Un armatore si sfoga: “Come è difficile fare le regate!”

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

regate

Perché per partecipare alle regate bisogna essere un esperto di regole di stazza oltre a perdere tempo e spendere parecchi soldi? Così si disincentiva la passione per la vela!

Perché la gente si allontana dalle regate?

Questa è la sintesi delle innumerevoli lamentele che riceviamo costantemente da anni da parte di armatori mossi da passione che, quando decidono di partecipare ad una regata per barche d’altura si trovano davanti a regole di stazza farraginose e, soprattutto, la burocrazia di cui l’armatore deve farsi carico. Con il risultato di allontanare gli armatori di barche di serie, cosiddette “normali”, dal mondo delle regate.

Abbiamo scelto questa lettera perché esemplificativa dell’Odissea a cui deve sottostare chi decide di partecipare ad una regata per la prima volta un armatore.

Regate & certificati

Buongiorno,

sono un armatore di un Elan 340. Vi spiego perché ho abbandonato l’idea di partecipare ad una regata con la mia barca di serie. Mi ricordo che fino a qualche anno fa (tre, più o meno), per ricevere il certificato di stazza base mi ero rivolto al mio circolo e in quattro e quattr’otto mi era stato fornito il numero magico che determinava il mio compenso, così da partecipare alla regata con classifiche in tempo compensato. Mi era bastato dichiarare che barca di serie avevo e se avevo fatto modifiche sostanziali o no.

Oggi ho scoperto, mio malgrado, che non è più così.

Sono andato dal circolo organizzatore il quale mi ha detto che poter partecipare alle regate, anche nelle classi da “focaccia e vino bianco”, come la Gran Crociera, serve il certificato di stazza e per farlo bisogna passare per l’UVAI (Unione Vela Altura Italiana).

Non è certo per il costo (100 euro di certificato + 80 euro di iscrizione all’UVAI, per una barca di 10 metri come la mia, il prezzo di una cena per tre persone in un buon ristorante) che ho deciso di scrivervi.

Sono amareggiato perché, formalmente, il certificato lo puoi compilare in autonomia, ma sostanzialmente non è così.

modulo ORC Club
Il modulo ORC Club

Chiedono di compilare tre moduli e soprattutto misure che un povero armatore della domenica come me neanche si immagina. Ma che ne so io di MHB, MUW, DiaT, DiaL, HLP (vedi foto allegata?). Peggio che fare la dichiarazione dei redditi! Per avere il diametro dell’elica (che deve essere preciso al millimetro), dovresti persino alare la barca! E’ evidente che uno come me deve rivolgersi necessariamente allo stazzatore…

Che gran voglia di fare solo veleggiate senza burocrazia mi è venuta! Ditemi voi se questo non è il modo migliore per allontanare la gente dal mondo delle regate…

Dino Tosi


Sollecitiamo i lettori di barche “normali” che partecipano o vogliono partecipare ad una regata a commentare l’esperienza negativa di questo lettore. Nel bene o nel male!

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

13 commenti su “Un armatore si sfoga: “Come è difficile fare le regate!””

  1. Giuste le osservazioni, ma date anche spazio a quelli, non come questo signore, che le regate le vogliono vincere non la domenica in acqua ma durante la settimana, a tavolino, “ottimizzando” il proprio rating e poi vanno a protestare quelli che non hanno misurato al millimetro l’elica. Questo purtroppo è questo mondo e l’unica soluzione, anche se la più complessa, è stare nelle regole!
    un saluto Fausto Proietti

  2. Condivido al 100% le osservazioni del sig . Tosi. Si vuole avvicinare il più possibile le barche standard alle regate ? Allora deve esserci una classe libera di facile accessibilità e solo per barche standard chi ha maggiori velleità deve fare certificati ORC INT O IRC e altrettanti CONTROLLI SERI post regata e a campione su tutte le classi.

  3. Concordo con Dino che conosco personalmente , ma è tutto il sistema che va rifondato , c’è anche il rovescio della medaglia ovvero chi compila in autonomia il certificato orc club per poter “ottimizzare” la propria barca magari sbagliando “in buona fede “ e così ottenere un miglior rating…. E questi sono quelli che poi regatano insieme a barche con il certificato orc international stazzate da un professionista dove non si sbaglia nulla e spesso …. Per mera bravura… vincono ! Questo sommato a quanto sostiene Dino e, ripeto, concordo… fa si che le regate diventino qualcosa da … evitare e avvicinare i giovani ancora più difficile … UVAI …. Ascolta e rifletti!!!!

    1. Semplice organizziamoci in associazione per organizzare regate con regole più semplici e alla portata di tutti gli armatori

    2. Ha perfettamente ragione,se poi viene nel ponente savonese si.accorgera anche che i marina pretendono anche di più pur avendo i porti vuoti per gli ormeggi da destinare alle regate
      ,marina di Loano

    3. Antonino+Gandolfo

      Secondo me per avvicinarsi alla vela ed in particolare alle regate ci vuole la stessa passione e gli stessi sacrifici di tutti gli altri sport. L’autodichiarazione di stazza genererebbe solo malcontento. Inoltre il passo successivo quale sarebbe? Regatare senza regolamento? Le sigle citate sono esplicitate e basta un metro per ricavarle. Le regole sono fondamentali in ogni aspetto della vita.

  4. il problema non è solo come compilare il modulo per fare un certificato semplificato ORC cLub, ma in alcune regioni, come Lazio e Toscana, la maggioranza delle barche regata in IRC, in altre regioni si regata in ORC. Poi questi certificati vanno rinnovati ogni anno e ogni anno si deve pagare l’iscrizione all’UVAI, Altro che cena per tre persone! Per il rinnovo non c’è bisogno di chiamare lo stazzatore se non è cambiato nulla rispetto all’anno precedente e non si capisce il perché se non è cambiato nulla perché li devo rinnovare oppure perché un rinnovo costa così caro. Inoltre, non è possibile che in altre nazioni il certificato costi molto meno. E non parliamo del costo d’iscrizione alle regate.

  5. Forse bisognerebbe fare un distinguo tra regate “focaccia & vino bianco” dove si potrebbe accettare un rating “standard” come anni fa e regate di livello agonistico superiore dove un rating ad hoc sarebbe auspicabile per valorizzare la competività fra equipaggi. Questo favorirebbe la ripresa di tutto quel bacino di appassionati che vogliono iniziare a regatare o di quelli che fanno le regate nel loro circolo divertendosi a dare battaglia ai “vicini di banchina”

  6. Credo che potrebbe bastare chiamare le regate focaccia & vino bianco con un altro nome tipo veleggiata di gruppo o vele bianche o come preferite; facendo sparire il termine regata, forse ne risentirebbe l’agonismo, ma che piacere in cambio

  7. La burocrazia nasce per contrastare le furbizie degli uomini . Più si cerca di trovare escamotage a proprio vantaggio (in qualsiasi ambito ) e più il potere complica la vita ai “furbi”. E siccome noi italiani siamo TUTTI un bel popolo di furbacchioni ci dobbiamo a malincuore confrontare quotidianamente con queste situazioni. Siamo famosi nel mondo per trovare sempre modi per schivare le regole e quindi questo è lo scotto da pagare.

  8. Sarebbe così semplice.. Basterebbe che il cantiere rilasciasse il certificato di stazza di ogni barca e a seguire ogni modifica fatta da qualunque cantiere lo tenesse aggiornato. Ogni proprietario avrebbe cosi il suo libretto di stazza che ha già dentro il suo numerino magico con il quale partecipare alle regate di qualunque genere e livello, dalla “focaccia e Vino alla RORC”. Per le barche vecchie si fa fare un certificato di stazza ad un prezzo calmierato da aggiornare ad ogni modifica come gli altri e così tutti sarebbero in regola.

  9. in realtà da poco è possibile partecipare ad alcune regate in classe veleggiate con rating fiv. per ottenerlo (gratis) seguire le info sul sito federvela.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri l’ultimo numero

Sei già abbonato?

Ultimi annunci
I nostri social

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Torna su

Registrati



Accedi