“Adesso parlo io”. Intervista al presidente FIV Francesco Ettorre tra Olimpiadi, giovani, Coppa America
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Il Presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre prepara la candidatura al suo terzo mandato, nell’anno in cui la nostra nazionale tornerà in acqua per le Olimpiadi di Parigi, Marsiglia per la vela. Ci sarà un oro olimpico da difendere e altre medaglie da provare a conquistare, per chiudere un quadriennio dove la vela azzurra sta raccogliendo buoni risultati, anche oltre il Nacra 17.
Oltre all’intervista che trovate di seguito, non perdete domani la presentazione della squadra olimpica italiana, che con Maggie Pescetto e Riccardo Pianosi ha quasi ultimato le selezioni interne, in attesa di capire se 49er e 470 misto riusciranno a strappare la qualifica.
Con il Presidente Ettorre abbiamo parlato delle chance olimpiche degli azzurri e di molto altro, di para sailing, di vela giovanile, di Optimist e di Coppa America.
La nostra intervista al presidente FIV Francesco Ettorre
Presidente, quante medaglie potremmo vincere alle Olimpiadi di Marsiglia 2024?
La preparazione di un’Olimpiade è un percorso lungo, complesso, ed è per questo che quando si parla di risultato si deve far riferimento a come alle Olimpiadi ci siamo arrivati e quindi con quale potenziale. Se valutiamo tutto questo siamo confidenti di avere una squadra molto forte, con le giuste motivazioni e con un’eccellente preparazione, sotto tutti i punti di vista, da poter fare sicuramente bene. Ovviamente il clima Olimpico e alcuni format specifici di Medal Series saranno elementi che possono fare la differenza”.
Quali sono le medaglie più probabili secondo lei?
E’ sempre difficile fare pronostici, tanto meno alle olimpiadi, ma gli ottimi risultati ai campionati del mondo ed europei ci fanno ben sperare. Mai come ora siamo competitivi in più classi, e questo non deriva da valutazioni personali, ma dai risultati in questi 4 anni. La dimostrazione di questo sono le 8 carte olimpiche fino ad ora conquistate.
49er e 470… Riusciremo a qualificare la nazione alla Settimana Olimpica di Hyeres (20-28 aprile), ultima chiamata utile per i nostri ?
La Last Chance Regatta di Hyeres sarà l’ultima possibilità di conquistare una carta olimpica per le classi 470Mix e nel 49er. Un format tutto nuovo, che coinvolgerà solo le Nazioni che non hanno ancora il pass olimpico in quelle specifiche classi. Sarà quindi una sfida senza appelli, dentro o fuori. Sono convinto che le ultime buone prestazioni offerte ai rispettivi Campionati del mondo dai nostri atleti, possano aprirci la possibilità di qualifica. Operazione complessa ma possibile. Il supporto della Federazione è massimo, tanto più in questa fase.
Quanto conterà il fattore “campo” alle Olimpiadi, visto che Marsiglia è praticamente dietro l’angolo?
La conoscenza dei campi di regata per tutti gli equipaggi top al mondo è molto specifica e comunque globale. Oggi i migliori equipaggi girano il mondo e svolgono sessioni di allenamento e regate tutto l’anno e campi di regata poco conosciuti non esistono più. Certamente la vicinanza di Marsiglia ci aiuta soprattutto nella logistica e nel programmare più sessioni di allenamento, a prendere maggior coscienza della condizione del campo di regata, a rendere familiare una location che si sta trasformando nella splendida venue Olimpica.
Come siete riusciti a trovare un equilibrio nella gestione degli atleti vantaggioso sia per le squadre olimpiche che per il Team di Luna Rossa?
Siamo di fronte ai due eventi velici di maggior rilievo, e quindi sin dal primo giorno abbiamo ritenuto che avendo atleti che erano coinvolti nei due percorsi era necessario una collaborazione. Il Rapporto con Max Sirena è stato da sempre prima di tutto di amicizia e di ammirazione per il lavoro svolto e quindi quando ci siamo trovati per parlare di una collaborazione più stretta, le idee comuni hanno permesso tutto quello che stiamo realizzando a partire dalla Next Generation Foil Academy powereb by Luna Rossa.
La priorità da parte nostra è ovviamente quella Olimpica, ma sappiamo quanto sia stuzzicante il fascino di poter partecipare alla Coppa America. L’esperienza in un team prestigioso di Coppa come Luna Rossa non può che accrescere le competenze di ogni atleta, ma era altrettanto importante saper gestire i due percorsi, le energie ed il focus specifico. Sono stato sempre certo che tutte le esperienze che ognuno di loro sta facendo con il Team, potranno essere utili anche nel percorso olimpico”
Non pensa che sia arrivato il momento di avere un singolo foiling olimpico?
La decisione sulle discipline olimpiche è una questione molto complessa che ogni anno in sede di riunioni di World Sailing tiene banco. Certamente le AGM è da anni che chiedono una stabilità delle classi olimpiche, perchè è troppo difficile continuare a cambiare ogni una o due Olimpiadi e questo mette in grande difficoltà tutta la filiera e in primis per gli atleti. Come ogni processo di modifica dovrebbe coinvolge diversi fattori, tra cui l’equilibrio tra tradizione e innovazione, l’accessibilità degli equipaggiamenti e la rappresentatività globale, ma non sempre le scelte sono state fatte in questa direzione.
Noi come FIV non vogliamo essere spettatori di questo cambiamento e fin da subito siamo stati protagonisti, basti pensare alla nostra Next Generation Foil Academy powered by Luna Rossa ormai diventata un modello esportato all’estero. Siamo aperti a nuove opportunità per promuovere la vela in tutte le sue forme, ma è importante valutare gli impatti di qualsiasi cambiamento.”
Siete molto attenti alla questione e promuovete, assieme a IBSA, la Para Sailing Academy. Cosa deve cambiare affinché la vela torni ad essere paralimpica?
La questione del para sailing e del suo reinserimento all’interno del programma Paralimpico è importante e merita attenzione. La Federazione ha lavorato per supportare questa scommessa di far tornare il para sailing, ma certamente questa è una decisione che coinvolge prima di tutto il CIO e soprattutto l’ International Paralympic Committee, e nessuna delle 33 Discipline sportive che avevano formulato la richiesta di rientrare è stata accettata. Esiste un problema di numeri globali di questi eventi, che è uno dei temi principali che porta costantemente alla riduzione di atleti ed official sia per le Olimpiadi che nelle Paralimpiadi.
Non ci siamo arresi e non ci arrenderemo. Il nostro è un progetto che a prescindere prosegue senza soluzione di continuità. Potremmo dire che è iniziato alcuni anni fa, quando il Campionato Italiano Classi Olimpiche era disputato anche dalle classi Para Sailing. Da quando queste non fanno più parte delle paralimpiadi, per noi non è cambiato nulla. Perché per noi hanno un ruolo di rilevanza sportiva e sociale imprescindibile. La Para Sailing Academy che si sposta sul nostro territorio da ormai due anni rappresenta un veicolo di inclusività. È stato facile trovare una comunione di intenti e valori con IBSA che ci aiuta fattivamente in questo percorso. Abbiamo creato un polo internazionale sul nostro territorio e ogni occasione per noi diventa utile per ricordare come questo sport sia il più inclusivo.
Lo scorso anno, per la prima volta, si è svolto l’Inclusive Development Programme a Cagliari. È stata una novità a livello mondiale e noi abbiamo subito colto l’opportunità di ospitarlo e organizzarlo. Continueremo a lavorare per promuovere e sostenere il para sailing a tutti i livelli, e faremo pressioni affinché la vela paralimpica venga reintrodotta nei Giochi Paralimpici in futuro.
L’Optimist continuerà ad essere la classe di riferimento per i più giovani o ci sono altre strade?
L’Optimist rimane una classe fondamentale per i giovani velisti, offrendo un’ottima introduzione alla vela e una base solida per lo sviluppo delle competenze. Continueremo a sostenere l’Optimist senza però dimenticarci di altre classi giovanili, cercando di fornire agli atleti giovani le migliori opportunità possibili per crescere e progredire nel nostro sport.
La classe Optimist è un riferimento mondiale non solo per quello che si è riusciti a fare negli anni con titoli mondiali ed europei, ma anche perché la classe italiana ( AICO ) è la più numerosa al mondo. L’Optimist costituisce un bacino per tutta la vela italiana, così come lo sono le altre classi per la stessa fascia di età. Ma abbiamo una certezza che stiamo dimostrando sul campo: vogliamo essere pronti a veicolare al meglio la vela, a supportarla e a farla diventare uno sport per tutti.”
Qual è la chiave per evitare la dispersione giovanile nel passaggio tra le classi “junior” a quelle olimpiche
Si fa sempre un gran parlare del tema, della dispersione in tutti gli sport, infatti ci si dimentica che questo è una evidenza di tutte le discipline con differenti età di drop out. La Federazione è partita dal considerare che il proprio livello giovanile è negli ultimi anni sicuramente leader per numeri di successi e soprattutto per distribuzione di classi in cui si vince. Per dare giusto seguito abbiamo costruito, da quattro anni, un percorso che potesse aiutare gli atleti che passano dalle classi giovanili a quelle olimpiche, denominato Sviluppo & Under, con tecnici dedicati e con percorsi specifici, prima di far il grande salto nel settore assoluto.
Quanti sono oggi i tesserati FIV?
I numeri tesseramento sono da 8 anni in forte crescita costante e sistematica, sia nella parte promozionale che sportiva. Il 2023 è stato l’anno record di sempre con un notevole incremento che ha portato il numero di tesserati a 157.000. La crescita è frutto della notevole azione di promozione svolta con progettualità Nazionali, con il lavoro sinergico dei Comitati Zonali e quello delle nostre società affiliate.
Il mondo della scuola è un tassello imprescindibile per la promozione e da quest’anno si è arricchito della progettualità STEAM con il protocollo d’intesa con il Ministero. A questo possiamo aggiungere il Vela Day consueto appuntamento di apertura dei club a tutta la comunità ”.
Sulla scorta (anche) di questo, si ritiene soddisfatto dei contributi assegnati alla FIV da Sport e Salute (€5.655.585)?
“Il mio progetto, sin dal primo giorno è stato quello di rendere la Federazione sempre più indipendente dai contributi pubblici. In questi ultimi 8 anni la Federazione ha aumentato i contributi pubblici per più del 35 %, ma al tempo stesso ha lavorato per far si che il comparto Comunicazione e Marketing potesse generare risorse. Infatti dopo pochi anni il bilancio della Federazione è passato da 6.000.000,00 all’attuale preventivo 2024 che supera gli 11.000.000,00. Un lavoro che la posiziona stabilmente tra le migliori Federazioni.
La cifra è conosciuta e cospicua perché la FIV è diventata negli ultimi anni una realtà consistente, affidabile e con forte propensione allo sviluppo. Questo ci permette di programmare tantissime attività di alto livello e di promozione. Il rapporto con Sport e Salute, così come quello con il CONI dimostra che stiamo lavorando bene.
A cura di Mauro Giuffrè ed Eugenio Ruocco
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