Campionati Invernali: gli 8 ruoli per l’equipaggio perfetto
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I ruoli dell’equipaggio per una barca che ha l’ambizione di confrontarsi in regata sono un argomento importante, cruciale per la crescita tecnica di un team. Andiamo a vedere quindi quale possa essere la formazione ideale di una barca tra i 10 e i 12 metri, analizzando le funzioni dei ruoli. Partiremo da prua, dal prodiere, fino ad arrivare all’estrema poppa, con il tattico.
1 – IL PRODIERE
Un ruolo quasi mitico, spesso bistrattato, ma al dir poco cruciale a bordo. Si occupa, e ne è responsabile, di tutto ciò che accade a prua dell’albero: armare e issare le vele, ammainarle e tenerle pronte sottocoperta per il successivo utilizzo. Spesso il prodiere detta anche il tempo delle manovre: a una chiamata del tattico per una determinata manovra, il prodiere, che deve sempre avere sotto controllo la situazione a prua, dirà per esempio se la chiamata del tattico è immediatamente realizzabile o se servono alcuni secondi per poterla effettuare. Ha il compito di armare gli spinnaker/gennaker e fare in modo che in strambata tutto vada per il verso giusto. Il prodiere deve essere una persona in buona forma fisica, perché il suo ruolo richiede spesso un certo atletismo.
2 – L’ALBERO
L’uomo d’albero, o secondo prodiere, non ha le stesse responsabilità del primo ma deve piuttosto collaborare con lui, seguendo le sue istruzioni, nei lavori da svolgere a prua dell’albero. Drizzare le vele sarà un compito dell’uomo all’albero, così come spesso anche, sotto la supervisione del prodiere, è suo compito incocciare le scotte sulle bugne delle vele e ovviamente partecipare alle ammainate. Da un punti di vista fisico l’uomo all’albero deve essere, se possibile, ancora più forte fisicamente del primo prodiere e in perfetta forma fisica.
3 – IL DRIZZISTA
Su questo ruolo si tende a fare un errore grossolano: spesso si pensa che alle drizze si possa mettere la persona meno brava o esperta perché si valuta questa posizione come una mansione più semplice. Non è affatto così: il drizzista va scelto con cura perché è il “fluidificante” delle manovre e deve essere quindi una persona che conosca bene le dinamiche di un approccio in boa e di ciò che ne consegue. Mettere alle drizze una persona senza esperienza solo per tappare un buco potrebbe essere qualcosa di cui ci pentiremo amaramente. Con la sua azione il drizzista fa si che le vele vengano issate e ammainate con i giusti tempi, nonché deve regolare in anticipo tutte le tensioni delle drizze per dare la corretta forma alle vele. Pur non richiedendo una forza esagerata, è comunque un ruolo che richiede velocità, prontezza e un buon fisico.
4 – I TAILER
Normalmente sono non meno di due e possono dividersi la regolazione delle vele tra bolina e poppa, tra mure a dritta e mure a sinistra, o in alternativa con uno che si occupa costantemente del “trim” delle vele e l’altro che gli fa da grinder sui winch. Il loro compito è quello di “trimmare” (regolare) al meglio la vela, sia essa da bolina o da portanti, a seconda dell’andatura e dell’intensità del vento, tenendo sempre la barca veloce e lavorando in collaborazione con il drizzista per scegliere la migliore forma da dare alle vele.
5 – IL JOLLY
Il jolly di pozzetto è un altro ruolo molto sottovalutato, su alcune barche addirittura scartato. Spesso chi viene messo in questa posizione la vede come una scarsa riconoscenza verso le proprie capacità, ma la realtà è diversa. Il jolly è infatti un altro importante fluidificante delle manovre: può raddoppiare il drizzista a un giro di boa, può dare una mano ai tailer in manovre veloci e concitate, ha il diritto di andare a prua, o sottocoperta, durante le ammainate per favorire la discesa delle vele da andature portanti, insomma è l’uomo tutto fare. Se è vero che a volte in questa posizione possa essere messa una persona che non ha ancora molta esperienza, è altrettanto vero che le funzioni del jolly se fatte bene possono veramente fare la differenza sulla velocità d’esecuzione delle manovre.
6 – RANDISTA
E’ uno dei motori della barca e lavora a stretto contatto con il timoniere. Deve coadiuvare questo a portare la barca veloce sul “dritto”, cercando di fare utilizzare la pala del timone il meno possibile per le correzioni di rotta. E’ un lavoro di costante anticipo: aprire randa prima che arrivi una raffica, per far si che la pala del timone non debba essere corretta, sarà il suo “pane quotidiano”. La comunicazione con il timoniere sarà cruciale, per far si che la barca sia sempre sotto controllo e veloce.
7 – TIMONIERE
Il ruolo più ambito ma anche carico di responsabilità. Dovrebbe parlare raramente e soprattutto ascoltare, senza distrarsi mai dalle vele e senza guardarsi intorno. A volte in questo ruolo troviamo gli armatori ed è fisiologico non tutti siano sempre esattamente in grado di svolgerlo con competenza: una situazione su cui occorrerebbe riflettere ragionando su quale sia la migliore scelta per lo stesso armatore, l’equipaggio e per gli obiettivi sportivi prefissati. A volte con la guida di un timoniere più esperto l’armatore può apprendere concetti utili per essere presto a sua volta alla conduzione della propria barca.
8 – TATTICO
A volte è il parafulmine delle “sciagure” dell’equipaggio, a volte è un “fustigatore” incontentabile, il tattico è certamente la mente pensante della barca in regata e colui che sceglie da che parte del campo andare. Avendo un ruolo così fondamentale capita spesso che tattici al dir poco improvvisati possano creare veri e propri disastri. Facciamo attenzione quindi a chi si propone come tattico, valutiamo la sua esperienza, se per esempio ha navigato nelle classi olimpiche o meno e che curriculum di regate abbia. I campionati invernali sono pieni di tattici della domenica, una figura da cui è bene guardarsi perché non ci porterà nulla di buono. Meglio affidarsi a persone di comprovata esperienza che, oltre ad aiutarci nella lettura del campo di regata portandoci sui lati giusti, ci aiuteranno a crescere come equipaggio.
Mauro Giuffrè
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