Transat Jacques Vabre, infortunio su Acrobatica. Alberto Riva costretto al ritiro

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Il Musa40 Acrobatica, il Class40 di Alberto Riva

Transat Jacques Vabre, infortunio su Acrobatica. Alberto Riva costretto al ritiro

Sfortuna nera per Alberto Riva, lo skipper del Class40 Acrobatica, una delle barche favorite tra le new-entry di questa 16ª Transat Jacques Vabre. Nel corso della tappa in Sprint su Lorient, caratterizzata da venti fino a 40 nodi e mare estremamente formato, alle 0500 circa di ieri mattina, Riva si è infortunato un ginocchio nel corso di un cambio vele, scagliato in aria da un’onda di dimensioni maggiori rispetto alla media. Jean Marre, co-skipper, ha subito messo in sicurezza il compagno, riportando la barca a Lorient cercando di limitare il danno alla performance, ma rallentando di passo per consentire un tragitto più “confortevole” a Riva.

Trasportato direttamente dai pontili di Lorient alla Clinique du Ter di Ploemeur, in Bretagna, Riva è stato sottoposto alle visite del caso, evidenziando una frattura composta al piatto tibiale. Sfortunatamente per Riva, alla sua prima Jacques Vabre, la regata di Acrobatica dovrà fermarsi qui.

Alberto Riva e Jean Marre

Una sprint che faceva ben sperare

Un vero peccato, insomma, per Alberto Riva e Jean Marre, che in questa prima fase della Route du cafè stavano dimostrando un gran passo, con una rimonta notevole durata per tutta la prima notte, dove avevano già ripreso il gruppo di testa, guadagnando in alcuni momenti anche la 5ª posizione. Arrivano invece ventesimi, comunque nel gruppo di testa. Un risultato figlio della cura che Marre si è preso del compagno, rallentando la corsa a favore di un passo più confortevole, e che non deve quindi ingannare sulle vere capacità del promettente duo, forte anche di uno scafo davvero di livello.

Riguardo all’infortunio, racconta Riva stesso: “Mi trovavo a prua cercando di rimettere la drizza del J1 quando, su un’onda più violenta delle altre, sono letteralmente decollato, riatterrando con tutto il peso sul ginocchio. Purtroppo, la nostra Transat Jacques Vabre finisce qua”.

“La prima parte della regata è stata molto interessante e intensa”, dice Jean Marre, co-skipper di “Acrobatica”. “Buona la notte con buone scelte strategiche e in condizioni durissime un ottimo test per la barca che reagito molto bene. Quando ho capito che albi si era fatto male la mia prima reazione è stata di metterlo in sicurezza. Poi l’obiettivo è stato di portare la barca e albi a Lorient cercando di salvaguardare la performance.”

Comunque sia andata, la barca ed il duo si sono confermati encomiabili, merito di grandi capacità e di uno scafo veloce e solido, un progetto ben riuscito e sapientemente adattato allo stile di navigazione di Riva e del cp-skipper.


Transat Jacques Vabre, Beccaria imprendibile domina fino a Lorient 

 

 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

La carica dei 124 giovanissimi velisti Openskiff a Calasetta!

Tre giornate di sole, condizioni variabili e un campo di regata che ha messo in luce il futuro della vela: la prima tappa dell’OpenSkiff EuroChallenge 2025, ospitata a Calasetta (Isola di Sant’Antioco, Sulcis), ha saputo coniugare spettacolo sportivo, accoglienza e

Torna in alto