduzione della superficie aerodinamica, con una prua molto fine e con una superficie meno svasata di quella dei kiwi che invece sembrano tornare a cercare molto la portanza dello scafo come già visto con la vecchia Te Rehutai, di cui questa nuova generazione di AC 75 è figlia.

La prua sottile della barca italiana

Chi avrà fatto la scelta vincente? Luna Rossa è un oggetto indiscutibilmente bello, con un design nettamente più evoluto rispetto allo scafo precedente. Basterà? Per scoprirlo è ancora presto, ma c’è tanta curiosità di vedere navigare la barca italiana. E a proposito, attenzione ai kiwi perché navigano già da diverse giornate, già dal giorno del varo, e si mormorano numeri molto interessanti dal punto di vista della velocità. Ve ne parleremo presto.

Mauro Giuffrè

 

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16 commenti su “Luna Rossa VS Team New Zealand, analogie e differenze nel design. Chi sarà la più veloce?”

    1. Si, certo, ma in coppa America il manico lo hanno tutti, il problema è la velocità della barca che deve essere molto simile. Non ultimo occorre non sbagliare le scelte tattiche nei momenti che contano ( vedi ultima edizione 7-3 dove con barca poco più lenta, vincendo le partenze, invece di marcare si andava a far regata sul vento…)

  1. KevinSchwantz34

    Assolutamente no, entrambi gli aspetti saranno fondamentali. Nell’ultima Coppa America la banca di New Zealand era talmente superiore navigando in “low mode” che riuscivano a recuperare con facilità anche grossi errori dell’equipaggio. Luna Rossa fece meno errori in proporzione, ma li pagò molto più cari proprio perché non aveva quel margine di velocità per recuperare.

    Speriamo quindi in una barca veloce, anzi velocissima!

    1. Io credo che per Barcellona sia molto importante avere una barca veloce e avere un pacchetto complessivamente completo.
      È inutile parlare del passato, ma occorre migliorare nelle manovre e nelle accelerazioni.
      I Kiwi mi sembrano molto veloci e manovrano bene in ogni condizione. Non vedo punti deboli!

  2. Ho dei grossi dubbi che la portanza aerodinamica dello scafo possa fare la differenza. A differenza della F1 le barche non vanno a 300 ma a 70 kmora.
    Più importante il peso totale.
    Servono equipaggi con pesi leggeri, 100 kg in meno potrebbero servire.

    1. Infatti su Luna Rossa hanno fatto molti cambiamenti e accorgimenti. Il giorno del varo il team ha dichiarato che la barca ha sfondato parecchie volte i 52 nodi di velocità con un picco massimo (raggiunto solo 2 volte) di 55 nodi. É ovvio che poi ci deve essere il vento giusto, il lato di gara giusto, e tanti altri fattori, ma il riuscire a sfondare tranquillamente i 47 e riuscire a raggiungere i 50 é un’ottima cosa. Poi, come dici tu, di media viaggeranno a 70kmh (37 nodi) e qui che l’aerodinamicita dello scafo potrebbe fare la differenza.

  3. Marziano Falato

    Mi sembra di rivedere, qualvolta in campo nautico, l’altro scontro tra eccellenze italiane e sfidanti, vale a dire, Ferrari e gli austriaci di Milton Keynes.
    Ferrari (e Luna Rossa) più conservativi e Red Bull (e New Zealand) più aggressivi. Mi preoccupa temere un epilogo simile…….

  4. Bellissime, velocissime e quant’altro, ma non è che abbiano snaturato un po’ il concetto della vela? Vi prego non mi crocefiggete come si fa di solito, è solo una domanda, poi seguirò, come già sto facendo da un bel po’di anni (Moro di Venezia). Grazie e forza Luna Rossa.

  5. La vela di coppa America è un avanguardia tecnologica ! il confronto co la F1 ci stà , e non viene detto snaturano le corse! si può dire che sarebbe ancora bello vedere un American Cap con barche tradizionali, ma poi tradizionali da quando ,dal legno , dal composito, dal carbonio ecc. Buon Vento di Barcellona A Luna Rossa. PS . Ei ragazzi pensate che co il vento si possono raggiungere i 50 nodi e più ! Godete di questa bravura tecnologica e di chi è stato in grado di farcela conoscere !

  6. Due immbarcazzioni mollto innteressannti.I due team hanno fatto scellte diverrse.Pero nonn c’e solo Luna rossa e T.N.Z.!!!Poi ,credo che la differennza la faranno piu i foil e l’equipaggio.vediamo.forrza l.r.

  7. c è la vela vanno con il vento: l’ essenza è questa, poi tutta evoluzione, futuro, ricerca, tecnica e materiali.
    Cosa volete di più.

  8. Se il defender ed il carrozzone della AC creano regole solo ed esclusivamente per vincere OK allora va bene tutto e va bene così come sono state fatte le regole.
    Ma se invce la coppa America vuole anche essere spettacolo allora sono fortemente convinto che sarebbe stato più opportuno fare una regola per cui sui lati di poppa le barche dovevano navigare dislocanti ! in questo modo anche con un gap di qualche tipo si darebbe la possibilità di un eventuale recupero per chi sta dietro.
    La mia è solo un’idea/opinione ovviamente poi se ci sono limiti tecnici bè come non detto.

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