Ecco come saranno gli AC 75 per la Coppa America del 2024 a Barcellona

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A sinistra Te Rehutai, la barca vincitrice della scorsa Coppa America. A destra due possibili varianti delle forme di carena dei futuri AC 75. Entrambe le soluzioni servono a ricreare un cuscino d’aria sotto lo scafo, ma la versione con un tunnel accentuato (la mezza barca all’estrema destra evidenziata in giallo), è la scommessa più rischiosa. Si tratta di una soluzione ispirata al mondo delle Formula 1, dove però viene utilizzata per creare deportanza (spinta dall’alto verso il basso) e non portanza (spinta dal basso verso l’alto) come servirebbe agli AC 75. Tuttavia è una soluzione che, in una versione di compromesso, probabilmente è stata vagliata dai progettisti.

L’attesa è finita, la nuova generazione di AC 75 ha preso forma e mancano ormai pochi giorni per vederli in acqua con i primi bordi a vela. Le aspettative verso quella che è considerata come la terza generazione di AC 75 (contando le due versioni della scorsa Coppa) sono molto alte, sia in termini di incremento delle performance sia per lo sviluppo di nuove soluzioni progettuali per foil e scafi.  

Abbiamo giocato quindi a “progettare” alcuni dettagli dei futuri AC 75, provando a immaginare l’evoluzione delle forme e prendendo spunto da alcune immagini dei nuovi tipi di foil che iniziano a circolare grazie anche al lavoro dei team di spie della Coppa. 

La base di partenza dei futuri AC 75 a nostro avviso è la barca numero 2 di Team New Zealand che ha vinto la scorsa Coppa America, Te Rehutai, ma siamo pronti a scommettere che anche alcune soluzioni di Luna Rossa, in particolare nella zona della coperta e dell’innesto tra il ponte e la randa, con forme particolarmente aerodinamiche, saranno fonte d’ispirazione. 

Luna Rossa infatti fu la prima nella scorsa Coppa ad eliminare il boma, o meglio a nasconderlo, e a realizzare una sorta di monosuperficie tra coperta e randa per migliorare la propulsione e gli effetti aerodinamici. 

C’è tanto anche del mondo della Formula 1 in questi AC 75 che promettono di potere superare con costanza il muro dei 50 nodi, con soluzioni progettuali che si ispirano al mondo delle corse automobilistiche più famose che ci siano. 

Come saranno i nuovi AC 75

Una cosa è certa: in quest’edizione non sono concessi errori progettuali perché sarà difficile rimediare dato che è concesso, da Protocollo, costruire un solo scafo e non due come nella scorsa edizione. I design team dovranno osare nella progettazione, perché senza rischi la Coppa non si vince, ma questa volta non avranno una seconda barca per rimediare a eventuali errori. 

Come cambieranno quindi le barche dell’edizione 2024 di Barcellona, in programma dal 22 agosto al 21 ottobre prossimi? Performance, forme, foil, coperta e vele: il servizio integrale lo troverete nel numero di aprile del Giornale della Vela in edicola tra pochissimo e disponibile in versione digitale dal 23 marzo e poi in pillole anche sul nostro sito web.

A cura di Mauro Giuffrè e Federico Albano

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