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Vi ricordate dell’idea del nostro lettore Marco Mastantuono, ovvero quella di un raccogliranda a forcella in acciaio (fissato al boma con un supporto), che sostituisce il lazy jack e che, a suo dire, elimina qualsiasi rischio di “impiccio” sia in issata e ammainata che nel cambio della vela? Il suo sistema vi aveva fatto discutere tantissimo.
Adesso potete acquistarlo e montarlo sulla vostra barca. Il prezzo? Per una barca di 10 metri, 90 euro comprensivi di 10 euro di imballaggio e spedizione, come si legge nel suo annuncio sul nostro mercatino.
La storia del raccogliranda a forcella
“Negli anni passati quando uscivo con la mia barca da solo”, ci aveva scritto Mastantuono, “usavo come tutti il lazy jack che consentiva al ritorno di far rientrare la randa nella cappotta. Col passare del tempo mi rendevo conto che spesso nell’issare la vela la stessa si impigliava nelle cimette del lazy jack e dovevo far scendere parzialmente la vela”.
Da lì, l’idea del raccogliranda a forcella. “Ho costruito con le mie mani (non sono un artigiano) un accessorio che consentiva di liberarmi delle cimette consentendo altresì di far appoggiare la randa per poi successivamente coprirla. Questo attrezzo lo ho tenuto per 5 anni e non mi ha mai dato problemi.
E’ piaciuto anche al nuovo armatore
Ho venduto la mia barca e l’acquirente nel frattempo ha cambiato l’albero (più alto di 1 metro), le sartie il boma e le vele (quelle da corsa), impianto elettrico ecc… Sono passati 10 anni e una cosa non ha cambiato, le forcelle raccogliranda! Mi ha scritto che erano troppo comode e cambiando il boma aveva adattato le forcelle alla nuova sagoma del boma”.
Il particolare del supporto della forcella: l’acciaio è in uso da 15 anni, si notano i primi segni della ruggine.
I vantaggi del raccogliranda a forcella
Prosegue Mastantuono: “Per me i vantaggi sono:
– Un aspetto più pulito senza la ragnatela del lazy jack.
– Comodità nell’issata e nell’ammainata della vela al rientro, anche in bolina larga;
– Meno resistenza all’avanzamento per cimette e cappotta che se pur di poco frenano la velocità della barca;
– Infine nella sostituzione della randa nessun impiccio derivante dalle cimette”.
“Questo non lo ho fatto”, conclude Mastantuono, “affinché altri debbano per forza adottare questo metodo, ma solo per illustrare che con l’esperienza personale si possono trovare soluzioni adatte alle proprie esigenze”.
Forcella raccogliranda, i dettagli in foto
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