L’AC 40 si fa classe: per armatori milionari che sognano la Coppa America
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Gli AC 40 sono state la novità del 2023 per il mondo della Coppa America, un monotipo volante che verrà usato oltre che per le Regate Preliminari anche per la Youth e Women America’s Cup. La vita di queste barche, che sono in grado di triplicare la velocità del vento dagli 8 nodi in su di intensità, non si limiterà però solo alla Coppa America.
Gli AC 40 infatti sono ormai una classe, il cui Manager è l’italiano Luca Rizzotti, tra i fondatori della Foiling Week. Team New Zealand ha inventato il concept della barca, i cui diritti di costruzione sono di proprietà della McConaghy Boats che realizza le barche nel suo stabilimento in Cina.
Con un costo tra i 2 e i 3 milioni di dollari, anche un armatore privato potrà acquistare un AC 40 ed essere addirittura un owner driver. Resta da capire quali potenziali armatori possano essere interessati a una barca che comunque non è di semplice conduzione ne gestione, e ha dei costi decisamente elevati rispetto a qualsiasi altra barca One Design che per altro non si può paragonare a questa.
Le regole della classe AC 40
Gli AC 40 saranno una barca strettamente monotipo, nulla potrà essere modificato: dai software di bordo, alle vele, ai foil, a ogni rinvio di manovra, tutto sarà perfettamente uguale da una barca all’altra.
I team potranno avere fino a due membri a bordo che hanno partecipato alla 36ma o 37ma Coppa America. Questo vincolo sale a 3 per la prima stagione di regate (che dovrebbe essere nel 2025) per gli armatori timonieri che possono certificare di avere trascorso un massimo di 50 giorni in mare per attività di regata. Non vanno conteggiati in queste quote i velisti che partecipano alla Youth o Women America’s Cup.
Per fare un esempio concreto, un armatore privato potrà ingaggiare per esempio Marco Gradoni e altri velisti che partecipano alla Youth o Women e comporre l’intero equipaggio con loro. Sugli AC 40 si naviga in 4, gli armatori di fatto potranno quindi avere anche 3 professionisti a bordo, a patto che siano Youth o Women o rispettando le regole elencate sopra riguardo ai velisti della Coppa “senior”.
AC 40, per quali armatori?
Data la complessità delle barche, che richiedono un piccolo short team per la loro gestione, e dati i costi generali tra acquisto e mantenimento di un team di velisti di alto livello, l’operazione AC 40 non è chiaramente realizzabile per molti armatori. Sembra più funzionale a creare un volano che possa inserire nel giro della Coppa America nuovi team o armatori privati che magari in futuro possano essere interessati all’America’s Cup vera e propria.
Un modo insomma per avvicinare nuovi facoltosi armatori al giro della Coppa America attraverso delle barche sicuramente più gestibili di un AC 75. La Classe tuttavia metterà a disposizione degli eventuali armatori privati anche un servizio di assistenza e logistica durante gli eventi, per gli armatori che non hanno una loro organizzazione privata.
Una classe insomma non certo per tutti, ma per una cerchia di armatori che vuole provare le emozioni di una barca simile e magari farlo con un occhio alla Coppa America.
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3 commenti su “L’AC 40 si fa classe: per armatori milionari che sognano la Coppa America”
Perche’ su ac 40 non esistono i cyclors?
Per diversi motivi, il primo è quello del peso e degli spazi a bordo sostituendoli con batterie, altro motivo è quello di renderle più semplici e pratiche essendo ormai l’ AC40 diventata una Classe ed abbattere anche i già esorbitanti costi, 2/3 milioni di dollari a barca.
E meno male !!!!