Transat Jacques Vabre: Beccaria come Soldini nel 2007, la storia di due vittorie epiche

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Allagrande Pirelli in arrivo in Martinica

La Transat Jacques Vabre 2023 ha scritto un pezzo di storia indelebile della vela italiana in Oceano, con la vittoria di Ambrogio Beccaria nei Class 40 con Allagrande Pirelli e il terzo posto di Alberto Bona su IBSA. In molti da tempo definiscono Beccaria come il nuovo Soldini, o lo considerano come il suo erede. In realtà il profilo di Ambrogio come velista, e il suo percorso, sono diversi rispetto a quelli di Soldini, anche se ci sono delle analogie.

Una su tutte riguarda proprio la Transat Jacques Vabre, che lo stesso Soldini ha vinto nel 2007, in coppia con Pietro D’Alì, primi italiani a riuscire in questa impresa. Abbiamo dovuto aspettare altri 16 anni prima di un altro successo, ma le due imprese sono scritte nella storia della vela italiana.

Transat Jacques Vabre: 2007-2023, festa Italia

Correva l’anno 2007, Giovanni Soldini era già un mito per i velisti italiani dopo i successi nel giro del mondo in solitario degli anni ’90 e il salvataggio di Isabelle Outissier. Il navigatore italiano arriva ai Class 40 dopo alcune stagioni poco fortunate con i trimarani Orma 60 durante le quali i risultati faticavano ad arrivare. I Class 40 per Soldini rappresentano intorno al 2005-2006 la possibilità di una nuova ripartenza.

Le Havre, 03/11/ 2007. Partenza per la Classe 40′ all’ottava edizione della Transat Jacques Vabre a Le Havre: Giovanni Soldini e Pietro D’Al“ (TELECOM ITALIA) ©Photo: Carlo Borlenghi

Differente il discorso per Ambrogio Beccaria, che invece è arrivato ai Class dopo avere dominato in Mini 650, e dopo un po’ di gavetta su altre classi, tra cui i Figaro 3 e gli stessi Class. Soldini per la Transat del 2007 fece progettare un nuovo 40 da Verdier e la barca venne costruita a Lorient: l’era delle prue tonde è ben lontana, ma Telecom Italia, così si chiamava la barca di Giovanni, si dimostrò subito velocissima. In coppia con Pietro D’Alì vince a mani basse la Transat Jacques Vabre del 2007, concludendo al secondo posto la Solidaire du Chocolat, da Nantes (francia) a Progreso (Messico).

Percorso diverso per Ambrogio Beccaria, che ha scelto per la sua Allagrande Pirelli un progetto tutto italiano con i designer Guelfi-D’Angeli e il cantiere Sangiorgio Marine.

Analogie e differenze anche durante la regata: entrambi hanno dominato per ampi tratti, ma la media di Allagrande Pirelli è stata inferiore di 4 giorni (pur su un percorso in parte diverso da quello del 2007 che terminava in Brasile, 22 giorni Soldini e 18 Beccaria). Le barche sono cambiate, i Class 40 odierni bolinano a 9-10 nodi di target nel vento medio, planano ben oltre i 20 al lasco, velocità impensabili per la prua classica del Class 40 Telecom Italia.

La vittoria di Beccaria rispetto a quella di Soldini del 2007 è stata molto più sudata: Soldini era in pieno controllo della flotta da metà regata in poi, mentre il suo “erede” ha dovuto faticare non poco. Sono stati infatti giorni difficili su Allagrande Pirelli quando la flotta dei Class 40 si è divisa in due con l’opzione nord scelta da alcuni skipper. “Stressante perché non possiamo farci nulla, non possiamo controllarli in nessun modo”, dichiarava solo pochi giorni fa Beccaria da bordo. E così è stato necessario il capolavoro finale, nell’Aliseo leggero, dove con una rotta quasi a toccare il Brasile Allagrande Pirelli ha chiuso in rimonta, staccando gli avversari del gruppo sud e andando a chiudere davanti alle barche che arrivavano da nord.

La storia è scritta, e questo 2023, forse anche più di quel 2007, ce lo ricorderemo a lungo. 

Mauro Giuffrè

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1 commento su “Transat Jacques Vabre: Beccaria come Soldini nel 2007, la storia di due vittorie epiche”

  1. La vela italiana sembrava vincente solo nelle regate inshore, Soldini a parte.
    Adesso con Rossetti, Beccaria e Bona vincenti è nato un gruppo fortissimo di velisti offshore : siamo tornati una nazione di navigatori.
    Purtroppo i motoscafari sono però sempre la maggioranza.
    Ci vorrebbe una legge per mettere un limite ai HP per tonnellata di massa per le barche a motore di modo di allineare alla velocità delle barche a vela : max 10–15 nodi.

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