Le 11 cose da fare (o non fare) per non inquinare in crociera
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Avete presente quando, nelle toilette, si trova il cartello “si prega di lasciare il bagno pulito come lo si vorrebbe trovare“? Lo stesso vale per il mare: tutti noi vorremmo poter navigare in acque cristallo, pulite, circondati dai pesci. E possiamo farlo, se per primi ci imponiamo alcune regole per salvaguardare il mare, che per molti di noi è una ragione di vita. Vi presentiamo perciò la nostra eco-guida estiva con tutti gli accorgimenti da mettere in atto per navigare “green”. Se ne avrete messo in pratica almeno nove, potrete considerarvi degli eco-marinai provetti.
LA CHECKLIST DELL’ECO-MARINAIO
1. Motore “in bolla”. Assicuratevi che il vostro entrobordo (ed eventualmente, il fuoribordo del tender) sia in perfette condizioni, in modo tale da ridurre al massimo le perdite di carburante e olio (l’olio di un motore da 15 cavalli, se finisce in acqua, è in grado di inquinare uno specchio d’acqua di circa 5 chilometri quadrati!).
2. Il mare non è una pattumiera. Sembrerà scontato ripeterlo, ma ogni anno ci ritroviamo a navigare in un mare infestato da ogni genere di rifiuto. Oli esausti, batterie usate, rifiuti meccanici: utilizzate i contenitori dedicati che troverete nei Marina. Vi basti poi sapere una bottiglia di plastica in mare viene “smaltita” in 450 anni, per quanto riguarda il vetro ci vuole molto di più. Anche i rifiuti organici inquinano: un torsolo di mela impiega due mesi. Fauna e flora non si nutrono di tali elementi, per cui si tratta anche di fonti di contaminazione ambientale. A bordo, predisponete diversi contenitori (umido, vetro, carta, plastica e alluminio) e portate avanti la vostra campagna di raccolta differenziata.
3. Lavare senza sporcare. Non dimenticate di affidarvi a prodotti a “impatto zero” per i lavaggi a bordo, dalla coperta alle stoviglie. In commercio ormai se ne trovano di tutti i tipi. Per lavarvi, dotatevi di shampoo biodegradabile che funziona con l’acqua di mare.
4. Minimizzare i consumi di acqua. L’acqua dolce, a bordo, è un bene prezioso. Se vi dovete lavare, utilizzate l’acqua di mare con lo shampoo succitato. Una volta che vi sarete lavati, è giunto il momento di risciacquarvi con acqua dolce: per ridurre al minimo i consumi, sarà sufficiente che apriate la doccetta per alcuni secondi sopra la vostra testa per poi chiuderla, lasciando che l’acqua dolce scorra sul vostro corpo levando il salino.
Ricordate che piatti e pentole possono essere tranquillamente lavati con acqua marina: se a bordo farete in modo di avere delle sporte a rete (come quelle che utilizzano i sub per trasportare il pesce pescato), potrete utilizzarle a mo’ di lavastoviglie. Calate bicchieri, pentole e piatti in mare dopo aver cenato o pranzato e dopo poche ore, quando li recupererete a bordo, risulteranno perfettamente sgrassati e andranno semplicemente risciacquati con acqua dolce. Un altro piccolo consiglio: se navigate in acque pulite, potete utilizzare un terzo di acqua marina invece che salare l’acqua per la pasta.
5. Occhio all’ancora. Durante le operazioni di ancoraggio in rada, cercate di fare tutto il possibile per non danneggiare il fondale. Evitate di gettare l’ancora sopra le praterie di poseidonia.
6. Rispettosi dei limiti. Sottocosta e in porto, quando utilizzate il motore, procedete sempre a velocità ridotta, rispettando i limiti imposti. Si inquina di meno ma soprattutto ne va della vostra sicurezza.
7. Randa su. In navigazione, se possibile, cercate sempre di tenere almeno la randa issata, anche se andate a motore. L’imbarcazione risulterà più stabile e guadagnerete velocità (a meno che non abbiate il vento sparato in prua), potendo diminuire i giri motore e quindi inquinando meno.
8. Carena senza “segreti”. Una carena liscia, senza cirripedi e alghe, si tradurrà in meno attrito e quindi meno consumi a motore. Posto che abbiate dato l’antivegetativa (a proposito, cercate sempre di sceglierla meno inquinante possibile, ce ne sono alcune all’acqua), controllate periodicamente, durante la crociera, lo stato dell’opera viva e nel caso fate pulizia con spugna e olio di gomito.
9. Acque nere. Se avete il serbatoio delle acque nere, usatelo e non scaricatelo in mare. Esistono Marina attrezzati per lo svuotamento, vi consigliamo di informarvi consultando portolani cartacei e digitali. Non utilizzate il wc in acque ferme e in porto.
10. Barca Green. Se siete degli smanettoni e se avete tempo, denaro e voglia, esistono mille soluzioni per ridurre al massimo i consumi di bordo: sostituire le luci tradizionali (se ancora non l’avete fatto) con quelle a LED, affidarsi a un motore elettrico tipo Torqeedo Cruise, dotarsi di generatori “green” (idrogeneratori, generatori eolici, pannelli solari). Inoltre, un bel SUP potrebbe aiutarvi ad esplorare in modo “eco” gli anfratti più nascosti e le grotte, senza l’ausilio del fuoribordo: un bel modo per tenersi in forma nel rispetto dell’ambiente.
11. Rispetto per ogni creatura. Stiamo parlando di ogni genere di creatura: da chi vi sta intorno in rada (non fate chiasso, non state troppo vicini) a pesci, tartarughe, delfini. Non avvicinatevi troppo, soprattutto a motore. Pescate soltanto il necessario e informatevi sulle normative e sugli esemplari vietati.
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4 commenti su “Le 11 cose da fare (o non fare) per non inquinare in crociera”
NO PORCA MISERIA! finitela col brutto vizio di calare le stoviglie in mare! L’olio cotto, per non parlare di quello esausto, è un VELENO per il mare.
Le pentole di alluminio o con rivestimento ollare potete sgrassarle con una presa di sale fino e uno scottex. Conservate l’acqua della pasta e insaponateci in ordine: bicchieri di tritan, i piatti infine le posate.
Usare acqua di mare per cucinare anche NO! Microplastiche, inquinanti di ogni tipo! Piuttosto, imparate a risottare la pasta in casseruola col sugo pronto, ci vuole solo 750 ml di acqua per 1 kg e circa 7 minuti e a sfruttare il calore latente. È anche più sicuro della cottura a castello a pressione. Poi cereali precotti, gnocchi e pasta fresca cuociono in DUE minuti! Mo, non vi voglio dire niente, ma un corso cambusa e cucina di un pomeriggio con la Lega Navale è pure GRATIS, eviterete di scrivere boiate in futuro…
Acque nere: Raritran elettroscan. Disinfetta con la forza del sale marino, senza additivi. Quando il serbatoio è pieno, vi fate due bordi e scaricate a 6 nm A NORMA DI LEGGE se non ormeggiate in campi boe serviti da bettoline.
Idem con patate lo smaltimento di residuo secco, fanghi di sentina, olii esausti, carta e compostabili:
Bruciatore mini Ash (vedi su Nautiexpo) lo stivate nel garage del tender, lo mettete in piedi sulla plancetta, vi mettete vicino con l’estintore a polvere e fate quello che dovete fare a norma EPA.
Due consigli seri per il refit della barca.
Ibridazione del motore a 48V con macchina elettrica Bellmarine drive master in parallelo, potenze da 20 a 35 KW e pacco batterie Transfluid. Per Sail drive Yanmar con elica Ewol Energy Matic. Èa soluzione chiavi in mano migliore sul mercato. Il risparmio è circa il 15% sui consumi e si accede alle aree protette. In aggiunta si può installare anche l’impianto ossidrogeno al posto del SCR (inutile coi carburanti al 5% di zolfo). Bucia i residui carboniosi con miglioramento della combustione, più potenza e riduce NOx del 80% . Il consumo con macchine al 70% (crociera continuativa) si riduce di quasi 20%. Combinati, -35% di carburante, quindi di CO2 emessa.
Anti vegetative: quelle siliconiche sono inerti e inattaccabili.
Ripristino gel coat: Crystic ecogel; il boat wrapping riduce il tempo e il costo del fermo barca e toglie diversi kg di peso in confronto alla verniciatura.
Rifacimento ponte in Marine Cork: leggero e coibentante.
Vele: randa e fiocchi One Sails 4T Forte, cime Armare Rope.
Timone a vento Scanmar E-ruddder su supporto Swing Gate: praticamente, l’autopilota lo accendiamo -per scrupolo- solo sotto coperta, come pure è ridotto il supporto ECDIS e ARPA al carteggio.