Con Ambrogio Beccaria la vela oceanica è nella tv che conta (come ai tempi di Fogar)
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Il navigatore milanese, reduce da una straordinaria vittoria alla Transat Jacques Vabre è stato ospite domenica 3 dicembre nel talk televisivo “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio.
La tv di oggi fa acqua da tutte le parti. In termini di contenuti e soprattutto a livello di share, a meno che non ci sia il fenomeno sportivo di turno, alla Sinner, o gli eventi nazional popolari che splendono di luce propria, come Sanremo. Il web, i social, i blog, l’algoritmo, così come le piattaforme satellitari e i programmi on demand stanno da tempo minando le fondamenta del grande “Moloch” televisivo. Che tanto imponente e spaventoso ultimamente non è più.
La vela in prima serata non capita tutti i giorni
Eppure il vecchio tubo catodico, o meglio, i suoi rimpiazzi al plasma da milioni di pixel, emanano ancora una sorta di sacralità e autorevolezza. E sono in grado di offrire una ribalta luminosa e assai diffusa, anche alla vela. È successo in questi giorni con il navigatore Ambrogio Beccaria, reduce da una vittoria pazzesca alla Transat Jacques Vabre, che è stato ospite domenica 3 dicembre nel talk show “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio sul canale Nove.
La vittoria di Beccaria s’innesta peraltro su una scia di successi italiani nella vela oceanica degli ultimi 4-5 anni che ha del clamoroso. Insomma la tv si è accorta finalmente che c’è una nuova generazione di navigatori del Belpaese determinati e vincenti come mai prima d’ora che vale la pena raccontare, anche in prima serata.
Tante gag e battute, ma Ambrogio ha fatto una gran figura
E così il nostro Ambrogio si è accomodato in uno dei salotti più prestigiosi della tv. Non è stato facile, sia perché il tempo era poco (appena 5 minuti su 2 ore di puntata) e perché non era un’intervista classica “one to one”. Per chi non conosce il format della trasmissione, Beccaria era seduto al grande “tavolo – passerella” in stile Maurizio Costanzo che riunisce in ogni puntata una serie di personaggi, alcuni dei quali fissi, che a turno vengono interpellati, ma che interagiscono anche tra loro. Insomma una tana di lupi pronti a sbranarsi pur di apparire.
Accanto a lui c’erano tra gli altri Simona Ventura, Lello Arena, Marcella Bella, Stefano de Martino. Ma i più agguerriti e pericolosi erano sicuramente i comici, da Nino Frassica a Francesco Paolantoni alla “Signora Coriandoli”, alias Maurizio Ferrini, oltre a Ubaldo Pantani nelle vesti di “Lapo Elkann”. Tutti hanno messo in mezzo Beccaria durante il suo intervento facendo battute sugli stereotipi più triti della vela: il gergo astruso, il romanticismo del viaggio, il mal di mare, il fascino dello skipper, e così via. La battuta più bella tra l’altro è stata quella di Lapo: “Alla Grande – Pirelli? Mi sembra una bella invenzione: la ‘barca su gomma!’”.
I valori della vela più che mai fondamentali
Ma Beccaria con la sua faccia pulita, gli occhi luminosi e un grande sense of humor, ha tenuto botta, anzi non ha perso un colpo. Si è raccontato in modo genuino, ha spiegato cosa vuol dire vincere una regata internazionale, macinare miglia in oceano, ha parlato di sicurezza in mare. Si è anche soffermato su racconti di colore, come i pesci volanti che di notte infestano la coperta e appena muoiono fanno una puzza tremenda che appesta tutta la barca.
Soprattutto Ambrogio Beccaria è stato un bravo testimonial di una vela che al di là dei cliché significa competenza, professionismo, coraggio, gioia pura, amore per la natura e sfida con sé stessi. Valori più che mai fondamentali.
Da Fogar a Soldini: l’avventura in oceano piace alla tv
È bello vedere tutto questo raccontato i tv, perché è un evento raro. Il primo a portare l’avventura della vela in oceano è stato all’inizio degli Anni 80 Ambrogio Fogar, navigatore appassionato ed estremo, ma ancora più bravo come divulgatore. È stato autore e conduttore di trasmissioni “cult”, come “Jonathan Dimensione Avventura” e “Campo Base”. Un mito mai dimenticato il suo.
Dopo di lui poco altro, a parte Giovanni Soldini, un mostro sacro e personaggio a sé, anche oltre la vela. Non a caso è stato protagonista di trasmissioni a tema ambientale, di viaggi intorno al mondo e di energie alternative. Lo stesso Soldini in un video andato in onda durante la puntata di “Che tempo che fa” ha salutato Ambrogio Beccaria, si è complimentato con lui e ha sottolineato questo momento particolarmente felice per la vela italiana. Noi appassionati che la seguiamo tutti i giorni lo sappiamo bene. Ma ora finalmente, come dice il vecchio adagio, “lo ha detto anche la Tv!”.
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3 commenti su “Con Ambrogio Beccaria la vela oceanica è nella tv che conta (come ai tempi di Fogar)”
Visto in trasmissione e ascoltato con piacere…si sa che le battute in quel salotto sono d’obbligo ma sempre hanno rispettato questi campioni sportivi poco visibili sulla tv pubblica! Beccaria esprimeva simpatia oltre alla competenza! Mi ha fatto piacere sapere che anche un milanese può diventare un lupo di mare meglio di chi ci nasce e cresce!! Bravo!
i tre navigatori citati nell’ articolo sono tutti nati all’ ombra della Madünina… due addirittura condividono il nome del Santo patrono di Milano!
Se posso fare una battuta anche io direi che grazie anche ad Ambrogio e Alberto stiamo andando veramente ” alla grande”