Classic Boat e Cantieri | Da un fienile al grande successo: la storia di X-Yachts
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X-Yachts: una storia di successi costanti
Se oggi possiamo ancora apprezzare tante delle barche sopravvissute al secolo scorso, Classic Boat eccellenti e ancora capaci di emozionare, il merito è senza dubbio da attribuirsi alle mani e alle menti dietro alla loro realizzazione. Abbiamo già visto alcuni dei grandi designer dietro alle firme, ma, se queste barche hanno poi visto la luce, è certamente anche merito dei cantieri alle loro spalle, realtà illuminate e capaci di mantenere standard qualitativi tutt’oggi encomiabili. In questa micro-serie, mirata a celebrare alcuni dei grandi cantieri, abbiamo già visto marchi del calibro di Hallberg Rassy, Dufour, Cantieri del Pardo, Baltic Yachts e Solaris. Ora, giunti al sesto episodio di questa serie, tocca ad un piccolo grande prodigio danese, X-Yachts.
X-Yachts – Le origini
X-Yachts nasce nel 1979, ma trova le sue fondamenta in un periodo appena precedente, forte delle prime collaborazioni tra Birger Hansen e i fratelli Jeppesen, Lars e Niels. Collaborazioni nate tra amici in primo luogo, tutte figlie di competenze apprese in settori affini, ma non necessariamente legati alla cantieristica. Nel 1978 viene progettato e costruito il primo scafo firmato da trio. Il progetto prende vita nel fienile di Hansen –luogo in cui questi già laminava vetroresina per costruire capotte per Citröen 2CV– e fin da subito si sviluppa come barca pensata per regatare e vincere. Nasce così il Banner 29, varato nel 1978 e subito capace di rivelarsi un gran performer. La prima dimostrazione di queste qualità la si ha nello stesso anno, alla Little Belt Cup, prima regata cui la barca partecipa. Vincerà tutto, nonostante le centinaia e centinaia di partecipanti e i tantissimi scafi blasonati presenti in acqua. È un successo che sa di miracolo.
Tra gli armatori degli scafi blasonati, Peter Reedtz fu in quell’occasione uno dei tanti battuti. Una nota di colore che in realtà getta le fondamenta di X-Yachts, perchè Reedtz è impressionato oltre misura e commissiona al trio un 36 piedi da regata. I tre accettano la sfida. Nasce il Ravage 36, un’altro successo destinato a dominare sui campi di regata. Reedtz, però, ne farà produrre una versione in serie ad un cantiere esterno, uno dei più grandi costruttori danesi del tempo. Un punto dolente, che porta i tre a interrogarsi sulla necessità di “possedere” i propri progetti. La risposta arriva nella forma di un nuovo scafo, un piccolo 7.9 metri progettato nel 1979, una sorta di risposta al popolarissimo J/24. È l’X-79, un eclatante successo e, come i precedenti progetti, stravince in regata. Neanche a dirlo, la barca viene subito venduta, ma se ne riceve anche nuove ordinazioni. È la nascita di un mito, la nascita di X-Yachts. L’X-79 verrà poi prodotto in 460 scafi.
Nel 1981 X-Yachts replica. Nasce un Three Quarter Tonner pensato per correre al massimo, sfruttando ogni gap nel rating. È l’X-102, il secondo successo consecutivo sul fronte della produzione e della perfromance. Vincerà la Three Quarter Ton World Championship ad Helsinki, nel 1981, facendo il bis nel 1982, con la vittoria overall alla Three Quarter Ton World Championship di Denia, in Spagna. Non c’è più niente da fare, il cantiere è ormai una cosa seria e avviata.
X-Yachts – Gli anni ‘80
Inaugurati dal grande successo dell’X-102, gli anni ‘80 aprono per X-Yachts quella che è la prima vera e propria fase cantieristica. Al 102 segue, nell’82, l’X-95, uno scafo veloce e performante, basato sugli stessi criteri ma progettato per competere nell’accessissimo campionato Half Tonner. Neanche a dirlo, il terzo progetto ufficiale di X-Yachts equivale ad un terzo successo consecutivo, con la Half Ton Cup vinta nel 1983 e oltre 153 scafi venduti.
Il 1984 è l’anno di due ulteriori progetti. Da una parte nasce l’X-402, il primo scafo superiore i 40 piedi del cantiere, nonché più improntato verso il luxury e verso un mercato anche crocieristico. Dall’altra parte nasce invece una rivisitazione dell’X-102, l’X-3/4 Ton Mk1, uno scafo da regata veloce e competitivo, ma che non riesce a distinguersi ai livelli dei tre precedenti, guadagnando il 4° posto alla Three Quarter Ton Cup di Kiel 1984. L’attitude però non manca, e nell’85 X ne presenta una versione aggiornata, l’Mk2, che spopola invece ai mondiali, con 4 distinti X-3/4 Ton Mk2 ad occupare, rispettivamente, il primo, secondo, quarto e quinto posto.
Con il finire degli anni ‘80 il cantiere inizia a differenziare in maniera più consistente. Dopo il grande successo dei suoi racer, X-Yachts decide che i tempi sono maturi per una serie di fast-cruiser. Eclatanti, in questa fase, l’X-372, che non delude l’aspettativa del pubblico. La carena è potente, la barca è comoda e la prestazione non manca. Del resto, sotto il galleggiamento lo spirito è corsaiolo, forte di appendici affusolate e turbolenze minime. Una formula che, sempre nel 1987, darà alla luce anche la “sorella grande”, l’X-452, che vuole essere il Cruiser-Racer più competitivo sul mercato. Nasce così un 45 piedi dalle splendide linee, coronate da uno specchio di poppa eccezionale e prestazioni di cui non lamentarsi.
X-Yachts – Il “boom” degli anni ‘90
Gli anni novanta si aprono con due subitanei grandi successi per casa X-Yachts. Il 1990 vede infatti il lancio di due cult del cantiere, rispettivamente l’X-412 e l’X-512. Il primo è, con il senno di poi, il vero e proprio avvio del segmento Performance Cruiser del marchio, uno scafo ormai totalmente distante dalle logiche IOR e, anzi, progettato per rispondere al meglio ai nuovi handicap IMS. Il successo è immediato, rivelando una barca che, in realtà, diventerà anche un trendsetter per il mercato. A sua volta, l’X-512 è figlio di questa nuova filosofia, ma è anche il primo performance cruiser di X a sfondare il muro dei 50 piedi. È una barca all-round e apprezzatissima, ben capace di equilibrare performance e vita crocieristica tra loro.
Seguono altri grandi progetti, tra cui il 40 piedi One Ton, vincitore dell’omonimo mondiale, ma, a lasciare di nuovo il segno sarà, nel ‘92, l’IMX-38, un’icona tra i monotipi d’altura. Si tratta di un progetto tanto aggressivo quanto intelligente, subito considerato come una gran barca, decisamente performante con le nuove regole di regata IMS. Nel ‘93 arriva invece l’X-362, un cruiser potente ma anche capace di notevole performance, seguito poi dal grande successo dei mid-nineties, l’X-332, uno degli X più di successo in assoluto: 432 esemplari venduti per un cruiser con tanta voglia di correre.
Il decennio non si chiude però qui, portando avanti successi e grandi barche. Tra quante seguono spicca certamente l’X-482 del ‘96, figlio minore dei più grandi 512 e 612, dei quali integra diverse soluzioni di coperta e di layout. Un 14,6 metri che sa essere un cruiser performante e veloce, sebbene comodo e più che adatto alla vita in crociera. A fine decennio si avvia poi un’altro grande performer, lanciato nel 2000: l’IMX-40, uno dei grandi protagonisti IMS dei primi 2000.
Gli anni 2000 e il contemporaneo
Con gli anni 2000 non cambia il trend e X continua a sfornare barche all-round apprezzate, progetti custom e cruiser sportivi. Si susseguono così una serie di progetti destinati al successo, come l’IMX-45, l’X-43 e l’X-50, per citarne alcuni. In parallelo, le distinzioni d’uso iniziano a farsi però più evidenti, differenziando sempre più i racer più puri dai cruiser più comodi. Non mancano però i grandi ibridi, da sempre il punto forte del brand danese. Il 2005 vede infatti sfornare l’X-35, grande successo in questo senso, replicato nel 2007 dall’X-41.
Dal 2008 vengono introdotte le nuove nomenclature, XC e XP, rispettivamente ad indicare Cruiser e Performance, con l’XC-45 a farne da primo ambasciatore, registrando inoltre un successo non da poco: 128 scafi venduti. Nel 2016 si apre invece la più recente stagione, che affianca alle XC e XP il nuovo filone X-Yachts, l’X-Range, un segmento di “contemporary performance cruisers” inaugurati dal lancio dell’X6⁵, uscito poi di produzione nel 2021.
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