La vela sostenibile è realtà. Si chiama Renew, l’ha inventata North Sails
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North Sails ha presentato a Düsseldorf un nuovo tessuto per le vele costruito con più del 90% di materie prime provenienti da fonti sostenibili. Si chiama Renew ed è un tessuto in laminato North Paneled (acronimo NPL) adatto a barche da crociera fino a circa 14 metri di lunghezza. North Sails assicura che si tratta di un materiale molto performante che non ha nulla da invidiare ai tessuti tradizionali quanto a prestazioni e longevità.
Com’è fatto Renew – Il nuovo materiale sostenibile per le vele
La nuova tela da vela sostenibile Renew è il frutto di uno studio portato avanti negli ultimi sette anni (a partire dal 2017) da North Sails, impegnata da tempo nella ricerca tecnologica per lo sviluppo di un materiale innovativo, che potesse essere sia performante che sostenibile. Dopo aver sperimentato diverse soluzioni, come l’uso di fibre alternative e il recupero dei materiali (secondo il principio dell’economia circolare) che hanno permesso di ridurre l’impatto della produzione, ora l’azienda fa passo importante e deciso con il nuovo materiale Renew.
Nello specifico, Renew è stato ingegnerizzato utilizzando materie prime riciclate e a base biologica, grazie a fornitori certificati Bluesign (una delle certificazioni principali del tessile) e conformi con l’International Sustainability and Carbon Certification. Alla base di questo materiale ci sono tessuti, film, pellicole e filati di poliestere riciclato, fibre a base biologica come il Dyneema. Per produrre componenti come filati di inserti di poliestere e tessuti esterni di taffetà di poliestere sono stati riciclati prodotti finiti diversi, come le bottiglie di plastica, mentre il Dyneema bio-based è prodotto ricavando etilene dagli scarti della produzione della pasta di legno anziché dal petrolio raffinato.
Il risultato finale è stato ottenuto mantenendo ben saldo un obiettivo: la sostenibilità non deve obbligare a rinunciare alle performance. Tutti i materiali sono stati testati approfonditamente sia nello stabilimento produttivo di North Sails in Sri Lanka sia nel laboratorio di Minden in Nevada (USA). La miscela finale, testata con prove in acqua per valutare la tenuta, le prestazioni e la forma, è entrata in produzione solo quando ha raggiunto dei risultati soddisfacenti.
E il 10 % “non sostenibile”?
La componente “non sostenibile” delle nuove vele Renew è quella costituita dalle resine e dai sistemi di incollaggio. North Sails dichiara che per il momento non è riuscita a trovare un’alternativa alle tipologie di resina attualmente utilizzate che abbia le stesse caratteristiche di resistenza e longevità. Ovviamente l’azienda è al lavoro con diversi fornitori per trovare una soluzione e produrre una vela al 100% sostenibile.
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2 commenti su “La vela sostenibile è realtà. Si chiama Renew, l’ha inventata North Sails”
Per valutare la sostenibilità basta fare un calcolo di LCA e dire dove sono prodotti e/o lavorati i propri componenti e se tali componenti sono costruiti nei paesi del far East asiatico la sostenibilità e solo una parvenza per allocchi…..i dati dichiarano se sono sostenibili ma soprattutto DOVE è prodotta….
Assolutamente! Concordo. In questo momento (se si esclude Sioen con Dimension polyant) le produzioni di materiali tessuti e laminati viene fatta quasi completamente nel far East….
Altro discorso per le membrane dove spesso il prefinito viene fatto in Europa.
Purtroppo spesso la sostenibilità resta solo un mero mezzo di marketing…
Parola di sail designer.