Addio porto! Come esplorare (in rada) Egadi ed Eolie
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Il vero crocierista non è quello da banchina, ma quello che cerca gli ancoraggi sconosciuti ai più o le rade meno affollate, dove potersi gustare la bellezza e la magia dei luoghi. È in alcune delle più affascinanti parti del Mare Nostrum che abbiamo scelto per voi ben 24 ancoraggi nei quali anche in altissima stagione ci si può godere una natura davvero incontaminata. In questa puntata vi porteremo a scoprire alcune delle perle del Mediterraneo, le Eolie e le Egadi. Spiegate le vele e navigate con noi.
Isole Eolie
Isola di Vulcano. Cala Mastro Minico 38°24’ 95N – 14°56’ 50E
Selvaggia insenatura circondata da alte scogliere, la sua riva E è orlata da una bella spiaggia di ghiaia, davanti alla quale si può dar fondo in 10 metri d’acqua su sabbia e rocce. Attenzione alle secche sul lato E. Sbarcando qui, sul lato NO di Vulcano, si può iniziare la scalata verso la cima del Gran Cratere, lunare area ricca di cristalli di zolfo e di ossidiana. Il tragitto a piedi dura circa un’ora ed è meglio partire al mattino presto per non faticare sotto il sole alto. La caldera è imponente e unica nel suo genere e intorno escono sbuffi di fumo carichi di zolfo. Poco distante dalla Cala, nel centro di Porto di Levante ci sono negozi e market, ma anche lo storico e famosissimo Ritrovo Remigio (090.9852085): qui si trovano le cassatelle, gli n’zuddi o le colorate frutte di marzapane. Ottima anche la granita con panna. Sempre restando nel borgo un ristorante consigliato a chi ama il pesce in tutte le sue varianti è Don Piricuddu (339.2626143).
Isola di Lipari. Cugno Lungo 38°29’ 10N – 14°54’ 00E
Circondata da piccole scogliere a picco, si trova sulla costa O vicino a San Calogero. Sul fondo della baia c’è una spiaggia di sassi: meglio ancorare a 100 metri da questa in 10 metri d’acqua su sabbia e rocce. Il centro storico di Lipari si gira in poco tempo: da corso Vittorio Emanuele, precorrendo la ripida via XXIV Maggio, si arriva alla fortezza spagnola e al Museo Archeologico Eoliano. Da vedere la collezione di maschere che testimoniano il culto greco di Dioniso. Da Cugno Lungo andando verso S si raggiunge in 5 minuti il bellissimo Belvedere di Quattrocchi, dalla cima del quale lo sguardo spazio sulla spiaggia di Vallemuria, gli Scogli delle Formiche, i faraglioni di Pietralunga, Pietra Menalda e sul Brigghio, liscia cuspide di basalto vulcanico. Per mangiare sull’isola il ristorante più famoso è Filippino (090.9811002), perfetto per chi ama il cous cous. Al Chitarra Bar (090.9811554) poi si ascolta buona musica dal vivo. Isola di Salina.
Cala di Pollara 38°34’ 80N – 14°48’ 30E
Sotto Punta Perciato, all’estremità NO dell’isola c’è la spettacolare baia con alte scogliere e una spiaggia nera. Il miglior ancoraggio è proprio al centro quasi davanti al villaggio di Pollara. Si getta l’ancora tra la Punta e il Faraglione, in 7 metri d’acqua su fondo roccioso. Dal Poggio del Semaforo, punto belvedere posto proprio sopra Cala di Pollara, si ammira il tramonto più bello di tutte le Eolie. Si tratta di un luogo emozionante e non solo per la magnifica natura che lo caratterizza: qui infatti furono girate le scene più belle del film “Il postino”, ultimo capolavoro di Massimo Troisi. Poco lontano, alla bottega dell’Azienda Agricola Sapori Eoliani (090.9844406) si acquistano per la cambusa prodotti di qualità, come conserve sott’aceto, sughi per la pasta e “cucunuci”. Nel borgo di Santa Marina Salina c’è poi un ristorante consigliato: è Porto Bello (090.9843125), dove si mangia su una magnifica terrazza.
Isola di Panarea. Baia Milazzese 38°37’ 60N – 15°04’ 10E
Situata sulla costa SE di Panarea è divisa in due calette. La prima, omonima, è orlata da una bella spiaggia. La seconda, sul lato O, è chiamata Cala Zimmari e ospita altri due arenili. Si può dar fondo al centro delle baiette in 5-7 metri d’acqua su fondale di sabbia. Oltre a stare in rada è bello anche scendere a terra, magari per ammirare il villaggio preistorico posto nei pressi di Punta Milazzese, dove si scopre che Panarea ha una storia millenaria che deriva dai primi abitanti che sostarono qui dall’Età del Bronzo, 1.200 anni prima di Cristo. Nel borgo isolano di San Pietro invece si va per cenare da Broccia (090.983027), che propone cucina tipica rivisitata. Per la serata il locale cult è il Raya (tel. 090.983013), dove ci si scatena in pista, sulla terrazza panoramica.
Isola di Stromboli. Ginostra 38°46’ 70N – 15°11’ 70E
È una piccola caletta situata proprio di fronte al villaggio omonimo: si può dar fondo davanti alle case, a 80 metri da terra, in 7-8 metri d’acqua, su un fondale roccioso irregolare. Siamo nella parte S dell’isola quella “nascosta” dalla mole di “Iddu”, il grande vulcano isolano attivo, la cui vetta raggiunge quasi i mille metri di altezza. È uno spettacolo naturale da non perdere, come le pareti di lava della Sciara di Fuoco, posizionate poco più a NO e raggiungibili anche via terra. Certo il vero “show” di Stromboli si gode dal mare, a una buona distanza di sicurezza però. Nei pressi di Ginostra si apre anche la spiaggia di Forgia Vecchia, sempre poco frequentata e deliziosa. Tra un eruzione e l’altra si mangia anche: e a Ginostra da provare è Nonna Assunta (090.9880288), pesce fresco e accoglienza famigliare.
Isole Egadi
Isola di Favignana.
Cala Longa 37°55’ 00N – 12°19’ 30E
Posizionata al centro della costa meridionale, la baia è protetta a O dall’omonima Punta. All’interno della rada si trova un molo lungo 50 metri, al quale si possono attraccare però solo natanti lunghi al massimo 8 metri. Altrimenti dar fondo a 200 metri da terra. Da visitare con calma il borgo di Favignana dove spicca la mole liberty di Palazzo Florio. Altri punti da vedere sono La Camparia e il Forte Santa Caterina: la prima è la costruzione dove si tessevano le reti e c’era il magazzino con gli strumenti per la mattanza, mentre il secondo è una rocca risalente all’anno Mille e costruita come torre di avvistamento dei pirati saraceni. È sulla vetta dell’omonimo monte. Per sedersi alla tavola giusta ecco la Trattoria La Bettola (0923.921988): in un’ambiente semplice ma accogliente si gustano i piatti di mare della tradizione. Isola di Levanzo.
Cala Tramontana 38°00’ 70N – 12°19’ 60E
Posta nell’angolo NO e ben ridossata da tutti i venti da O, è protetta da una Riserva Marina e sono vietate pesca e immersioni (www.ampisoleegadi.it). L’avvicinamento è facilitato dalla cospicua presenza di un bunker e di una grande grotta sulla spiaggia. Vicinissima alla baia, doppiata Punta dei Sorci, si scopre l’incredibile Grotta del Genovese: è un antro di formazione carsica che ospita il più ricco sito italiano di arte preistorica. Sono infatti ben 33 le figure incise nella roccia dai nostri antichissimi antenati. Una volta a terra, chi è “stanco” di navigare e ha voglia di camminare può esplorare la rete di sentieri che ricopre l’isola e che si possono percorrere a piedi o al massimo a dorso di mulo. Nel centro di Levanzo borgo ci sono negozi, market e interessanti locali, come il Ristorante dei Fenici (0923.924083) che nelle sale dell’omonima pensione offre cucina di mare genuina. Isola di Marettimo.
Cala Manione 37°59’ 40N – 12°04’ 10E
Piccola insenatura incassata nell’angolo NE dell’isola, a S del Forte di Punta Troia. Vi si può dar fondo in 3-4 metri d’acqua su sabbia e roccia: con venti da S l’ancoraggio risente della risacca. Da vedere il vicino e possente Castello di Punta Troia che venne eretto al tempo della dominazione araba dell’isola e poi rafforzato dagli spagnoli. Nel dedalo di viuzze che compongono il borgo di Marettimo è da cercare l’insegna del ristorante tipicissimo La Scaletta (0923.923233).
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1 commento su “Addio porto! Come esplorare (in rada) Egadi ed Eolie”
Fantastiche le egadi fatte con sail egadi quest’anno adulti e bambini felicissimi di questa vacanza in barca a vela. Grazie