Rolex Fastnet Race: vince il Botin 52 Caro, che dominio dei JPK in doppio!
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Tempo di verdetti definitivi per la Rolex Fastnet Race che, dopo il record di François Gabart sul maxi trimarano Ultim, la vittoria di Charlie Dalin tra gli Imoca 60, e l’arrivo al fotofinish dei Class 40, elegge anche il vincitore del Trofeo generale, la prima barca in IRC overall.
Rolex Fastnet Race – La classifica IRC
La vittoria del Fastnet in tempo compensato viene storicamente assegnata con la classifica IRC overall. Quest’anno a imporsi è stato il Botin 52 Caro dello svizzero Max Klink, autore di una regata perfetta sia nel vento forte iniziale che nelle condizioni piuttosto varie che si sono presentate dopo. Caro è stato seguito sul podio dagli olandesi di Team Jajo (VOR 65), e dagli americani di Warrior Won (Tp 52). I RISULTATI COMPLETI
Rolex Fastnet Race – Dominio JPK in doppio
Interessante anche la classifica degli equipaggi in doppio, numerosi anche in questa durissima edizioni che ha obbligato molti al ritiro. Il podio è stata tutta una questione tra i JPK: la vittoria è andata al JPK 1010 Les P’tits Doudous del francese Romain Gibon. Al secondo posto un altro JPK 1010, Tracass, terzo il JPK 1030 Juzzy.
I JPK non sono nuovi a questi exploitavendo già conquistato la Rolex Fastnet Race più di una volta e non solo, anche alla Middle Sea Race sono assidui frequentatori del podio.
Rolex Fastnet Race – Il day after dei Class 40 italiani
Un’edizione epica per i colori italiani, con gli skipper dei Class 40 che a un certo punto ci hanno fatto sognare un podio tutto italiano. Così non è stato, solo Andrea Fornaro con Influence 2 ha chiuso terzo, anche se sul secondo Dekuple, c’è un po’ d’Italia con Pietro Luciani. L’OCS in partenza invece ha penalizzato Ambrogio Beccaria e Alberto Bona che halla fine, con le due ore di penalità, hanno chiuso al settimo e nono posto. Ecco le dichiarazioni dei protagonisti post regata:
Andrea Fornaro: “Le previsioni sullo start delle prime ore erano durissime infatti così è stato. La partenza è stata veramente difficile, c’era tanta corrente e tante barche, però siamo riusciti a rimanere dentro la linea, mentre qualche barca è partita fuori. La bolina per arrivare alla fine dell’Inghilterra è stata durissima, da 20 fino a 40 nodi hanno messo a dura prova la barca che però ha retto retto bene, poi il passaggio a Runnel Stone (UK) è stato proprio bello. Nel Mar Celtico il vento ha fatto una grossa rotazione a destra e poi è rientrato molto forte; lì abbiamo fatto un errore perché abbiamo tenuto una vela grande invece dovevamo metterne una più piccola, quindi siamo arrivati alla mitica roccia del Fastnet avendo perso un po’ il vantaggio accumulato prima. La regata poi si è aperta in una gran poppa ed è stato bellissimo fare una “guerra” di strambate con le altre barche per tornare in Francia. Lì abbiamo fatto bene ma anche qualche errore e poi all’arrivo un paio di bordi buoni insieme anche all’ottima velocità della barca ci hanno aiutato”.
Ambrogio Beccaria: “Regata comunque stupenda nonostante resti un po’ di amaro in bocca per l’OCS che ci ha impedito di fare un risultato soddisfacente. Purtroppo. Ci siamo fatti imbrogliare dalla corrente contraria sulla linea di partenza che si era appena invertita e ci ha spinto fuori. Peccato perché una penalità di due ore sarebbe stata quasi impossibile da colmare. La barca però si è comportata benissimo durante tutta la bolina iniziale, davvero durissima con 35 nodi… abbiamo rotto di tutto e riparato via via, ma i danni non ci hanno rallentato. La barca è uno spettacolo e la cosa fondamentale per me e Nicolas era fare la qualifica per la Transat Jacques Vabre di ottobre e avere degli spunti su cui lavorare insieme per prepararci al meglio”
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