Il vang: cos’è, a cosa serve e come si usa per modificare la randa
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A bordo di una barca a vela tutti avremo sentito dire almeno una volta la parola vang. Rigido, idraulico o in tessile, il vang è una delle manovre cruciali per gestire la randa e il suo utilizzo è importante in tutte le andature e in tutte le condizioni di vento.
Vang: cos’è, come si usa, a cosa serve
Il vang Consente di regolare la posizione verticale del boma, modificando quindi il profilo della randa e della balumina in particolare. Cazzandolo di bolina per esempio si porta a tendere la balumina della randa, appiattendo la vela e dando una piccola flessione all’albero.
Questa regolazione avviene di bolina con vento forte, mentre con aria più leggera bisogna semplicemente puntarlo, in modo da dare la forma corretta alla randa (che deve essere piuttosto twistata e potente in balumina, quindi a vanga morbido). Con vento medio leggero, quando poggiamo al lasco, il vang invece va cazzato un po di più che in bolina per stendere maggiormente la vela e offrire più superficie al vento.
Nelle andature portanti con vento sostenuto, il vang è essenziale per depotenziare la vela. Lascandolo, in caso di rischio di straorza, si alza il boma svergolando la vela e scaricandola.
La funzione del vang è così importante che su una barca da regata sarà utile avere una persona proposta a questo compito. Anche in crociera è importante tenere a portata di mano la cima del vang, soprattutto se navighiamo con vento forte.
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7 commenti su “Il vang: cos’è, a cosa serve e come si usa per modificare la randa”
Bravi, articolo molto interessante.
Bisogna anche aggiungere che un vang rigido serve anche a veutralizzare l’ effetto che ha il peso del boma sulla forma della randa.
Si, la spinta del vang rigido ti viene in aiuto con pochissima aria per neutralizzare il peso del boma che altrimenti finirebbe per chiudere la balumina. In mancanza di vang rigido, un tempo si usava l’amantiglio.
ciao
Con armo rigido di una classica barca da crociera, di bolina, credo che forma e il conseguente svergolamaento della randa si ottengano con tasto e scotta al contrario delle portanti
Corretto, con vento sostenuto, appiattire la randa cazzando vang in presenza di alberi flessibili, ma con alberi più rigidi, la cui manovra è irrilevante, la tensione in balumina si tradurrà in un indesiderato spostamento del grasso verso poppa.
Quindi, poiché solo curvando l’albero si potrà appiattire la randa, si dovrà ricorrere al paterazzo.
ciao
Inoltre riscontro una incongruenza in quanto riportato tra parentesi: se si svergola la vela, la balumina scarica potenza non il contrario. Non vorrei passasse l’idea, come molti sostengono, che lascando randa si aumenta il grasso e quidi si potenzia la vela; si, aumenta la curvatura dei profili verticali, ma a noi interessano quelli orizzontali che invece vegono depotenziati.
ciao
Buongiorno Claudio,
No non abbiamo mai sostenuto questo nei nostri articoli e svergolare non significa semplicemente lascare scotta. Può rifarsi alla nostra news sul tema https://www.giornaledellavela.com/2023/12/22/cosa-significa-svergolare-le-vele-e-perche-si-regolano-cosi/
Mauro Giuffrè