IRC vs ORC: la guerra infinita! La Sydney Hobart ha scelto, ma qual è il sistema migliore?
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Da anni si sente parlare di unificare le stazze IRC e ORC, i due più diffusi sistemi che consentono di fare regatare insieme, in tempo compensato, barche di lunghezza e caratteristiche differenti. Unificazione che di fatto non è mai avvenuta, costringendo gli armatori a dovere scegliere con quale dei due sistemi stazzare la propria barca per le regate o peggio ad avere un doppio certificato. In questo senso alcuni eventi, come per esempio la Sydney Hobart, hanno scelto nettamente uno dei due rating, nel caso citato è stato cassato l’ORC.
Semplificando il concetto, IRC e ORC sono dei sistemi di stazza che consentono per ogni barca di fare una previsione delle sue performance, e assegnarle un numero che servirà poi a capire quanto tempo prima dovrà arrivare sul traguardo per esempio un Farr 40 rispetto a un First 31.7, per essergli davanti in tempo compensato.
Negli anni i sistemi di stazza sono stati oggetto di infinite discussioni e polemiche su quale sia il più affidabile e quale quello che rispecchi meglio le prestazioni delle barche in acqua. Una risposta definitiva è complessa da dare, in quanto spesso dipende anche dal tipo di barca che si utilizza in regata e il suo orientamento verso il regolamento IRC o quello ORC.
In linea generale possiamo dire che le grandi regate offshore come Rolex Fastnet, Rolex Sydney Hobart e Rolex Middle Sea Race, si assegnano con il sistema IRC che è generalmente ben voluto dal mondo della vela anglosassone e francese. La Sydney Hobart ha deciso dall’edizione 2023 di eliminare la stazza ORC dall’evento, che assegnava comunque un premio secondario e non quello generale della regata.
La stazza ORC invece è molto in voga in Mediterraneo e in Italia in particolare, senza dimenticare una flotta ORC numerosa presente in Nord Europa. I principali eventi tra le boe che si corrano in Europa sono generalmente targati ORC, con l’IRC più orientato verso la vela offshore.
IRC e ORC: quali differenze?
La differenza alla base dei due sistemi è nella formula per il calcolo dei numeri presenti nel certificato di stazza: quella IRC è segreta, la ORC no. In questo secondo caso quindi i progettisti conoscono le formule per il calcolo del rating e possono “giocare” sui numeri andando a trovare dei buchi nel regolamento e intuendo in quale zona del piano velico o della barca intervenire per migliorare il rating.
Un tempo si diceva che le barche ORC per essere competitive in tempo compensato dovessero essere rallentate, in realtà la cosa è totalmente cambiata: i grandi gennaker per esempio erano molto penalizzati per il calcolo del rating, adesso non è più così e non a caso la flotta ORC sta gradualmente mandando in pensione i tangoni e gli spinnaker.
Essendo il sistema IRC a formula segreta, diventa più difficile, ma non impossibile, per i progettisti potere trovare dei buchi e ottimizzare la barca lavorando sulle misure del piano velico e sul dislocamento della barca. Pur non sapendo i numeri precisi, i designer conoscono però quali parametri muovono maggiormente il rating IRC e agiscono di conseguenza.
Diciamo che l’IRC si basa su dei punti fermi diversi rispetto l’ORC: le barche molto larghe e con doppio timone, per esempio, vengono penalizzate molto poco in IRC e tanto invece in ORC dove vengono “lette” dal sistema come piuttosto stabili e quindi più performanti.
Per tali ragioni le barche “ORC o IRC oriented” hanno generalmente forme diverse: più strette, a pala singola le ORC, con poca superficie bagnata, spesso con doppia pala e larghe quelle IRC. Non è poi un caso di conseguenza che l’IRC venga applicato maggiormente nelle regate offshore (dove quel tipo di carene è spesso vincente), l’ORC in quelle a bastone dove le barche più strette e poco bagnate di carena rendono generalmente meglio.
IRC e ORC: quale sistema scegliere
La scelta deve basarsi su due domande: che barca ho e a quali regate voglio partecipare. Se ho per esempio un 45 piedi, largo 4 metri e con doppia pala del timone, come per esempio un First 44, la tazza IRC e le regate offshore sono probabilmente la scelta migliore. Con una barca più stretta e pala singola, come per esempio una classica barca ORC come l’Italia Yachts 998 o simili sarà preferibile l’ORC.
Attenzione poi a dove regatiamo: in Italia praticamente non esistono eventi esclusivamente IRC e generalmente le classifiche riservate a questa stazza, all’interno di altre regate, sono popolate da un numero sparuto di barche. Contrariamente se vogliamo prendere parte a prove d’altura come Middle Sea Race o la Giraglia, se decidiamo di competere al Trofeo generale, saremo obbligati a scegliere l’IRC.
In conclusione però sorge una domanda alla luce di quanto scritto: chi fa gli interessi degli armatori? Avere due rating così diversi tra loro penalizza, dal punto di vista economico, logistico e pratico, gli armatori appassionati di regate che hanno costi doppi e rischiano di avere barche che vanno bene per alcune regate e molto male per altre. Un sistema unico non solo è auspicabile, ma sarebbe decisamente salutare per fare innalzare i numeri dei partecipanti, invogliati da un unico rating, e un criterio più semplice su cui preparare la propria imbarcazione per l’attività agonistica.
Mauro Giuffrè
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1 commento su “IRC vs ORC: la guerra infinita! La Sydney Hobart ha scelto, ma qual è il sistema migliore?”
Ben detto!