Il nuovo porto di Ponza si farà. Più piccolo, ma si farà
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Il progetto per la costruzione di un nuovo porto turistico sull’Isola di Ponza sembra finalmente aver raggiunto la fase di approvazione. Nell’area di Cala dell’Acqua, costa nord occidentale di Ponza, sorgerà un nuovo porto turistico dotato di 279 posti barca a tutti i servizi. Un porto ridimensionato rispetto al disegno originario presentato sette anni fa (che prevedeva più di 450 posti barca) che aveva incontrato l0 stop da parte del Provveditorato delle Opere Pubbliche. Ora alcune migliorie, tra cui il ridimensionamento delle opere galleggianti e un sistema che sfrutta il moto ondoso per produrre energia, sembrano aver convinto le istituzioni locali e regionali a partire con i lavori.
Il piano, sviluppato dal CNR e dall’Università La Sapienza di Roma, mira al recupero dell’area ex Samip, precedentemente utilizzata per attività minerarie, al fine di trasformarla in un moderno porto turistico. Questa iniziativa potrebbe rivoluzionare il settore, poiché si prevede che l’infrastruttura sarà in grado di generare energia elettrica attraverso il movimento ondoso del mare, garantendo così un’autosufficienza energetica senza precedenti.
Il progetto del Marina Cala dell’Acqua è stato presentato dal CNR insieme all’Università La Sapienza di Roma e sarà realizzato da una società privata selezionata attraverso un bando comunale. La posizione scelta per il nuovo approdo è quella di Cala dell’Acqua, sulla costa nord-occidentale dell’isola di Ponza, in prossimità della località Le Forna. Questa area, un tempo sede di una miniera di bentonite fino agli anni ’70, sarà trasformata in un porto moderno e funzionale e riprenderà ad essere vissuta.
Quali saranno le caratteristiche del Marina Cala dell’Acqua di Ponza
Le caratteristiche principali del nuovo porto includono la presenza di 279 posti barca con pontili, banchine, finger e ormeggi cime a terra e con corpo morto. Le imbarcazioni ammesse avranno una lunghezza massima di 50 metri e un pescaggio massimo di 16 metri, sfruttando il fondale roccioso della zona interna alla diga foranea, particolarmente profondo.
Sebbene un progetto simile fosse stato presentato in passato, alcuni ostacoli burocratici avevano fermato i lavori. Tuttavia, questa nuova proposta riduce il numero di posti barca rispetto al progetto originario, dimostrando una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla pianificazione territoriale.
La realizzazione del porto è prevista nell’ambito del Piano approvato dalla Giunta Regionale, con l’ulteriore necessità di approvazione da parte del Comune di Ponza. Si stima che i lavori possano iniziare entro 15 mesi dall’approvazione finale e dovrebbero durare circa 30 mesi. Si guarda quindi all’estate del 2028 come possibile stagione di apertura del nuovo porto.
Le istituzioni coinvolte, tra cui l’assessore della Regione Lazio Giancarlo Righini, hanno confermato che il progetto rispetta le linee guida regionali sulla sostenibilità e rappresenterebbe un’opportunità importante per lo sviluppo turistico e economico dell’isola di Ponza, una delle gemme del Mediterraneo.
-
Per seguire le evoluzioni del progetto e chiedere informazioni: marinadicaladellacqua.it
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Porti fantasma italiani. Di chi è la colpa? La nostra inchiesta
Lo sviluppo della portualità turistica rappresenta un importante tassello verso la crescita del turismo nautico in Italia. Ma il sistema mostra la corda sotto tanti aspetti: legislativi, burocratici, amministrativi. Ne sono l’emblema alcuni progetti di porti annunciati in pompa magna
Il Marina di Punta Ala si rifà il look. Un esempio di come si ammoderna un porto
Uno dei primi marina turistici realizzati in Italia si rifà il look per adeguarsi ai tempi. Stiamo parlando del Marina di Punta Ala, operativo dal 1976 ma il cui progetto risale alla fine degli anni ’50, e che oggi è
Quest’estate il Marina Sant’Andrea avrà ancora più posti barca. Ecco perché
Nella splendida cornice della Laguna di Marano, più precisamente all’interno del comune di San Giorgio di Nogaro (UD), si trova lo Shipyard & Marina Sant’Andrea, un polo nautico di riferimento nel Nord Adriatico. Questo porto, già noto per alcuni suoi
Il progetto del nuovo Porto di Torre del Greco è fermo. Perché?
Un’area del porto degradata, vecchi cantieri fatiscenti, un litorale abbandonato a sé stesso. È questa la realtà del porto di Torre del Greco (Campania) per la cui riqualificazione è già pronto un progetto all’avanguardia. Ma che di fatto stenta a
7 commenti su “Il nuovo porto di Ponza si farà. Più piccolo, ma si farà”
Povera Ponza …..,!!!!!…..era una meraviglia della natura……..,,,,destinata alla vandalizzazione umanoide……….!!!!!…..io a suo tempo me la sono goduta ..e nessuno mi toglierà i ricordi meravigliosi……….!,!…mi dispiace per i posteri….
Auguri
Notizia promossa dalle varie amministrazioni e compagini politiche per avvalersi delle preferenze degli abitanti ponzesi / fornesi. E quindi ad aggiudicarsi le elezioni comunali.
Il porto così come è progettato non tiene conto della profondità media del mare che è oltre i 10 metri oltre a cosa ben più importante alle enormi onde causate dalle mareggiate di ponente per tanto calcolando la profondità del mare oltre alla altezza delle onde , le barriere protettive dovrebbero essere molto più alte , almeno il doppio il che causerebbe probabili sforature nei preventivi di spesa oltre alla difficoltà nel realizzarle.
Questa opera poi non tiene conto della miniera di caolino chiusa ormai da tempo e mai bonificata che oltre ad essere cancerogena e’ anche molto polverosa quindi nessun marinaio lascerebbe li la barca .mi fermo qui dove ho elencato solo i principali problemi senza addentrarmi nelle priorità dell ‘isola con Ila costruzione del porto di ponza di levante molto più urgente di quello di ponente , senza dire delle priorità delle barche dei ponzesi e senza dire della eventuale uso della ex miniera.
Non diffondete notizie false non dire gatto se non l’hai nel sacco !, diffondere in questo caso queste notizie e come
Fare campagna elettorale . !!!
Aggiungo che la gente, ( mi riferisco a quei vandali che inquinano in tutti i modi le isole pontine ) andrebbe allontanata altro che porti turistici, soluzione parco marino e forse i nostri nipoti vedranno di nuovo le meraviglie di ponza
prima di fare un erba un fascio sciacquati la bocca dicendo quei vandali.
Giusto per darti qualche dato dal 2022 a oggi le navi da crociera hanno inquinato 4,5 volte più di tutte le auto presenti in Europa e nessuno parla , poi si parla di diporto e tutti “i professori del c…….. parlano senza sapere di cosa stanno parlando. per quanto riguarda il porto di Ponza avete chiesto agli abitanti se gli fa piacere? Visto che 250 e più posti barca porterebbe molti soldini all’isola posti di lavoro ecc……. basta sensibilizzare le persone ad avere più rispetto della natura e non credo che questo riguardi solo i diportisti ma anche i camperisti che scaricano a destra e manca e non sto qui a fare un elenco delle cose sporche che si fanno al pianeta e non solo a Ponza
Il porto non fu approvato per ‘problemi burocratici’ ma per il semplice fatto che era improponibile tecnicamente ed il piano economico finanziario ra insostenibile. Andatevi a vedere le carte presentate
Fermo restando che questo porto resta un’utopia che, se così fatto, Madre Natura distruggerebbe in poco tempo. Tutti i benpensanti che inneggiano alla salvaguardia della natura dell’isola dovrebbero fare una passeggiata a Cala dell’acqua prima di parlare.. vedrebbero solo ruderi di cemento e ferro della vecchia miniera, barche abbandonate e rifiuti abbandonati da chi fa rimessaggio alle barche senza nessun controllo e nessuna regola. Quel posto non ha bisogno di essere salvaguardato da interventi futuri, ma di essere bonificato. Non c’è rischio che diventi peggio di quel che è, può solo migliorare e un porto farebbe solo bene a tutti dando a chi viene in barca la possibilità di avere servizi decenti e a noi ponzesi di allungare un pò la stagione lavorativa…
un porticciolo turistico a Ponza,un sogno!Poter assaporare l’isola per qualche giorno con tranquillità senza l’incubo di fuggire di notte per il maltempo improvviso con le cime aggrovigliate alle barche vicine;non sono più tornato a Ponza da almeno 20 anni