Arkea Ultim Challenge: quando i mostri volanti rischiano di annoiare
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Può una regata intorno al mondo con i maxi trimarani Ultim, la Arkea Ultim Challenge, capaci di coprire 800 miglia nelle 24 ore, diventare noiosa? Il rischio, come stiamo vedendo in questi giorni esiste. Perché se questi mostri volanti da Oceano, quando sono perfettamente a posto, coprono distanze siderali, è anche vero che basta poco per metterli fuori combattimento.
Arkea Ultim Challenge – Sosta a Cape Town
A Cape Town infatti si sono fermati in tre: SVR Lazartigue, che era in lotta per la leadership, Actual e Adagio, sono stati costretti a pit stop tecnici a Città del Capo e non è chiaro quando e se riusciranno a ripartire. La regata così perde pezzi ma soprattutto spettacolo, rispetto ai primi giorni in cui i trimarani lottavano a sportellate in un fazzoletto di miglia.
A beneficiare, suo malgrado, della situazione è Charles Caudrelier che, lui senza avarie di alcun genere, sta marciando veloce e solido in testa e ha ormai 1700 miglia di vantaggio su Thomas Coville con Sodebo. Attenzione però a dare la regata per morta, 1700 miglia alle medie che possono fare queste barche sono poco più di 48 ore di distacco, non un’eternità insomma. Considerando anche che basta un piccolo rallentamento dovuto al minimo problema per vedere gli inseguitori rimontare a grande velocità .
Arkea Ultim Challenge – Caudrelier ringrazia
Caudrelier è da poco entrato nell’Oceano Pacifico, di fatto circa metà regata è ormai alle spalle e sono serviti 19 giorni per coprire questa parte di percorso. Coi ritmi che sta tenendo Edmond de Rotschild non solo la vittoria è nel mirino, ma è ancora in corsa per un eventuale record sul giro del mondo o comunque per cercare di chiudere la prova in circa 40 giorni. Che in solitaria sarebbe un nuovo record, dato che il primato appartiene dal 2017 a François Gabart che di giorni ne impiegò 42.
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2 commenti su “Arkea Ultim Challenge: quando i mostri volanti rischiano di annoiare”
Personalmente, da appassionato di multiscafi e trimarani sta convinto, non mi annoio affatto a seguirli. Mi spiace che l’impostazione di fondo del GdV sia sempre stata apertamente sbilanciata sui monoscafi, da anni. Cosa che si nota anche nella selezione delle barche da crociera e regata crociera da seguire e recensire. Il che non mi impedisce di leggervi da sempre, beninteso. Penso solo che qualche appassionato di.muktiscafi sarebbe utile integrazione alla redazione.
Aha ,,, quindi per voi se in una gara di Formula 1 i primi 3, per un problemi tecnici, a metĂ dei giri si devono fermare per un pit stop per problemi tecnici agli pneumatici, riaprendo la corsa al podio e innescando un inseguimento … ecco che diventa noiosa.
Come non essere d’accordo con voi
Forse sarebbe opportuno chen esprimeste in modo chiaro la vostra avversione per le “barche volanti”, o che almeno la motivante, così da parlarne