Groppi in mare, cosa sono e come affrontarli in cinque mosse

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groppi in mare
In questo articolo vi parliamo di come affrontare i groppi in mare. Un fenomeno sempre più frequente

Fenomeni sempre più improvvisi e virulenti anche in Mediterraneo, i groppi possono mettere in seria difficoltà un equipaggio poco preparato. Il navigatore e sailing coach Luca Sabiu spiega come gestire in tutta sicurezza un evento del genere durante una crociera.

Groppi, un fenomeno sempre più frequente

Come sappiamo dalle cronache e dai bollettini stagionali, purtroppo la situazione meteorologica in Mediterraneo ĆØ sempre più complicata e la tendenza alle perturbazioni, anche virulente, ĆØ ormai conclamata. Certo, le previsioni sono sempre più precise e dettagliate, ma chi va per mare sa bene che potrebbe succedere di trovarsi, magari durante una lunga navigazione, in una formazione temporalesca inaspettata, il cosiddetto ā€œgroppoā€. I groppi in due parole sono dei cumuli nembi/temporali spesso ben definiti dove il vento assume direzioni improvvise e diversi, carichi di acqua, in genere salvo casi particolari l’intensitĆ  del vento non sale mai oltre i 35 nodi.

Ecco allora che la preparazione di barca ed equipaggio in queste situazioni farĆ  la differenza.Ā 

ƈ innegabile che ci sono due approcci diversi rispetto all’incontro e alla gestione di un groppo in mare. In regata, per esempio, uno skipper sfrutterĆ  il groppo per accelerare l’andatura e nel rinforzo del vento farĆ  di tutto per staccare l’avversario. In crociera, al contrario, un buon comandante farĆ  di tutto per evitarlo. Chi ha partecipato a una regata o a traversata atlantica ricorderĆ  bene che più si naviga verso Ovest, in prossimitĆ  dei Caraibi, e più questi sistemi temporaleschi, spesso notturni,sono frequenti e quando estesi, a volte sono inevitabili. All’ultima edizione della ARC (Atlantic Rally for Cruisers) la penultima notte ne abbiamo presi ben sette senza possibilitĆ  di sfuggire e ne abbiamo ā€œdribblatiā€ tre.Ā 

Nei miei corsi sempre più spesso gli allievi mi chiedono: ā€œqual ĆØ la cosa giusta da fare in queste situazioni?ā€. In genere rispondo che non c’è la cosa giusta. ƈ importante però agire con scrupolo, anticipare le situazioni e pensare alla sicurezza, mettendo equipaggio e barca in assetto. DopodichĆ© nei groppi più forti serve anche avere resilienza. Vediamo allora quali manovre e procedure ho attuato e perfezionato per gestire queste situazioni.

Groppi, l’elettronica di bordo ci viene in aiuto

Vado in barca fin da piccolo e ho avuto barche anche di 40 piedi con cui ho traversato per esempio il Golfo del Leone più volte, senza nemmeno la stazione del vento a bordo, come si faceva una volta. Si può fare anche oggi senza problemi. Ma ĆØ innegabile che l’elettronica ĆØ un grande supporto alla navigazione e nel tempo ha cambiato il nostro modo di navigare. Allora perchĆ© non sfruttare questa importante risorsa?

In un futuro abbastanza prossimo la differenza a livello tecnologico sarà: barca connessa/barca non connessa. La differenza soprattutto ai fini metereologici è imparagonabile: avere informazioni meteo puntuali e aggiornate vuol dire comprendere meglio la situazione e queste informazioni di conseguenza si tramutano in più sicurezza a bordo. 

Il ruolo del radar,Ā sentinella anche dei groppi

Nella gestione di un groppo il radar ĆØ lo strumento principe. Il termine ā€œradarā€significa ā€œRadio Detection And Rangingā€ e nasce per fini militari per essere impiegato sia dall’Aeronautica che dalla Marina. Il radar emette onde radio tramite un’antenna rotante che sarĆ  i ā€œnostri occhiā€ e ci darĆ  la distanza e l’angolo relativo alla nostra posizione di ogni oggetto o superficie solida nel range della nostra antenna. E oltre ad emettere segnali, il radar riceve le onde riflesse degli oggetti circostanti. Conoscendo l’angolo relativo alla barca dell’antenna rotante al momento della trasmissione si possono conoscere distanza e angolo degli stessi oggetti. Questo calcolando il tempo che il riflesso impiega a tornare.Ā 

Un processore poi trasforma queste informazioni in un’immagine visibile e comprensibile che viene raffigurata suĀ unĀ display in vari colori definiti.Ā Ricordiamo che ilĀ radar non ci dirĆ  la natura esatta di quel bersaglio. CosƬ come purtroppoĀ non rilevaĀ unaĀ boaĀ di plasticaĀ oppure unĀ manufattoĀ in legno.Ā La portata del radarĀ installato a bordo del mio Class 40 ā€œFlowā€Ā ĆØ di 36 miglia.

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L’avvistamento visivo di un groppo

Groppi in arrivo: avvistamento visivo e strumentale

UnĀ groppo può essere avvistato in due modi:Ā quello visivo e quello strumentale. Di notte per esempio inĀ unaĀ traversataĀ atlantica i groppi spesso arrivano alle nostre spalleĀ eĀ il cielo interessato dall’angolo di coronamento diventaĀ tuttoĀ neroĀ eĀ senza stelle.Ā Il resto del cielo rimane pulito,Ā tranne quella parte.Ā Questo ĆØĀ ciò che chiameremoĀ ā€œavvistamento visivoā€. BasterĆ Ā quindiĀ scendere al carteggio e ecco che ilĀ radar identificherĆ Ā bene la conformazione del groppo,Ā rilevandoĀ direzione e velocitĆ . Questo si chiama ā€œavvistamento strumentaleā€.Ā 

Ritengo che in presenza di un groppo ridurre con troppo anticipo non sia sempre un vantaggio. Le barche devono navigare veloci. Avendo velocità spesso si possono evitare situazioni scomode e la barca veloce manovra meglio. Però è ovvio che a un certo punto bisognerà ridurre o togliere per esempio lo spinnaker. Ed ecco allora come attueremo la nostra procedura.

Groppi, come affrontarli in cinque mosse

1. Una volta avvistato il groppo, attiviamo la prima Zona di Guardia sul radar. Questa ĆØ un limite, un perimetro Ā di sicurezza che possiamo scegliere a quale distanza (range) posizionare sul display.

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Il radar ĆØ uno strumento fondamentale per l’individuazione dei groppi. Nell’immagine l’impostazione della zona di guardia 1 (in verde).

Successivamente posizioneremo la seconda Zona di Guardia che a differenza della prima parte sempre Ā dal centro dello schermo e quindi dalla nostra posizione.Ā Faccio notare che noi siamo sempre al centro dello schermo radar.

ƈ importante sapere che tutti i radar oggi hanno la funzione ā€œchiamata EBLā€ che sta per ā€œElectronic Bearing Lineā€, ossia una linea di rilevamento che ci indica l’angolo relativo rispetto alla nostra barca. Puntando questa linea verso il groppo o il target sarĆ  possibile determinare se il rilevamento rimane costante o meno. Adesso le due zone di guardia sono diventate dei perimetri e segnano dei confini che ci faranno capire meglio il movimento del groppo. Il dispositivo suonerĆ  quindi con un allarme quando il groppo varcherĆ  queste ā€œsoglie di protezioneā€.Ā 

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Il rilevamento strumentale del groppo. La seconda zona di guardia e lo spazio dove intervenire evidenziato

Concentrazione massima e niente errori in coperta

Vediamo ora laĀ proceduraĀ che adottiamo in caso di groppo durante una navigazioneĀ non in regata.Ā Il groppo entra nellaĀ Zona diĀ Guardia 1 cheĀ nellaĀ notte abbiamo posizionato per esempio a 12 miglia e ha una traiettoria che va verso laĀ Zona diĀ Guardia 2.Ā Quindi si dirige verso di noiĀ eĀ lo spazio tra laĀ Zona diĀ Guardia 1 e laĀ Zonadi GuardiaĀ 2 ĆØ il momento in cui agire.Ā 

2. Dichiaro all’equipaggio ilĀ groppo,Ā inutile nasconderlo perchĆ© da lƬ a pochi minuti si accenderĆ  ilĀ ā€œfrullatoreā€. Meglio che tutti sianoĀ Ā pronti a intervenire,Ā o perlomeno che siano in sicurezza anche sottocoperta,Ā in quanto non ĆØ il momento di fare attivitĆ  che potrebbero risultare pericolose,Ā tipo avereĀ fornelli accesi, etc. Se vorranno uscire in pozzetto dovranno obbligatoriamente legarsi.

3. Più i miei occhi vedonoĀ e meno tempo impiegherò a trovare i giusti circuiti all’albero.Ā Non ha senso lavorare al buio perdendo il tempo prezioso.Ā AĀ bordo abbiamo montato sotto il radar una luce aĀ led che illumina perfettamente tutto il triangolo di prua e la zona dell’albero.Ā 

In caso di groppi in arrivo, il gennaker va subito ammainato
In caso di groppi in arrivo, il gennaker va subito ammainato

4. Ammainiamo quindi lo spinnakerĀ oĀ il gennakerĀ come da procedura:Ā fareĀ pasticciĀ in quel momento potrebbe compromettere la vela o peggio rischiare di farsi male. Una regola importante da ricordare e applicare sempre in queste condizioniĀ ĆØ:Ā ā€œpiù sale l’intensitĆ  delle condizioni, più bisogna rimanereĀ fedeliĀ al metodoā€.

Trinchetta, mano di terzaroli e ritenuta del boma

Voglio che la barca risulti sempre manovrabile anche dentro il groppo e senza vela di prua questo non accade.Ā Ecco perchĆ© issiamo laĀ trinchetta, una vela magra, dura, forte, facile da gestire.Ā AĀ bordo diĀ ā€œFlowā€Ā la trinchettaĀ quando non lavora, rimane sempre ingarrocciata e pronta sul ponte.Ā 

Groppi in arrivo? La presa di terzaroli in notturna
Groppi in arrivo? La presa di terzaroli in notturna

Prendiamo quindi i terzaroli alla randa, se una o più mani lo decideremo al momento, obiettivo primario ora è mettere la barca in assetto.

Trinchetta armata sul ponte e barca in velocitĆ …

5. Navigo nel groppo con ritenuta del boma a segno e in andatura sicura. Ricorda che spesso il groppo richiede più lucidità mentale che tecnica: è come se il groppo stimolasse più la testa che le mani dello skipper. Calma e ordine e tutto andrà bene.

Tengo monitorate la direzione e la velocitĆ  del sistema: i groppi, in inglese conosciuti come ā€œsquallā€ a volte sono molto veloci. La famosa notte dei sette groppi che citavamo prima avevano una durata media di circa 12 minuti ciascuno.

In quei momenti non esiste la scelta giusta per eccellenza, ogni comandante ha la propria. Questa procedura ĆØ ormai per me consolidata, ma ognuno di noi deve trovare quella più affine alle sue competenze e capacitĆ . E a volte bisogna adattarla anche al tipo di barca ed equipaggioĀ Ā con cui navighiamo. ƈ importante in ogni caso pianificarla prima e averla ben chiara in testa perchĆ© quei momenti sono molto veloci e l’azione deve essere legata a una chiara esecuzione per non essere travolti dall’evento.Ā 

Luca Sabiu al timone della sua barca-scuola Flow

Buone miglia a tutti!

Com.te Luca Sabiu

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3 commenti su “Groppi in mare, cosa sono e come affrontarli in cinque mosse”

  1. Interessante e utile articolo ! Groppo o burrasca, sono un velista solitario con una barchetta a vela e ho imparato a non aspettare: se vedo spumeggiare il mare lontano ĆØ in arrivo un groppo, se vedo l’orizzonte diventare verde ĆØ in arrivo una bella burrasaca da 50 nodi che nebulizza l’aria, i minuti sono importanti! Meglio prendere tutte le mani di terzaroli che si hanno subito e modificare la rotta per navigare di bolina con le onde al mascone. Se si aspetta a prendere i terzaroli ci si trova in difficoltĆ  e si va in crisi di nervi !
    Se il groppo ĆØ di minore intensitĆ  del previsto in una mezz’ora si attenua e ci vuol poco a sbrogliare i matafioni , issare la randa che serve, per navigare tranquilli al mascone sui marosi che montano senza forzare timone: e alberatura.
    Le barche a vela, a vela e sanno come affrontare i marosi. e si adattano allo stato del mare …inoltre galleggiano! Ma non sono fatte per andare a motore e a secco di vele! Fiducia nella propria barca ma rispetto dell’ attrezzatura: anche le barche più moderne Nettuno le spacca!

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