I nuovi AC 75 potrebbero essere fino al 3% più veloci rispetto alla vecchia generazione

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Tra poche settimane scopriremo come sarà la nuova Luna Rossa, l’AC 75 di terza generazione con cui il sindacato italiano andrà a caccia della Coppa America a partire dal prossimo 22 agosto a Barcellona. La curiosità nel vedere le nuove barche in acqua è enorme, per questo motivo il Giornale della Vela ha provato a immaginare come saranno le nuove barche e che incrementi di velocità aspettarsi.

Da oggi è disponibile in versione digitale, tra pochi giorni in edicola quella cartacea, il numero di Aprile della nostra rivista, all’interno della quale troverete un lungo e dettagliato servizio sui nuovi AC 75 a cura di Mauro Giuffrè e Federico Albano. Abbiamo immaginato le forme dei nuovi AC 75 e quali soluzioni potrebbero essere adottate per scafo, coperta, foil e vele, provando a calcolare anche quale possa essere l’incremento prestazione nell’anticipazione che segue.

Quanto andranno più veloci i nuovi AC 75?

Difficile immaginare a priori quanto possa essere l’incremento reale di prestazioni delle barche della nuova generazione. Nella scorsa Coppa America Te Rehutai ha avutto una VMG media di bolina di 19.52 nodi a 49.29 gradi di angolo al vento reale e di 24.58 nodi in poppa con 134.95 gradi di angolo al vento reale. Se prendiamo a paragone la Formula 1, l’incremento di performance dopo ogni anno è di circa il 2%, un numero che sarà probabilmente leggermente più alto per questa Coppa dato che sarà solo la seconda con questa generazione di barche, per cui possiamo supporre un 3% di incremento di prestazione. 

Per quanto riguarda la bolina la sfida più grande ma anche con più margine sarebbe quella di riuscire a diminuire l’angolo. Il problema rimane che la velocità di queste barche è talmente alta che gli angoli di apparente di bolina erano di poco superiori ai 10 gradi, per cui il lavoro sul piano velico dovrà cercare di ridurre questo valore di qualche decimo. Come? Lavorando sulla forma delle vele e affinando il rig.

Sarà difficile valutare i profili che i disegnatori delle vele utilizzeranno per la nuova generazione di AC 75, ma siamo pronti a scommettere che potrebbero essere un po’ più magri della precedente edizione con la tendenza a utilizzare vele di prua molto piccole non appena il vento sale oltre i 10 nodi. Un incremento di velocità comunque appare verosimile, con una VMG che se migliorasse effettivamente del 3% supererebbe i 20 nodi (20.11). 

In poppa invece è proprio l’aumento dell’angolo che appare alla portata dei progettisti: la continua evoluzione dei foil e della conduzione porterà ad una riduzione della resistenza all’avanzamento e ad una velocità sull’acqua sempre maggiore. Questo significa che gli angoli di apparente (circa 13 gradi) potranno rimanere costanti ma con un maggiore angolo al vento reale. Per semplificare il concetto: gli AC 75, pur mantenendo un angolo apparente simile alla scorsa Coppa, saranno in grado di navigare più poggiati.

In poppa un aumento della VMG del 3% porterebbe alla stratosferica VMG media di 25.32 nodi, il che si tradurrebbe in punte di velocità pura della barca oltre i 50 nodi.

Come cambieranno quindi le barche dell’edizione 2024 di Barcellona, in programma dal 22 agosto al 21 ottobre prossimi? Performance, forme, foil, coperta e vele: il servizio integrale lo troverete nel numero di aprile del Giornale della Vela in edicola tra pochissimo e disponibile in versione digitale dal 25 marzo e poi in pillole anche sul nostro sito web.

A cura di Mauro Giuffrè e Federico Albano

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