Spinnaker con vento forte, quattro mosse per non sbagliare
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Durante i mesi invernali su e giù per lo stivale si svolgono decine di Campionati Invernali ai quali partecipano equipaggi di tutti i livelli. Le giornate di vento forte non sono rare e al giro di boa di bolina i meno esperti si pongono la fatidica domanda: issiamo o no lo spinnaker? Facciamo allora un ripasso su alcune norme generali per condurre in sicurezza la barca sotto spinnaker ed evitare i due spauracchi della poppa con vento forte: la straorza e la strapoggia. Ovviamente questi consigli valgono a patto che issiamo una vela di adeguata grammatura per condizioni che immaginiamo essere almeno dai 18-20 nodi in su e in buone condizioni. Una vela di grammatura leggera o troppo vecchia rischia di cedere nel vento forte anche se viene condotta al meglio.
Spinnaker – Non partiamo troppo orzati
Nel momento in cui iniziamo l’issata la barca deve essere già posizionata al lasco profondo. La vela salirà così protetta dalla randa e sotto il genoa e si gonfierà solo quando sarà arrivata in testa d’albero. Se la barca fosse più orzata rischierebbe di prendere vento prima e gonfiandosi con violenza rischieremmo subito di straorzare oltre che non riuscire a drizzarla facilmente fino in testa. Meglio partire da un’andatura più bassa, con vento forte non sarà necessario orzare per farla gonfiare.
Spinnaker – La drizza sempre in chiaro
La prima regola è quella che riguarda il drizzista: la drizza dello spinnaker/gennaker, una volta che la vela viene issata, deve sempre essere in chiaro, pronta a essere “sparata” se la barca straorza o strapoggia. In quel caso infatti se la barca viene completamente “stesa” e col timone non riusciamo più a tornare in rotta l’unico modo per ritornare in assetto è mollare la drizza. Sarà fondamentale averla pronta e in chiaro per l’ammainata.
Spinnaker – L’importanza delle scotte
Se navighiamo con tangone e spinnaker quadreremo la vela in maniera non eccessiva. Se ci sono più di 18-20 nodi e non abbiamo un equipaggio troppo esperto non andremo a quadrare la vela come faremmo con 12-15 nodi, ma la terremo leggermente meno esposta e quindi meno “potente”. Con un po’ di superficie in meno esposta sopravvento il rischio della strapoggia diminuisce.
Quando la barca inizia a “pendolare” sopravvento il trimmer cazzerà un po’ di scotta e chi si occupa del braccio darà una piccola strallata, così la vela verrà leggermente depotenziata (mettendola un po’ più in copertura della randa) e la barca tornerà velocemente in assetto. Potremo poi tornare a lascare un po’ di scotta riprendendo anche quei centimetri di braccio mollati prima. E proseguiremo così giocando sulle raffiche e sulle onde, evitando sempre di farci trovare sorpresi con troppo tela esposta sopravvento.
Spinnaker – Il timoniere
Vietate le escursioni violente di timone. Il timoniere navigherà in modalità “bassa”, poggiata, ma non come farebbe per esempio con 15 nodi. In questo caso data l’intensità del vento un’andatura leggermente più orzata, appena un paio di gradi, sarà utile a tenere la barca più stabile e la vela sarà anche un po’ più facile da regolare. L’angolo giusto in questo caso cambia in base al tipo di barca (le barche strette sono più difficili) o al tipo di vela. Con il gennaker sarà un po’ più facile trovare l’angolo ideale perché la vela ha una forma che di suo non ci consente di navigare troppo poggiati, ma piuttosto dovremo stare attenti alla straorza non navigando troppo “alti”.
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Tecnica, celebrativa, unica. Vi raccontiamo l’esclusiva polo dei 50 anni del GdV
Cinquant’anni di storia meritano di essere celebrati a dovere, non solo con una grande festa per tutti i sea lover, non solo con un Numero Speciale (lo stiamo lavorando, lo troverete in edicola a luglio!) ma anche con un capo
C’è ancora tempo (fino al 15 luglio) per richiedere l’ecobonus 2025 e farsi il motore elettrico!
Annunciata una nuova proroga dell’ecobonus motore 2025: c’è tempo fino alle ore 12 del 15 luglio per sfruttare il finanziamento pensato per incentivare la rottamazione dei propulsori endotermici a favore di quelli elettrici. È il secondo rinvio deciso dal ministero
Il generatore portatile elettrico che occupa lo spazio di una passerella
Il sogno di poter contare su energia pulita, silenziosa e sempre disponibile ovunque vi troviate, in rada, in porto o in mezzo al mare, senza più bisogno di generatori a benzina rumorosi, ingombranti e inquinanti è più vicino. Da
Hai bisogno di aiuto? Cerchi consiglio per la manutenzione? Chiedi nel nuovo Forum!
Il Classic Boat Club è sempre più vivo e, tra le sue varie articolazioni, nasce anche uno spazio dedicato al dialogo, alle domande, ai consigli e alla condivisione: il Forum. Si tratta di una sezione dedicata all’incontro, pensata proprio per
2 commenti su “Spinnaker con vento forte, quattro mosse per non sbagliare”
Sarebbe interessante un articolo sulla regolazione del gennaker ,dato che molti diportisti hanno abbandonato lo Spy per questa vela, per la praticità di conduzione ,con equipaggio ridotto o poco esperto.
Con molto vento una tormenti a a collo è un bel paracadute per le straorze.