Sail-pod 25 kW: elettrico, italiano, ecologico. Per barche a vela da 12 m!

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Sail-pod 25 kW
Sail-pod 25 kW con le pale in carbonio chiuse

L’azienda italiana Velettrica ha ideato Sail-pod 25 kW, un innovativo sistema di propulsione elettrico con un’elica hi-tech che funziona come un normale propulsore, ma consente nello stesso tempo di recuperare energia quando la barca è spinta solo dalle vele. Leggerissimo, con materiali di derivazione aerospaziale, è studiato per barche a vela da 40 a 60 piedi: si parte dai 12 metri, quindi.

Sail-pod 25 kW

Navigare lasciando dietro di sé una scia pulita, a zero emissioni, nel pieno rispetto dell’ambiente marino e soprattutto risparmiando l’energia di bordo è il sogno di ogni diportista responsabile. Oggi anche grazie alla tecnologia quel sogno è sempre più a portata di mano. Tra i nuovi dispositivi del mercato nautico che interpretano questo modo di andare per mare in chiave “green” c’è il Sail-pod, un innovativo sistema di propulsione elettrico ad alta efficienza che trasforma la barca a vela in un mezzo che navigando produce energia per caricare le batterie e alimentare i sistemi di bordo senza l’utilizzo di combustibili fossili. Lo scoprite al Mets di Amsterdam dal fino al 17 novembre presso lo Stand 301 Hall 7.

A idearlo e svilupparlo è l’azienda Velettrica, una startup italiana, nata nel 2021 per mano dell’imprenditore e velista Roberto Baffigo che ha iniziato a sperimentare come andare per mare in modo totalmente sostenibile nel corso di numerose crociere con la famiglia.

Sail-pod

Il “cuore” del sistema è un’elica a doppia funzione

Il Sail-pod 25 kW si installa facilmente e in modo veloce, non occupa spazio eccetto le batterie e si adatta a tutte le imbarcazioni a vela tra i 40 e i 60 piedi. Il sistema è sempre attivo e non produce nessun rumore, né vibrazioni e né emissioni. E mentre noi veleggiamo anche a pochi nodi, Sail-pod 25 kW ricarica le batterie e ci consente di avere sempre gli strumenti efficienti.

La tecnologia innovativa del Sail-pod 25 kW di Velettrica è costituita da un’elica multifunzione con relativo sistema di comando e controllo elettronico. L’elica funziona come un normale propulsore, ma consente nello stesso tempo di recuperare energia quando la barca è mossa dalla sola forza del vento. In questo caso si chiude come un fiore e minimizza l’attrito nell’acqua.

Componenti derivati dalla tecnologia aerospaziale

Tutti i componenti del Sail-pod sono studiati e realizzati per ottenere il maggior rendimento e la massima durata, in particolare la costruzione dei componenti più critici è stata affidata ad Avio Spa: le pale dell’elica e la pinna sono in carbonio pre-preg e gli ingranaggi che permettono l’apertura e la regolazione dell’elica sono in Inconel, tutti materiali di grado aerospaziale, questo ha permesso di ottenere il sistema elettrico più leggero della categoria, solo 110 kg.

La validità scientifica del Sail-pod 25 kW di Velettrica è attestata da accurati test condotti presso la vasca navale dell’INM (Institute of Marine Engineering, CNR) e nei laboratori del Center for Power Electronics and Drives (C-PED) del Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica e Tecnologie Aeronautiche dell’Università degli Studi ROMA TRE, che hanno permesso di massimizzare l’efficienza dell’elica e del power-train in tutte le condizioni operative.

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5 commenti su “Sail-pod 25 kW: elettrico, italiano, ecologico. Per barche a vela da 12 m!”

  1. quindi più o meno per un’ora di autonomia occorrono circ 300 kG DI BATTERIE , e con cosa le carichiamo ? poi con un circa 34 CV dove può andare un 12 Mt. ? mi piacerebbe ricevere risposte in merito

    1. Alessandro Lotti

      300kg di batterie sono, allo stato attuale , circa 60 kwh. Su una barca normalmente si utilizzano 10 kwh, in crociera , ovvero 13cv ( 4 litri/ora diesel, giusto per fare un raffronto con quello che si conosce bene) .
      Per cui con 300kg di batterie si va per 6 ore.
      In effetti non è granché, ma è sicuramente appagante non inquinare.
      Poi ti sorpassa un ferro da stiro a tutto fumo da 300 litri/ora e lo mandi a quel paese, ma è un’altra storia.

      1. …saprete certamente della propulsione elettrica batterie ed idrogeno da pile a combustibile dette fuel cell.
        Riterrei interessante produrre idrogeno a bordo accumulandolo quindi alternando la ricaricare delle batterie di propulsione, con generazione H2 quando possibile.
        Grazie a due fonti energetiche magari si passerebbe verosimilmente da 6 a 12 ~14 ore di navigazione sempre ad emissioni zero.
        Qualcuno ci sta provando ?

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