Visto il successo che ha riscosso la nostra lista dei cinque compagni di barca evitare in crociera, abbiamo pensato di ampliarla con una seconda puntata. Eccovi altre cinque tipologie di velisti che fareste bene a evitare di imbarcare se non volete che la vostra vacanza si trasformi in “Ore Dieci Calma Piatta”.
Cinque compagni di barca da evitare in crociera
1. LO SBORONE
In Liguria lo chiamano anche “bauscia”, ma attenzione: non identificatelo con “milanese”, sta a indicare per lo più un comportamento. Questo signore in banchina e prima di salpare sa tutto. Ha partecipato a corsi di vela oceanica. È stato a bordo della barca di Soldini. Una volta ha persino salvato un naufrago da morte certa e in match-race sostiene di aver fatto vedere i sorci verdi a James Spithill. Ma stranamente non risulta in nessun albo d’oro, e se provate a “googlare” il suo nome non apparirà nulla. Appena siete in navigazione, capirete perché. Pretende di stare al timone, e salpando si tira dietro la colonnina a cui ovviamente aveva dimenticato la presa della 220 attaccata. Lo sborone non sa distinguere la randa dal genoa (che crede essere una squadra di calcio), confonde il parlato con la gassa e pensa che i parabordi siano una decorazione estetica. Un disastro. Probabilmente è vero che ha fatto vedere i sorci verdi a Spithill: ma era in barca con lui.
2. LO IETTATORE
Ebbene si, questo personaggio di pirandelliana memoria si aggira anche per le banchine. Siete a bordo, in navigazione verso l’Elba, davanti a Livorno. Splende il sole, una brezzolina leggera vi accompagna sul mare piatto d’agosto. “Ma come mai non avete addosso il giubbotto autogonfiabile?”, vi chiede lo iettatore. “E dove sono le life-line?”. Vi verrebbe voglia di mandarlo a quel paese ma non c’è tempo, perché un groppone improvviso vi investe e vi ritrovate, in bermuda e maglietta, a lottare contro una tempesta che neanche alla Sydney Hobart. A ridurvi in pappa il cervello, mentre state disperatamente cercando di dare due mani di terzaroli, saranno le frasi pronunciate tra sé e sé (ma a volume sufficiente per farsi sentire) dallo iettatore: “Eh… io l’avevo detto… eh… i Grib Files… eh… il corso di meteorologia”.
3. LA RAGAZZA ROMPIPALLE
Non ce ne vogliano le lettrici, ma ahimé questo è un personaggio ben connotato dal punto di vista di genere. La ragazza di qualcuno dei vostri compagni di barca che arriva con il tacco dodici e la valigia di Hermes rigida: che vi rimprovera se la barca si inclina e se la randa le copre il sole. Che con l’acqua dolce che usa per farsi una doccia a bordo si potrebbe risolvere il problema della sete in tutta l’Africa. Che, alle sei del mattino, in rada, sveglia tutto l’equipaggio per costringerlo a un improbabile “saluto al sole”. Che, porca paletta, sta con il vostro carissimo amico e non potete dirle niente per non rovinare un rapporto di affetto reciproco che dura da anni (con il vostro amico), altrimenti, con buona pace dei femministi, la pigliereste a ceffoni e la costringereste a guardare per 100 volte “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” della Wertmüller.
4. IL CONSIGLIATORE FOLLE
State per ormeggiare in banchina: avete assegnato i ruoli all’equipaggio, c’è uno già pronto con il mezzo marinaio per la trappa e due a poppa, pronti a ricevere le cime dall’ormeggiatore. Quand’ecco che da sottocoperta spunta lui, il consigliatore da ormeggio folle. Assume il comando delle operazioni senza che nessuno lo abbia autorizzato. Dà ordini contradditori al timoniere, dal canto suo si mette a smanettare con le marce, retro e avanti, retro e avanti, urla a destra e a manca disorientando l’equipaggio. Risultato: vi troverete traversati in men che non si dica, con la trappa bella sporca che striscia in coperta o avvolta all’elica del motore e i vicini di barca che bestemmiano perché ovviamente i parabordi, fatti spostare dal consigliatore folle, non sono nella giusta posizione. Il consigliatore contemplerà il casino combinato e commenterà, seraficamente: “Eh ma se non mi state mai ad ascoltare…”.
5. IL TACCAGNO
Fate attenzione a evitare come la peste il taccagno a bordo, o la vostra crociera si trasformerà in una terribile prigionia fatta di tonno, fagioli e pane raffermo e 30 grammi di pasta (cotta in acqua di mare) ogni settimana. Vi costringerà a lavarvi esclusivamente con acqua di mare. Pretenderà di andare a vela anche in bonaccia piena e, nella peggiore delle ipotesi, vi obbligherà, se proprio non ci si può fermare in rada, a ormeggiarvi al transito nei marina ma solo dopo la mezzanotte, svegliandovi alle cinque del mattino per salpare e non pagare così la quota.