Storie dalla Jacques Vabre: “Io 14enne a Le Havre a conoscere il mio mito (grazie al GdV)”
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A Le Havre, a vedere la partenza della 16° Transat Jacques Vabre, la mitica “Route du Cafè”, c’erano tutti. Banchine piene e fan ovunque. Tra questi, anche Alessandro Giay Pron, che avevamo premiato qualche mese fa come autore di un endorsement al Velista dell’Anno 2023 (potete leggerlo qui) Alberto Bona, skipper del Class40 IBSA.
Da lì il passo è stato breve. Alberto Bona ed il Team IBSA hanno letto l’endorsement di Alessandro, invitandolo subito a vedere la partenza e conoscere Bona di persona. Di seguito il suo Reportage da Le Havre:
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“Io alla Jacques Vabre a conoscere il mio eroe (grazie al GdV)”
A giugno ho vinto il primo premio all’elezione del Velista dell’Anno 2023, organizzata dal Giornale Della Vela, votando Alberto Bona.
Alberto con il team di IBSA, dopo aver letto il mio endorsement sul Giornale della Vela, mi ha invitato a Le Havre per vedere la partenza della Transat Jacques Vabre e per conoscerlo di persona. Quando ho ricevuto l’email da parte di Cecilia Giugiaro (la fidanzata di Alberto) che mi invitava a Le Havre, non ci potevo credere.
Per me, a soli 14 anni, era un sogno irraggiungibile pensare di poter conoscere Alberto e vedere IBSA, il suo bolide, e tutto questo è avvenuto solo grazie a voi, al Giornale della Vela, che avete dato ai vostri lettori la possibilità di esprimersi con un endorsement dove si raccontavano i motivi della scelta della votazione. Oggi sono a Le Havre, e posso dire di essere uno dei pochi fortunati ad aver stretto la mano ad Alberto Bona, l’orgoglio azzurro in Francia, e tutto questo solo grazie a voi.
Ho avuto l’onore di parlare con Alberto, nonostante fosse preso dagli ultimi preparativi di IBSA alla partenza della regata. Alberto è una persona splendida e con un cuore molto grande: è stato molto ospitale e gentile nei miei confronti e ha rispecchiato perfettamente la figura idilliaca che mi ero creato pensando alle sue imprese.
Alberto è il classico Savoia, proprio come me (siamo entrambi di Torino), è riservato, ma molto cordiale con tutti. È un velista concreto perché con lui parlano i fatti e i risultati prima ancora delle parole. Io lo definisco un artista (già che siamo a Le Havre, patria degli impressionisti..) perché attraversare l’oceano su una barca a vela in mezzo a depressioni e tempeste, sempre cercando di spingere il più possibile e stare sui target, a mio parere è una straordinaria forma di arte. Sono stato colpito dalla passione che mette nel suo lavoro e per l’amore per il mare che ci accomuna.
Ho ritrovato in Alberto tutti i valori che avevo presentato nell’endorsement al Velista dell’anno. A parer mio, Alberto è il miglior velista che l’Italia abbia partorito negli ultimi anni.
È l’orgoglio italiano all’estero e ce lo ha mostrato con tutti gli ottimi risultati alle ultime regate. Appena arrivato, mi ha mostrato il suo mondo e il suo Team Manager, gentilissimo e molto simpatico, Luca Bertacchi, mi ha fatto esplorare i meandri di IBSA. Questo class 40 è una barca impressionante, un’astronave fatta per attraversare gli oceani e macinare miglia su miglia. Ringrazio ancora una volta il Giornale della Vela per questa splendida iniziativa del Velista dell’anno, che nel mio caso mi ha cambiato la vita facendomi vivere un’esperienza unica e straordinaria, forse la più intensa della mia vita.
Questa mattina al Bassin Paul Vatine di Le Havre c’ero anche io a salutare Alberto mentre stava lasciando gli ormeggi per dirigersi verso Lorient. Una lacrima di commozione, stima e ammirazione mi è scesa dall’occhio pensando a ciò che Alberto stava per fare e vederlo uscire del porto è stato un momento emozionante che non dimenticherò mai nella vita. Seguirò Alberto con i post e sulla cartografia della Transat Jacques Vabre e spero proprio che sia lui a vincere la regata perché se lo merita e perché è un velista eccezionale.
IN BOCCA AL LUPO ALBI !!!
Alessandro Giay Pron
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