I consigli del Capitano di Luna Rossa Max Sirena per una crociera perfetta
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Lo skipper di Luna Rossa come non l’avete mai visto. Tra una Coppa America e l’altra, ama andare in crociera con la famiglia e della terraferma non ne vuole sapere. Abbiamo chiesto a Max Sirena di raccontare che cosa significhi, per lui, la vacanza in barca e di svelarci trucchi, luoghi del cuore, consigli per una navigazione indimenticabile
“Quando finirò con Luna Rossa, mollo tutto, mi compro una barca – una barca come dico io – e me ne vado in giro per il mondo”. La barca sogno di Max Sirena, Team Director di Skipper di Luna Rossa Prada Pirelli Team, l’uomo che ci ha fatto sognare nella Coppa America dei mostri volanti, “non deve essere nuova, né comoda. Ma vera. Deve essere una barca con cui io possa parlare. Come un vecchio Van de Stadt, o uno Swan classico”.
Perché alla fine, Max, nato a Rimini nel 1971, è un marinaio vecchio stile. Uno che apprezza la navigazione senza fretta. L’ancora data in rada. La solitudine di qualche caletta lontana dalla folla. Un perfetto ed esperto crocierista, al quale abbiamo chiesto consigli, trucchi, luoghi per una vacanza in barca indimenticabile.
GALEOTTO FU UN CHARTER
“Iniziamo con il dire che io, in mare, ci sono andato fin da piccolo ma per fare regate. Poi, il vero punto di svolta, quello che mi ha fatto innamorare della crociera, è stato nell’estate del ’99, quando conobbi la mia futura moglie Tatiana. Noleggiammo assieme una barca per navigare una settimana nell’Arcipelago Toscano: ha cercato di uccidermi due volte (ride, ndr), in una virata e con una manovra al timone! In barca si sa, o ci si scanna o ci si giura eterno amore.
Non ci siamo scannati, ora abbiamo due figli di 9 e 15 anni e tra una Coppa America e l’altra ci fiondiamo in barca appena possiamo. Pensate che prima di partire per Auckland per l’ultima America’s Cup, abbiamo vissuto due mesi a bordo ormeggiati a Cagliari!”.
L’UNICO, VERO MODO DI VIVERE LA BARCA
Dopo l’esperienza del ’99, “avevo scoperto un modo diverso di vivere il mare e uno stile di vita che non ha orari, dove puoi fare quello che vuoi, quando vuoi. Ti svegli quando lo decidi tu, fai un tuffo in acqua, ti intrattieni con i lavori di bordo (che a me piacciono tantissimo), peschi, scegli tu quanto stare in un posto.
La crociera è l’unico modo di vivere la barca a vela a 360°: è anche per questo che non mi piace passare la notte in porto, per me rada tutta la vita. Se devo tornare a terra è come essere in albergo”. Chiediamo a Sirena se abbia mai posseduto una barca: “Ce l’avevo, fino al 2017: un Azuree 41 (12,5 x 3,94 m: curiosa “omonimia”, è del cantiere turco Sirena Marine, ndr). Ottima barca, ma mi sono reso conto di non poterle stare dietro quanto avrei voluto per “colpa” della Coppa America e mi è toccato venderla. Se mi serve una barca per adesso la noleggio”.
I LUOGHI DEL CUORE DI MAX SIRENA DA RAGGIUNGERE IN BARCA
Dove va in crociera Max Sirena? “Ho avuto la fortuna, con il lavoro che faccio, di girare tutto il mondo. Ma il mare più bello ce l’abbiamo in casa, è senza ombra di dubbio il Mediterraneo. Ti offre una varietà incredibile di scorci e paesaggi: e l’Italia è il posto più bello del Mediterraneo. In particolar modo amo le isole perché, a differenza della terraferma, in cui le condizioni del meteo tendono a ripetersi nell’arco dell’anno, sono battute da venti differenti e questo fa sì che siano diverse in ogni loro angolo”.
Da buon cagliaritano d’adozione (Max si è trasferito nel capoluogo sardo dove Luna Rossa ha la sua base), Sirena è un amante della Sardegna: “Dalla metà in giù la Sardegna è tutta bella. Costa est, ovest, sud. Non importa dove navighiate: incontrerete sempre posti bellissimi. A est il Golfo di Orosei con le sue baie, come Cala Luna, scendendo più a sud, verso Cagliari, Cala Marongiu, con le sue acque cristallo.
A sud di Arbatax, poi, ci sono delle spiagge bellissime, quasi lunari: il mare ha un fondale scuro ed è pieno di razze, animali splendidi. Splendido anche il faro di Capo Bellavista, di notte. E ancora Villasimius, da Chia a Carloforte, Capo Malfatano con la spiaggia di Tuerredda, Cala Zafferano, le dune di Porto Pino, Iglesias. Posti incredibili in cui svegliarsi al mattino, nel silenzio totale (se avete la fortuna di andarci prima o dopo agosto)”.
Parlando di isole, a Max piacciono molto le Ponziane (Ponza, Palmarola, Zannone) e anche l’Arcipelago Toscano (con una predilezione per le Formiche di Grosseto), luogo in cui ha trovato l’amore della vita. Ma proprio lui che è nato sull’Adriatico, ci parla solo del Tirreno?
“Io quando vado in barca cerco le acque limpide dove tuffarmi, la natura, la solitudine. Il Tirreno mi offre più spunti: ma anche dalle mie parti ci sono luoghi poco conosciuti e mozzafiato. Mi riferisco, ad esempio, alla Baia di Vallugola a Rimini. Scendendo più a sud, Conero e Gargano sono mete top: noi italiani tendiamo sempre ad andare all’estero a cercare quello che abbiamo, in una versione migliore, in casa”.
LE REGOLE DELLA CROCIERA “SIRENIANA”
Dopo i luoghi del cuore, è il momento dei consigli a chi si appresta a salpare in crociera: “Prima una premessa. Ci sono due tipi di crocieristi. Quelli che vivono la barca come un albergo, si fermano ogni sera in porto e la usano solo per spostarsi da un luogo all’altro. E quelli veri, che vivono la navigazione a 360°. Io sono uno di questi e mi rivolgo, quindi, a quelli come me”.
Il primo consiglio della ‘crociera secondo Max’ è “evitare in alcun modo la programmazione delle tappe. Solo così puoi goderti appieno i posti in cui navighi, una tabella di marcia – tra l’altro soggetta continuamente a cambi, perché il meteo non lo comandi tu – rischia di essere soltanto fonte di stress. Salpi l’ancora solo quando senti che è giunto il momento di cambiare posto”.
Veniamo al secondo consiglio: “Il crocierista vero parte e naviga di notte, per poter ammirare i luoghi all’alba, lontano dai casini. Io faccio così, a volte mio figlio mi fa da secondo in pozzetto e finisce sempre per addormentarsi, lo sveglio quando c’è da dare l’ancora in rada (ride, ndr)!”.
“Proprio perché in crociera io di porti non voglio saperne, è importante avere l’equipaggiamento giusto: il dissalatore è un accessorio fondamentale per non trovarsi mai a corto d’acqua ed essere costretti a tornare nei marina. In più, grazie al dissalatore non ho bisogno di bottiglie di plastica in barca. Nessuno ha bisogno di acqua in bottiglie di plastica, siamo solo lobotomizzati dal marketing!”.
Un altro ‘must’ a bordo della barca di Max Sirena è l’attrezzatura da pesca: “Amo moltissimo pescare, sia con la canna, a bolentino e alla traina, sia in apnea. Non mancano mai, a bordo, muta, maschera, pinne, fucile subacqueo e palloncino: mangiare quello che peschi è uno dei modi per vivere il mare al 100%”.
Gli altri modi sono ben rappresentati da quello che Max imbarca prima di partire: “Tavola da surf, windsurf, sup gonfiabile. Proprio quest’ultimo è fondamentale perché mi permette di esplorare rade e calette: a bordo mi sostituisce il tender. Una vera e propria comodità, non devo più avere il motore fissato al pulpito e basta trascinarmi dietro il battellino in navigazione, non mi piace. Sono un purista della vela, quando navigo metto bene a segno le vele e faccio correre la barca. Deformazione professionale”.
CASSETTA DEGLI ATTREZZI INTELLIGENTE
Parlando di sicurezza, “la cosa più importante è, prima di tutto, conoscere la barca nel dettaglio e sapere interpretare un problema in modo tempestivo. Ad esempio, le barche di ultima generazione fanno grande affidamento sull’elettronica, ma basta che un fusibile salti o sia montato male per mandare tutto all’aria e spesso non è facile capire che il problema sia lì.
Mi è capitato di avere bisogno di un fusibile in barca e di non averlo a disposizione, sono dovuto tornare a terra e prenderne in prestito uno da una Fiat Uno! Da allora, nella mia cassetta, ci sono sempre un po’ di fusibili pronti all’uso. Assieme a pochi e selezionati pezzi di ricambio multipurpose, la girante di riserva, il filtro del motore, quattro tappi per le prese a mare, un kit per la resina. Porto con me anche molte cime, di diametri diversi, e il kit per impiombarle. Una volta ho dovuto di sostituire la cinghia del motore con una calza in Dyneema!”.
MEGLIO MANGIARE IN BARCA
Veniamo ai generi di conforto: “Prima di salpare imbarco sempre tanta frutta e verdura, pasta, riso. E tonno in scatola, sperando di usarlo il meno possibile e catturare tonnetti, polpi, palamite e via dicendo: una volta abbiamo catturato un Mahi-Mahi (una lampuga, nome scientifico Coryphaena Hyppurus, ndr) di 35 chili e lo abbiamo cucinato in tutte le salse: cotto, crudo, in sashimi, tartare.
Non mi faccio mai mancare poi una buona bottiglia di Gin da sorseggiare al tramonto e del vino. Dato che scendo a terra il meno possibile non amo molto i ristoranti, preferisco cucinare in barca: la ricetta che amo di più sono gli spaghetti al tonno in bianco con il limone, l’ho imparata da un marinaio che era bordo con me in tante Rimini-Corfù-Rimini”. Lo incalziamo sui ristoranti: possibile che Max Sirena non ne abbia uno nel cuore? “Ce l’ho, ce l’ho. Il Riccio Bianco sulla spiaggia di Capo Malfatano. Ma bisogna prenotare con largo anticipo”.
MUSICA A BORDO!
Se qualcuno di voi segue Max Sirena su Instagram, avrà notato come sul suo profilo a immagini di Luna Rossa e di regata si alternino performance di artisti quali Paul Weller dei The Jam, Stevie Ray Vaughan, Pearl Jam, Beatles, Nirvana:
“Mi piace tantissimo la musica, ascolto da Patti Pravo ai Led Zeppelin. E anche in barca non manca mai: mi piace pomparla a palla mentre sto navigando con 25 nodi d’aria al lasco. Alterno rock, grunge, jazz, musica classica, cantautori come De André, Finardi, Venditti e Jovanotti a seconda del mood e dello stile di navigazione. La mia band preferita sono i Pearl Jam. Eddie Vedder è immenso”.
IN CROCIERA CON BERTELLI
Chiudiamo chiedendo a Max Sirena se sia mai andato in crociera con il suo “capo” Patrizio Bertelli, il presidente di Luna Rossa e AD di Prada: “Sono stato ospite a bordo della sua barca. Mi son trovato meglio con lui in crociera che sul lavoro (ride, ndr)!
Scherzi a parte, in mare Bertelli è un’altra persona, si rilassa, non pensa al lavoro, si lascia andare e mostra il meglio di sé. Lo vedi proprio che ama la barca e la navigazione a vela. Fosse per lui il motore andrebbe abolito. E come dargli torto?”.
Eugenio Ruocco
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1 commento su “I consigli del Capitano di Luna Rossa Max Sirena per una crociera perfetta”
Bellissimo articolo, molto genuino come sempre quando Max parla… a prescindere se sia una disquisizione tecnica o un momento piu intimo come in questo articolo.
L’unica cosa che non capisco e’ come si possano pubblicare ancora foto di bambini nudi cosi facilmente sul web… siete sicuri che Bianca Sirena sara’ contenta di rivedersi in quest’articolo quando sara’ piu grande?