FOTO – Team New Zealand vara il nuovo AC 75, poche sorprese (per ora) e qualche “segreto”
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Chi si aspettava fuochi d’artificio probabilmente è rimasto deluso: il primo “unveiling” dell’AC 75 del defender Team New Zealand, si è svolto senza alcuna cerimonia particolare alla base di Auckland, nel massimo della riservatezza.
A una prima vista, la barca non presenta rivoluzioni enormi ma sembra confermare l’impressione avuta già con Alinghi Red Bull Racing, i team non vogliono rischiare troppo avendo una sola barca a disposizione da costruire.
ETNZ B3. Si nota un piccolo scalino nella zona bassa della prua già presente su Alinghi.
Dalle immagini che abbiamo a disposizione i kiwi sembrano fare fra l’altro ancora un po’ di pre tattica, per tenere ancora celato per qualche settimana qualcosa che riguarda lo scafo e la coperta, che non viene mai mostrata al momento.
AC 75 Team New Zealand, i primi dettagli
Una barca che potremmo definire “magra”, con una sezione anteriore a V contenuta, forse anche fin troppo magra per chi si aspettava un design “preoccupato” di gestire i “touch and go” delle onde a Barcellona, campo di regata che si annuncia con un moto ondoso medio significativo.
AC 75 Team New Zealand – i volumi nascosti
Subito dietro la prua i volumi dello scafo sono scavati e inizia presto la parte piatta che prosegue praticamente fino a poppa, che come abbiamo visto nei nostri approfondimenti è funzionale a ricreare il cuscinetto d’aria tra scafo e acqua.
Sembra esserci una zona, appena dietro alla prua, dove lo scafo appare particolarmente scavato, quasi un accenno di tunnel o comunque di una forma più curva, ma le foto che abbiamo a disposizione sembrano essere volutamente scattate con dei riflessi che lasciano intravedere male. O addirittura sembra essere stata applicata una leggera patina opaca per camuffarla.
ETNZ
B3
Interessante notare come la “chiglietta” centrale, sembri piuttosto fine ed affilata, profonda, questa si pensata per contrastare l’onda catalana e offrire resistenza laterale quando la barca bacerà l’acqua. Chiglietta che, come nel caso di Alinghi, prosegue fino a poppa.
I foil mostrati sono tutto sommato poco significativi. Stretti e lunghi, evoluzione della serie che i kiwi hanno mostrato nelle finali della scorsa Coppa America, ma da adesso a settembre, quando inizieranno le regate vere, ci saranno sicuramente delle novità per le appendici, quindi il giudizio resta sospeso.
In definitiva, pur restando qualche mistero sulle forme della parte anteriore dello scafo, non ci sono stati grandissimi colpi di scena col nuovo AC 75 di Team New Zealand. Attenzione però perché con una barca sola a disposizione i team potrebbero riservarsi degli assi nella manica da mostrare più a ridosso delle regate, quando ci sarà meno tempo per essere copiati dagli altri. Ragionevole pensare che non tutto il potenziale di queste barche venga mostrato in questi che restano solo dei vari tecnici.
Mauro Giuffrè
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