Questa cerata deriva dalla Formula 1. Ecco tutti i suoi segreti

I nuovi capi d’abbigliamento Musto MPX Impact per la vela oceanica sono stati progettati con una tecnologia esclusiva che riduce gli impatti nei punti più critici. L’innovazione più grande che si trova all’interno della giacca e del pantalone da vela offshore si chiama D3O, ed è un nuovo materiale utilizzato in esclusiva per la vela solamente da Musto. Si tratta però di un materiale già conosciuto ed apprezzato in diversi ambiti, basti pensare che è presente all’interno di caschi e tute di altri sport di altissimo livello, come Formula 1 e MotoGP, e anche nell’equipaggiamento delle forze speciali americane. Questa nuova tecnologia nasce per abbinare leggerezza e capacità di assorbire e dissipare i colpi, grazie alle caratteristiche dei polimeri di morbidezza e flessibilità che contraddistinguono i polimeri di cui è composto D3O.

Un materiale flessibile e resistente

Un team di chimici ed ingegneri ha lavorato sodo per trovare la miscela giusta con cui realizzare le protezioni sagomate da inserire all’interno delle zone solitamente più sollecitate durante le lunghe navigazioni oceaniche, come ginocchia, gomiti e fianchi. Il materiale è stato ottimizzato dai tecnici di Musto per adattare le caratteristiche di resistenza e flessibilità del D3O ad una rete che viene saldata nei punti più sollecitati, senza compromettere le proprietà traspiranti del tessuto dove viene inserita.

La giacca e il pantalone MPX Impact

I capi della collezione presentati per ora sono la giacca ed il pantalone MPX Gore-Tex Pro Impact, che abbinano caratteristiche di impermeabilità a quelle antivento, mantenendo una grande elasticità per garantire una vestibilità comoda in qualsiasi condizione. I capi sono stati testati da velisti di fama mondiale durante alcune delle più importanti manifestazioni veliche del mondo.

Tra i tester d’eccezione della collezione MPX Impact di Musto ci sono il francese Armel Le Cléac’h, skipper dell’Ultim Banque Populaire durante l’ultima Arkea Challenge, e il britannico Will Harris, che li ha testati durante le ultime The Ocean Race e Transat Jacques Vabre. I loro feedback sono stati indispensabili per il team di sviluppo di Musto, che ha potuto ottimizzare il posizionamento delle protezioni in base alle sollecitazioni e ai resoconti forniti sul campo – e che campo – da questi due velisti.

• Per maggiori informazioni visitate il sito musto.com